Testo e Foto di CORA EBELING
dal Convento di S.M.degli.Angeli
Feste e tradizioni
Quando si dice che l?Italia di oggi sta perdendo le antiche usanze e le tradizioni soprattutto da parte dei giovani, non si prende in considerazione il festival della Tarantella, che ogni anno si svolge in Calabria a fine agosto e coinvolge durante cinque giorni di musica, canti e balli popolari a ritmi sfrenati indistintamente giovani e anziani, turisti e abitanti del luogo.
L?undicesima edizione del festival ?Tarantella Power? ha messo sotto i riflettori per il secondo anno Badolato in provincia di Catanzaro, un borgo millenario che conserva ancora del tutto il suo aspetto medievale. In occasione del Festival i suggestivi vicoli stretti e tortuosi che si snodano tra le antiche case erano diventati palcoscenico di gruppi musicali itineranti di ogni genere (dalla tarantella al jazz) che allietavano i passanti con la loro musica nelle prime ore serali, mentre in tarda serata si alternavano sul palco allestito nella piazza centrale vari gruppi di musica popolare, italiani e non. Numerosi stand di enogastronomia tipica e artigianato locale contribuivano ad attirare migliaia di visitatori che si sono riversati sulla piazza e nelle stradine fino a tarda notte, facendo fare le ore piccole a tutti gli operatori e addetti all?evento.
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La manifestazione è stata organizzata dall?associazione culturale ARPA in collaborazione con il conservatorio di Musica Popolare della Calabria. L?associazione si è costituita nel 1998 per tutelare e diffondere le tradizioni popolari di cui la musica e il ballo sono elementi fondamentali.
Il festival ebbe inizio undici anni fa a Caulonia in provincia di Reggio Calabria e vuole far rivivere non solo la tarantella ma la musica mediterranea in generale.
A Badolato ci sono numerose altre feste, d?estate e durante tutto l?anno, come la festa di Santa Caterina d?Alessandria il 25 novembre o i riti storici della settimana santa.
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Le radici della storia
Questo antico centro medievale, che dista circa 5 km dall?omonima frazione marina, si aggrappa alle pendici argillose del Monte San Nicola a 240 s.l.m tra due valli che digradano verso la costa ionica. Da qui si ha una vista panoramica mozzafiato fino al mare e la sera, quando si accendono le luci, sembra un presepe illuminato a dimensioni reali. Un tempo Badolato era raggiungibile solo attraverso un sentiero a dorso d?asino che conduceva alla porta vicino alla chiesa dell?Immacolata all?inizio del paese. Oggi questo sentiero non è più percorribile, ma c?è una strada asfaltata con tornanti che porta in cima al paese direttamente sulla piazza centrale. Lungo la strada a ridosso della montagna si trova l?antico convento francescano S.Maria degli Angeli del 1600, che fu abitato dai frati fino al 1966 e recuperato dallo stato di abbandono nel 1986. Oggi ci vivono i ragazzi della comunità MondoX, fondata da padre Eligio nel 1961(oggi ce ne sono più di 20 in tutta Italia), che accolgono giovani con varie problematiche.
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Il convento è visitabile dietro prenotazione e le visite guidate vengono effettuate dagli stessi ragazzi della comunità che si occupano anche, con successo, della manutenzione e il restauro del convento e del parco circostante.
Badolato ha comunque una storia religiosa importante, ci sono ben tredici chiese dall?era romanica a quella barocca, tre confraternite e vari ordini religiosi tra cui domenicani e francescani che sono stati presenti nel corso della storia.
Il paese è stato fondato nel 1080 dal primo duca di Calabria Roberto Guiscardo ed era compreso nella contea di Catanzaro durante il dominio dei Normanni. Ai tempi degli Angioini appartenne a un certo Filippo di Badolato, da cui ha preso il nome definitivo, poi alla famiglia Ruffo, ai Toraldo e nel 1596 a Pietro Borgia Principe di Squillace per passare poi a Pier Francesco Ravaschieri. Purtroppo il borgo fu danneggiato da alcuni terremoti, di cui il più devastante fu nel 1783, e divenne tristemente famosa per la catastrofica alluvione che subì nel 1951. Questo è uno dei motivi per cui ancora oggi ci sono molte case abbandonate e non ricostruite dato che molti abitanti hanno preferito spostarsi nella frazione marina più moderna. Dei 7000 abitanti di un tempo oggi ne sono rimasti non più di 500.
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Badolato oggi
Badolato ha suscitato nuovamente l?attenzione della cronaca, questa volta in senso positivo, per un progetto pilota di ospitalità e solidarietà verso i rifugiati politici, prevalentemente curdi, dopo gli sbarchi del 1997. Molti di loro hanno trovato accoglienza in alcuni locali messi a disposizione dal comune o addirittura presso gli abitanti del paese, che così hanno dato esempio di ospitalità a tutti i paesi limitrofi. Inoltre vi è stato istituito l?ufficio di coordinamento regionale del Cir, il consiglio italiano per i rifugiati, dove sono stati accolti una parte dei 120 immigrati sbarcati a Riace lo scorso agosto e che assiste mediamente a un centinaio di rifugiati all?anno.
Il Cir, insieme all?amministrazione comunale e l?impegno di tutti i cittadini, sono riusciti a ottenere un finanziamento statale per la ristrutturazione di una ventina di case abbandonate e dare così un tetto a chi è stato costretto a fuggire dal proprio paese.
Per questa iniziativa del tutto innovativa in Italia, Badolato è stato candidato nel 2006 al ?World Habitat Awards?, un premio promosso dalle Nazioni Unite per chi si contraddistingue nel proporre soluzioni efficaci ai problemi ed ai bisogni di chi è senza dimora.
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Nel 2009 Wim Wenders ha girato nei vicoli del caratteristico borgo alcune scene del suo ultimo lavoro in 3D ?Il Volo?, un mediometraggio sulla problematica dell?accoglienza e dell?integrazione degli immigrati in Italia.
Negli ultimi anni alcuni stranieri abbienti sono rimasti affascinati dalla particolarità di questo luogo e hanno deciso di comprare e ristrutturare alcune delle case abbandonate e dare così nuova vita al paese. Come loro anche alcuni cittadini hanno ristrutturato le loro case e affittano camere con la formula del B&B. Chi decide di soggiornarvi sicuramente vive un?esperienza particolare potendo conoscere l?ospitalità della gente del luogo direttamente a casa loro.
Tutto ciò ha portato il nome di Badolato fuori dai confini nazionali e da paese a rischio di depopolazione o ?paese in vendita? come è stato chiamato provocatoriamente, è nata una comunità multietnica e multinazionale, che certamente tuttora deve affrontare i problemi atavici che presentano i comuni del Mezzogiorno, ma ha tutte le carte in regola per uscirne a testa alta.
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