Testo e Foto di Luisa Chiumenti



Quale appuntamento annuale di Villa d?Este con la pittura e a conclusione di un triennio, che ha visto prima i ritratti, poi il paesaggio, ecco ora un omaggio a Mario Nuzzi, detto Mario de? Fiori (1603-1673), il più grande e prolifico  pittore naturalista e ?fiorante? romano del Seicento.

Ricordando la grande mostra che si era tenuta a Vienna nel 2004, questa di Villa d?Este a Tivoli, molto più ristretta é però fondamentale per un percorso critico sulla figura di Mario de? Fiori; si tratta inoltre di una  esposizione monografica, pur presentando anche altri esempi provenienti dalla ?bottega?.

E  certamente il tema della mostra si lega  molto bene all?atmosfera della Villa d?Este e del suo bellissimo giardino: basti pensare che, come ha ricordato l?architetto Marina Cogotti, direttrice della Villa, Ippolito II  stesso, fino alla fine del suoi giorni, già fermo e ammalato, continuava  a ordinare fiori e piante per la bellezza della sua Villa, in particolare le rose, da cui Ippolito II faceva trarre l?acqua di rose, o gli ?Erbari?, a testimonianza anche di una ricerca che si accosta ad una produzione tra lo scientifico e l?artistico.

Ed é così che la bella mostra, organizzata dalla De Luca Editori d?Arte, con la cura di Francesco Solinas é stata  promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, con la direzione di Marina Cogotti,  con l?impegno di riproporre, nel percorso artistico di Mario de? Fiori, un grande tripudio di fiori e colori, quale manifestazione dalla  ?bellezza pura? e della ?migliore   ?qualità dellavita?.

Il curatore della mostra, prof. Francesco Solinas, noto studioso e attento collezionista nonchè   autore di numerosi lavori scientifici fra cui segnaliamo una pregevolissima collana di testi inediti sul collezionismo, ha messo in luce, in una pur piccola esposizione, una ottima sintesi di una delle più straordinarie carriere di artista, selezionando opere molto significative e spiegando quello che c?é stato ?a monte? , ossia come sia nato a Roma il fenomeno della pittura floreale.


Sappiamo così ad esempio come il nostro pittore abbia iniziato a lavorare proprio studiando la lezione di Caravaggio, in casa dello zio Tommaso Salini (1575 ca. ? 1625), seguace di Caravaggio ed egli stesso ?pittore di fiori?. Da un inizio di ritratti ?dal vivo? delle fioriture coincidenti, come facevano De Pisis e Morandi, fino alla presentazione di un unico bouquet: questo il percorso che si può osservare attraverso i cartoni, i lucidi, gli spolveri, imodelli, che poi servivano alla bottega. Esisteva infatti una ?bottega?, che si avvaleva di cartoni (diversi dei quali furono poi anche resi visibili in raccolte a stampa) e di disegni e modelli (nell?inventario sono catalogati a  decine come  ?disegni dal vivo?) di cui alcuni esemplari sono esposti in mostra.

Il genere della pittura floreale si avviò ben presto verso a divenire  una vera e propria ?avventura europea e fiamminga?, da cui peraltro andò a mano a mano si differenziandosi.

Verso la metà del ?600 la grande bottega di Mario de? Fiori, situata a Roma, nella via omonima, al piano terra di una bella casa con giardino, cominciò ad attrarre numerosi allievi  ed assistenti richiamati da tutta Europa. Fra essi ricordiamo ad esempio il francese Baudesson, lo spagnolo Perez, i fiorentini Bimbi e Scacciati, cosicché il ?principe dei fioranti?, dette vita ad una vera e propria generazione di pittori di fiori.


Ma furono poi le importanti committenze per i Cardinali, i Diplomatici della corte di Francia, e gli stessi ambasciatori spagnoli che amavano donare al re di Spagna, le tele floreali di  Mario de? Fiori, che determinarono il successo pieno dell?artista anche su piano internazionale.

A un certo punto della sua carriera, Mario de? Fiori non soltanto entrò a far parte dei ?Virtuosi del Pantheon?, ma ottenne anche dall?Accademia di San Luca, la ?patente? che gli dava licenza  non solo di  vendere  direttamente le sue opere, ma anche quelle di suoi amici, assistenti  e collaboratori.

Notevoli e preziosi i ?prestiti? ottenuti dal curatore per l?allestimento di questa preziosa mostra a Villa d?Este, come quello di alcuni  disegni provenienti dalle Collezioni dell? Accademia dei Lincei. Prezioso il Catalogo, curato da Francesco Solinas ed edito da De Luca editori d?Arte, che accompagna la mostra, arricchito da schede molto dettagliate e da una iconografia di eccezionale resa visiva.

La mostra rimarrà aperta al pubblico (fino al 31 ottobre 2010), dal martedì alla domenica, dalle 8.30 fino alla chiusura del monumento.

Inoltre si segnala come, dal 2 luglio, sia  nuovamente attiva l?apertura serale straordinaria di Villa d?Este, con un?ampia serie di spettacoli.

 

 

Per informazioni:

Ufficio Relazioni Pubbliche di Villa d?Este: 0774 312070