Testo di ANNA MARIA ARNESANO e Foto di GIULIO BADINI


Le Montagne Rocciose

Tra le maggiori attrattive turistiche degli Stati Uniti, capaci di attirare ogni anno milioni di visitatori da ogni angolo del mondo, rientrano sicuramente i parchi nazionali e le aree naturalistiche del Sud-Ovest, dove la natura e soprattutto la geologia sembrano aver concentrato le loro maggiori e più spettacolari manifestazioni in cinque stati contigui, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e New Messico, con non trascurabili appendici anche nei confinanti stati di Wyoming, California e Texas. Siamo nel cuore del leggendario Far West, la mitica terra della conquista americana del 1800, quello reale di una bellezza selvaggia e struggente con i pinnacoli di roccia rossastra e gli archi di arenaria che sembrano incendiarsi al tramonto, i canyon vertiginosi scavati in lontane ere geologiche e solcati da torrenti impetuosi, i deserti di sabbia ocra punteggiati dal verde di qualche cactus solitario, e quello usato come sfondo per innumerevoli pellicole western, con gli indiani adorni dai loro abiti multicolori di pelle e i copricapi piumati intenti nelle danze rituali e i cowboy a cavallo abili nel far roteare il lazo. Il Sud-Ovest,  dove si concentra il maggior numero di aree protette e la minor densità di popolazione del paese, occupa quasi un quarto del territorio americano con paesaggi e ambienti estremamente vari. L?ossatura è costituita ad est dalle Montagne Rocciose, l?imponente cordigliera che corre per 4.500 km dall?Alaska al Messico con catene parallele di alti picchi innevati su vallate, foreste di conifere, praterie e fiumi imponenti.

Monument Valley
Il solo Colorado conta oltre 50 vette superiori ai 4.000 m. Più ad oriente subentrano invece  i grandi altopiani, sconfinate distese desertiche e aride costellate di depressioni come il Grande Lago Salato e la Valle della Morte, situata a 94 m sotto il livello del mare; il più conosciuto e spettacolare è il Colorado, dove si trovano numerosi parchi con pareti rocciose dai colori strabilianti e canyon di una grandiosità inimmaginabile. Tra Utah e Arizona si concentra il maggior numero di canyon al mondo, un museo geologico a cielo aperto di proporzioni colossali. Ancora più a sud si estendono invece deserti punteggiati da cactus. Ma siamo anche nel territorio indiano per eccellenza, non solo quello dei pellerossa sterminati da esercito e pionieri due secoli fa, ma anche quello che per millenni ha vissuto in pace prima dell?arrivo dei bianchi e visto svilupparsi civiltà semplici ma rispettose dell?ambiente: qui 6 mila anni or sono i nativi lavoravano il rame, costruivano necropoli 3 mila anni prima di Cristo, coltivavano campi irrigati 4 mila anni fa e prima dell?arrivo di Colombo edificavano villaggi in pietra a più piani, i primi condomini del continente. E dove si concentra anche il maggior numero di riserve indiane, circa 400, per ospitare i 2 milioni di indigeni ripartiti in 300 tribù.

Tra un numero enorme di parchi nazionali, riserve naturali, monumenti geologici e località storiche, ce ne sono alcuni assolutamente imprescindibili per la loro unicità. A cominciare dallo Yellowstone n.p. sulle Montagne Rocciose, protetto dall?Unesco e capostipite di tutti i parchi americani e del mondo essendo stato istituito nel 1872, che in un territorio grande quanto l?Umbria presenta un po? tutti gli aspetti della natura: cime innevate, ghiacciai, laghi, cascate e canyon, enormi foreste, grossi fiumi, caldere vulcaniche, spettacolari geyser (oltre 300, la massima concentrazione del pianeta) sorgenti termali d?acqua e di fango, fumarole e dove è facile incontrare orsi, bisonti, cervi, lupi, linci e aquile.

Il Bryce Canyon
Il Bryce Canyon n.p. nell?Utah non è tanto un canyon quanto una serie di gole a ferro di cavallo e di anfiteatri disseminati di torrioni, pinnacoli, ponti naturali e castelli di roccia scolpiti dall?erosione nell?arco di 140 milioni di anni su sedimenti e rocce di mille colori, dove crescono piante peculiari come i millenari pini irsuti e i limbers pines, capaci di colonizzare pareti impervie. Il massimo si raggiunge ovviamente con il Grand Canyon n.p. nell?Arizona, una delle maggiori meraviglie naturali del pianeta protetto dall?Unesco, una gigantesca gola lunga 450 km larga da 6 a 30 e profonda 1.500-1.800 m, scavata in rocce multicolori dal fiume Colorado nell?arco di ben 1,7 miliardi di anni (miliardi, non milioni), fino alle rocce più antiche della terra: uno spettacolo grandioso, unico, quasi terrificante. Contrariamente a quanto si può pensare non si tratta né della maggiore né della più profonda spaccatura del pianeta, ma del più esteso sistema di canyon collegati e anche il più antico. La Monument Valley n.p. tra Arizona e Utah si presenta come una piana stepposa e desertica disseminata da imponenti roccioni tabulari, ponti di pietra, meandri fluviali, monoliti e pinnacoli alti fino a 600 m che si infiammano di rosso all?alba e al tramonto; gestita da indiani navajo, per la sua spettacolarità ha fatto da scenario ad un gran numero di film western. Il Canyolands n.p. nell?Utah è un?arida vallata desertica lunga 70 km e profonda 600 m scavata dai fiumi Colorado e Green River a formare bizzarre formazioni rocciose nelle arenarie policrome come pinnacoli, torri, archi, meandri ad U, labirinti di spuntoni, dove vivono piante grasse, coyote e volpi e si celano le migliori incisioni rupestri americane, tracciate dagli indiani duemila anni fa.
Uno dei tanti esempi di arco naturale
L?Arches n.p. nell?Utah offre invece la maggior concentrazione di archi naturali delle terra in arenaria rossa, un vero capolavoro dell?erosione naturale. Infine il Mesa Verde n.p. nel Colorado, sito Unesco, protegge uno dei maggiori insediamenti indiani precolombiani degli Anasazi, che già all?epoca di Cristo avevano dato vita sull?altopiano e nelle caverne entro canyon e vallate a villaggi con abitazioni di pietra a più piani, ad un?ottima produzione di ceramica ed ad una fiorente agricoltura con irrigazione.

 

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