Testo e Foto di Luisa Chiumenti
Un incontro vivace e stimolante fra artisti e raffinati cultori dell?arte del vino si é concluso recentemente a Pietrasanta, da tempo culla di eventi artistici e culturali di alto livello, come tutta la Versilia in cui questo storico centro si inserisce.
Una delle interessanti novità offerte da questa edizione del Wine Art Festival, é stata quella che ha visto, accanto alla rassegna diventata punto di riferimento italiano per l?esposizione di vini italiani e internazionali, la presentazione in parallelo dell?originale
mostra delle ?Etichette?. Queste in particolare sono state intese non come quel ?dato tecnico? che la legge rende indispensabile, come dice giustamente Leone Ramaciotti, Presidente dell?Associazione Wineart, ma degli artisti che sono stati invitati ad interpretare con un afflato poetico, il lavoro pur sempre creativo compiuto dall?uomo che coltiva la vite con amore e con passione fino a portarne i meravigliosi frutti a realizzare quei capolavori che tutti poi possono ?assaporare?.
La mostra, dal titolo ?Etichette d?autore?, curata dal critico d?arte e giornalista Lodovico Gierut, si é avvalsa anche di un bel Catalogo, sempre a cura di Gierut, mette in evidenza come la selezione sia stata molto aperta, sia come genere (pittura, scultura, grafica, collage), che come tecnica.
Si é trattato veramente, come sottolinea il curatore di ?un ottimo specchio della situazione di quell?arte, soprattutto italiana, che non dimentica il passato legato anche al cosiddetto ?mestiere? e alla capacità del disegnare, del progettare e del ricercare, che ha nella città di Pietrasanta un nucleo di grande rilevanza, utile pure alle giovani generazioni che credono alla creatività come un?espressione vitale per lo spirito, e non solo?. L?allestimento, molto suggestivo, ha creato un singolare rapporto con le architetture e gli affreschi della bellissima, storica chiesa di Sant?Agostino, così come il chiostro adiacente ha accolto i vari espositori con le loro proposte di prodotti davvero speciali. Tra salumi, formaggi, confetture particolarissime e speciali vini da abbinare in modo corretto, si coglie l?orgoglio delle ditte, quasi tutte ?storiche?, nel senso che prolungano nel terzo millennio le tradizioni iniziate dalle loro famiglie, ancora nell ?800, come nel caso dell?Azienda che ha vinto il 2° Premio: Solatio ? Toscana IGT bianco – Ripa di Versilia (motivazione: Vino morbido, fresco, fruttato, di grande piacevolezza e di notevole pulizia stilistica), che da quel secolo infatti porta avanti con miglioramenti e affinamenti di qualità il vino.
Il Primo premio é stato invece assegnato a Solarancio ? La Pietra del Focolare, vermentino dei colli di Luni, Ortonovo ? La Spezia (motivazione: ha incontrato l?apprezzamento della commissione per l?intensità espressiva, la freschezza e la fragranza cromatica, le nitide note vegetali. Al palato è sapido, piacevole e fresco, dati che lo rendono ideale per un consumo nei mesi estivi).E? stata anche assegnata una menzione speciale a ?Terre del Capitanato (Basile) ? Forte dei Marmi? (motivazione: il vino è un riuscito tentativo di recuperare in maniera convincente uno stile di vinificazione di grande semplicità ed autenticità).
La cerimonia di consegna dei premi a ?Il Vino bianco dell?estate 2010?, il vino più interessante da abbinare alle calde serate estive, é stata condotta da Fabrizio Diolaiuti e si è svolta nel salone dell?Annunziata del Chiostro di S. Agostino alla presenza di Leone Ramacciotti e Gabriele Ghirlanda di Wine Art e di Giuseppe Vaccarini, presidente ASPI.
.Dopo una prima scrematura da trentotto vini italiani ?inediti?, gli otto finalisti sono stati giudicati da una commissione composta da esperti giornalisti fra cui in particolare Marco Sabellico (Gambero Rosso), Giuseppe Vaccarini, presidente dell?ASPI Associazione delle sommelierie professionale italiana e Giuseppe Massimini, direttore di Dossier.
Interessanti sono anche i molti rapporti culturali e sociali che si intrecciano sempre tra arte e vino, come appare ad esempio in alcune righe rivolte al titolare dell?Azienda, dal grande Montanelli, che campeggiano in un album ben posizionato su un leggio della ?China Amaro Clementi, Antico Elisir dal 1884?: ?Caro Dottore, senza saperlo Lei mi/ ha ringiovanito di vent?anni. Fu infatti/ vent?anni or sono che venne a /mancare un mio zio che, farma/cista di Fucecchio, ogni anno mi/riforniva di una china distilla/ta con le sue mani, di cui avevo/perso il ricordo delizioso./L?ho ritrovato bevendo la /china sua, offertami casualmen/te da un amico di passaggio a /Fivizzano. E?stato come rituffar/mi nelle cose buone e ?vere?/ della mia infanzia./ Potrei avere-naturalmente pa/gando- qualche bottiglia di que/sto squisito elisir? Gliene sa/rei infinitamente grato/Suo /Indro Montanelli.
Ricordiamo infine che l?associazione Wine Art è nata da un?idea di Stefano Bergamini, Gabriele Ghirlanda e Leone Ramacciotti che ha fatto sì che, attraverso il Festival, che é giunto quest?anno alla seconda edizione, realizzi il singolare incontro tra gli intenditori di vino ed i cultori dell?arte.
Non é possibile in questa sede menzionare tutti gli artisti (circa un centinaio), che hanno esposto la propria ?etichetta?, per cui invitiamo il lettore, oltre a documentarsi sul bel catalogo, anche a visitare comunque la mostra, che quasi certamente sarà itinerante e si sposterà forse come prima sede probabilmente a Roma.
Per informazioni:
Associazione “Wine Art” v.le Carducci, 32 55049 Viareggio (Lu) tel. 0584.30733
Ufficio Stampa: Demetrio Brandi ? 335.6141086
Per la mostra ?Etichette d?autore?: lodovico@gierut.it