Testo di ANNA MARIA ARNESANO e Foto di GIULIO BADINI


Un angolo del souk di Aleppo

Non risulta affatto esagerato definire la Siria come un immenso museo all?aria aperta.  Questa nazione del Medioriente, grande oggi quanto metà dell?Italia ma che in passato si estendeva assai di più fino a comprendere gli attuali Libano, Israele, Palestina e parte della Turchia, è stata infatti da sempre un crocevia di culture e un terminale di vie carovaniere tra il Mediterraneo e l?Oriente, dove si sono mischiate architetture e saperi provenienti da Babilonia persiana e da Roma, dalla Grecia e dall?Egitto, dalla Turchia bizantina ed ottomana e da tante altre località. Per quanti amano la storia, l?archeologia e l?arte, la Siria dovrebbe costituire una meta imprescindibile. Nessun?altra nel Mediterraneo può offrire una così ricca varietà e successione di civiltà, ognuna delle quali ha lasciato tracce significative. E la storia parte molto da lontano, tanto lontano da travalicare nella preistoria. In quell?ampia porzione di territorio compreso tra i fiumi Eufrate e Tigri, la Mesopotamia definita dagli storici la ?Mezzaluna fertile?, 10 mila anni or sono avvenne una delle più significative trasformazioni tecniche, sociali e culturali che abbia mai interessato l?umanità, la cosiddetta rivoluzione neolitica. Qui l?uomo imparò a coltivare le piante e ad addomesticare gli animali, modificando totalmente la propria alimentazione ed economia, qui fu inventata la ceramica e l?alfabeto cuneiforme, qui furono realizzate le più antiche opere idrauliche e sorsero le prime città, qui l?uomo concepì i concetti di divino e di arte, qui nacquero le dinastie reali, gli insediamenti coloniali, le prime vie del commercio, gli eserciti di conquista, le professioni specializzate e le classi sociali.

I ruderi della Basilica di San Simeone
In questa terra si sono addensati, condensati e sovrapposti 5 mila anni di storia e di civiltà: Sumeri, Amorriti, Aramei, Assiri, Babilonesi, Fenici, Persiani, Greci, Seleucidi, Romani, Bizantini, Arabi, Mamelucchi egiziani e turchi Ottomani, ognuna lasciando testimonianze eccelse, ancor oggi visibili.

 

Il nero teatro romano di Bosra, ammirato anche da Maometto, il meglio conservato in assoluto e capace di 15 mila posti, i monumentali resti di Palmira, la maggior metropoli romana nel deserto e caposaldo delle antiche vie carovaniere dell?incenso e della seta, che ancora oggi stupiscono per la loro grandiosità e opulenza, la basilica bizantina di San Simeone Stilita, la moschea omayyade di Damasco, una delle più antiche città del mondo abitata ininterrottamente da 5 millenni e prima capitale del califfato arabo, la cittadella fortificata di Aleppo, i monasteri cristiani di Saydnaya e Maaloula, decorati con mirabili affreschi e dove si prega ancora in aramaico, la lingua di Gesù, i suq storici di Damasco e Aleppo ridondanti di spezie e di manufatti artigianali pregiati, le rovine dei caravanserragli lungo la più antica Via della Seta, tanto per citare solo i siti più rimarchevoli, sono dei veri capolavori degni di figurare nel Patrimonio dell?Umanità dell?Unesco. Dai suoi porti partirono le navi fenicie per i primi commerci nel Mediterraneo, qui nacque e si sviluppò il Cristianesimo, qui si assistette alle gesta, non sempre gloriose, dei Crociati per la liberazione di Gerusalemme e del Santo Sepolcro, i quali eressero stupendi castelli, come il noto Crak dei Cavalieri che ancora campeggia possente su una rupe. Per le sue recenti vicende politiche che riguardano un po? tutto il Vicino Oriente, non si può dire che la Siria goda oggi di buona fama in Occidente.

La Moschea Saida Zeinab
In realtà al visitatore straniero si presenta come un paese moderno e efficiente, pulito e sicuro, islamico ma laico e niente affatto integralista, dove si consuma liberamente alcol, le donne non portano veli e gli uomini vestono all?occidentale, pieno di paraboliche, cellulari e internet, dove da millenni convivono in armonia etnie, lingue e religioni diverse che altrove invece si massacrano, dove le chiese affiancano le moschee e i musulmani visitano normalmente i monasteri cristiani.

 
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