LUISA CHIUMENTI



Il prestigioso Grand Hotel Parco dei Principi, adiacente a Villa  Borghese in Roma, ha accolto per diversi giorni (dal 12 al 14 febbraio 2010), la manifestazione del ?Roma VinoExcellence & Merano WineFestival?, che ha visto inaugurare con grande successo, nella sua prima edizione l?originale, stimolante gemellaggio ?Roma-Merano?.

La professionalità e la collaborazione tra Helmut Köcher, presidente del Merano WineFestival, e di Ian D?Agata, ?wine writer? e docente universitario, hanno dato quindi una felice manifestazione di sé nel succedersi delle giornate del Festival, dando vita ad un evento di livello internazionale dedicato al vino che, avendo già  ?segnato la storia?,  e vivendo con grande impegno nell?attualità, si proietta molto bene verso un concetto di professionalità sempre più alto ed aperto alle istanze del futuro.

Avviando la selezione di circa 100 aziende sia storiche (con riferimento al territorio), che nate in tempi più recenti ma che hanno saputo già affermarsi, sul paino nazionale, con i loro prodotti, il ?Roma VinoExcellence & Merano WineFestival? é stato contrassegnato, particolarmente nel corso dei convegni scientifici (aventi come tema ad esempio il Sangiovese, Cabernet Franc e Riesling), dall?intervento di alcuni dei massimi esperti in Italia e nel mondo. Tra questi  possiamo ricordare l?enologo scienziato Donato Lanati;  un professore dell?Università del New Mexico come Bernd Maier;, un altro enologo del calibro di Jean-Claude Berrouet  o di di J.P.Moueix, per anni responsabile di Petrus; nonché personaggi come Kees Van Leeuwen, direttore agronomico di Château Cheval Blanc a Saint Emilion; Luzia Schrampf, giornalista austriaca di Der Standard ed  Angelo Pavan, enologo-proprietario di Cave Spring Cellars in Canada.
E? da segnalare inoltre come la Regione Lazio e l?Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l?Innovazione dell?Agricoltura nel Lazio) entrambe Partner dell?Evento, abbiano presentato, in una sala appositamente dedicata, una degustazione delle specialità regionali.

Le circa cento eccellenti aziende vitivinicole italiane, selezionate come si é detto, dalla esperienza di Helmuth Köcher e Ian D?Agata hanno quindi presentato i loro prodotti, facendo degustare al foltissimo pubblico di esperti, giornalisti e appassionati del settore, i diversi vini provenienti da tutti i territori d?Italia. Tra le aziende di rinomanza mondiale, ecco così offrirsi all?attenzione dei visitatori la produzione della Tenuta San Guido con Sassicaia  e della Tua Rita con Redigaffi e Castello d? Ama con Bellavista.

Tutte eccezionali dunque le degustazioni guidate, divise in tre sezioni: "Gli Incontri Internazionali", interessante ?vetrina? di vini unici e rari, debitamente commentati  ed analizzati da specialisti o dagli stessi proprietari, come ad esempio la verticale di Château Chasse Spleen dal 1962 con Céline Villars e Jean-Pierre Foubet.
"Le Verticali di Ian D’Agata" hanno inoltre  ?raccontato? alcuni tra i più grandi vini d’Italia di sempre, come il Sassicaia dal 1998 al 2007 con il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta e il Barolo Le Rocche del Falletto dal 1998 al 2005 con Bruna Giacosa.
"I Seminari del New Wine Journal"  hanno invece illustrato e fatto degustare i vitigni italiani del futuro, come il Pallagrello ed i suoi fratelli o il laziale Mater Matuta. La manifestazione é stata contrassegnata dallo svolgimento di tre convegni scientifici, molto seguiti dal pubblico e dedicati ai tre grandi vitigni Sangiovese, Cabernet Franc e Riesling. Essi sono stati  condotti da relatori di grande professionalità provenienti dalla Francia (Eric Riewer de La Revue du Vin de France e Bernard Burtschy de Le Figaro; come pure dalla Gran Bretagna (come Stephen Spurrier e Stephen Brook di Decanter, Charles Metcalfe di International Wine Challenge) e dall?Austria (con Luzia Schrampf di Der Standard). Presenti inoltre produttori di grande professionalità come l?enologo Jean Claude Berrouet (Château Pètrus) e Kees Van Leeuwen  direttore di Cheval Blanc.

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Isabella Lughezzani

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