ANNAROSA TOSO



Il Belgio è un piccolo regno nel cuore dell?Europa  – l?estensione è di 30.500 kmq. con circa 12 milioni di abitanti di tre comunità diverse per cultura e lingua. Un regno federale grande come il Piemonte, governato da Alberto II, dove i francesi, i fiamminghi e i tedeschi convivono, con le dovute distanze, nel rispetto reciproco.

Sono  parlate tre lingue: il francese in Vallonia, il fiammingo nelle Fiandre e il tedesco nei cantoni dell?Est. In Belgio tutte le autostrade sono illuminate e il tenore di vita è uno dei più alti d?Europa. A Bruxelles, capitale del Belgio e d?Europa  e sede delle principali istituzioni internazionali si parla  francese e fiammingo.

Bruxelles offre tante attrattive turistiche come la Grand? Place una delle più belle piazze  del mondo, più di cento musei, chiese e palazzi d?epoca, mostre culturali di importanza internazionale. Soprattutto a Bruxelles si vive bene con una eccellente qualità della vita,  anche se il clima non è proprio apprezzabile. Quando si pose il problema della scelta della città che sarebbe stata la sede dell?Unione Europea la decisione cadde su Bruxelles, anche per la facilità di trovare alloggi in affitto a prezzi equi, per le numerose persone che dovevano trasferire la propria residenza in Belgio.  Un città che già venti anni fa era attrezzata per gli handicappati, con marciapiedi senza barriere e semafori sonori, addirittura con parchi dedicati solo ai non vendenti con percorsi sicuri.


Ma è Bruges o Brugge in lingua fiamminga, la città d?arte più famosa del Belgio. La sua origine risale all?anno 850 quando grazie allo sbocco con il mare divenne un importante centro commerciale. Il nome Brugge è una derivazione della parola normanna ?bryggja? che significa imbarcadero, approdo. Tutta la città è un vero museo a cielo aperto dove i visitatori vengono avvolti da una atmosfera romantica e incantata. L?architettura è gotica rinascimentale  e tutto l?insieme trasuda fascino.

Bruges, io preferisco usare il francese – lo trovo più armonioso – anche se gli abitanti, da veri fiamminghi, a volte fanno finta di non capire i turisti che si rivolgono loro in francese. Ma questi sono peccati veniali di un popolo che in definitiva è molto cordiale con i visitatori. Certo Bruges come tante perle, soffre molto di un turismo mordi e fuggi, di un turismo di transito fatto di persone che arrivano al mattino, fanno il giro dei canali, comprano un pizzo come souvenir e vanno via. Ma Bruges merita tanto di più, anche perché è la sera che offre il meglio, nelle passeggiate sui canali, nelle piazzette sgombre dalla folla, nella lenta camminata fino al Lago d?amore, nei numerosi caffè, nei ristoranti dove si può gustare un?ottima cucina e nel pernottare nelle piccole e curate hotelleries nel cuore della città.


A Bruges, oltre a visitare il palazzo sede del municipio che risale al 1420, il museo comunale con dipinti dei Primitivi fiamminghi del XV secolo, possiamo ammirare nella cattedrale un?opera  giovanile di Michelangelo, la Madonna col bambino. E? definita una delle meraviglie del Belgio anche se qualche critico d?arte ha espresso qualche dubbio sulla paternità dell?opera.

Tra le città da visitare ricordiamo Anversa, situata sull?estuario dello Schelda. E? famosa in tutto il mondo per i tagliatori e il commercio dei diamanti e per aver dato i natali a Rubens, del quale si può visitare la sua casa studio e le sue opere.

Da vedere Gandt che si trova nel cuore delle Fiandre e rivaleggia con Bruges per il numero di monumenti e per i numerosi canali navigabili. Nella cattedrale di San Bavone, tripudio di colori e marmi è stato battezzato l?imperatore Carlo V. Nella chiesa è conservato il capolavoro dei fratelli Van Eyck, l?adorazione dell?Agnello Mistico che risale al quattrocento.

Si può arrivare fino a Tournai, la più antica città della Vallonia o fino alle Ardenne, la regione verde del Belgio  o a Ostenda sulla costa, per vedere gli ombrelloni appoggiati sulla sabbia che servono a proteggere dal vento più che dal sole.


Il Belgio è un paese piccolo e si può visitare tutto e bene in pochi giorni in macchina, ma anche in treno. E? obbligatorio per chi va in Belgio assaggiare sul posto i cioccolatini ripieni, quelli senza conservanti che vanno consumati al massimo entro due o tre  giorni. Hanno un sapore diverso dagli altrettanto squisiti cioccolatini industriali che si possono acquistare in Belgio.

Per quanto riguarda i pizzi che sono venduti un po? dappertutto, bisogna fare attenzione su quanto viene offerto. Ma sarà poi il prezzo che determinerà la qualità e non ci farà incorrere nello sbaglio di portare a casa un pizzo stampato a macchina o realizzato in Cina anziché i preziosi lavori di Bruges.

 

 

 

 

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