LUISA CHIUMENTI



?Reflections?: una personale di Alex Katz, con grandi lavori inediti  sui temi caratteristici della sua arte, ossia i ritratti e i paesaggi,  è stata recentemente allestita al  MARCA il nuovo  Museo delle Arti Catanzaro. Curata da Alberto Fiz, l?esposizione presenta tele di grandi dimensioni, che hanno un ottimo impatto con gli ampi spazi dei saloni dell?antico palazzo. Il Marca “Museo delle Arti di Catanzaro” è il nuovo museo per l?arte contemporanea che, a Catanzaro, si colloca nel cuore storico della città e occupa gli spazi di un antico palazzo, recuperato e restaurato ad hoc, edificio che ospitava, sino a qualche decennio fa, un istituto per sordomuti e una tipografia. Sviluppato su tre piani, il Museo articola i suoi ampi spazi attorno ad un ampio cortile, mentre una terrazza all?ultimo piano offre un ampio spazio aperto sulla città.

Ma è da sottolineare come la struttura del museo si offra al territorio come  ?un museo vivo e attivo? dove possono convivere momenti artistici diversi dall?arte antica al linguaggio contemporaneo, espresso in tutte le sue forme. Così il pianterreno accoglie l? allestimento della Pinacoteca e Gipsoteca della Provincia, con circa 120 opere tra dipinti e sculture in  una collezione permanente che va dal XVI al XX secolo: dalla splendida tavola di Antonello de Saliba, a Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Salvator Rosa e Andrea Sacchi. Sono inoltre conservate ed esposte un numero assai ricco di opere di Andrea Cefaly, oltre a gessi e marmi di Francesco Ierace. L?esposizione delle opere è stata resa possibile grazie ad un lungo e prezioso intervento di restauro compiuto su quasi tutte le opere grazie alla collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria.


Al primo piano poi si trova la collezione Rotella, il più celebre degli artisti catanzaresi, e in concomitanza,quale mostra inaugurale, Alberto Fiz  ha presentato per la prima volta in uno spazio pubblico italiano le sue grandi opere su lamiera, realizzate tra il 1980 e il 2004.

Il seminterrato del palazzo ospita invece il centro polivalente di cultura contemporanea che verrà anche utilizzato per ospitare mostre temporanee ed eventi culturali di altro genere, in collaborazione con istituzioni locali, come l?Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Biglietteria e bookshop sono al pianterreno, con la disponibilità anche di un altro spazio, nel cortile interno,  che potrà contenere installazioni e ospitare manifestazioni.

Per la definizione del percorso museologico e per la razionalizzazione degli spazi che l?edificio presenta, la Provincia di Catanzaro si è avvalsa dell?intervento di Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo.

Ma torniamo ora alla mostra, ospitata attualmente dal Marca fino al prossimo mese di settembre., per la quale il curatore, Alberto Fiz, in apertura del suo saggio introduttivo al catalogo, ha affermato giustamente che ?Sarebbe difficile comprendere gli ultimi tre decenni della pittura senza tenere conto di Alex Katz ?.


L?artista infatti ha il merito di avere aperto nuovamente alla pittura soggetti che apparivano pressoché persi o addirittura ?negati?, quali : fiori, ritratti e  paesaggi, liberando in tal modo l?arte e rendendola completamente indipendente, facendo sì che la pittura in particolare non fosse  ?una finestra aperta sul mondo?, ma fosse invece ?il mondo stesso?.

Nato nel 1927 a New York, nel distretto di Brooklin, già l?anno seguente, Alex Katz, con la sua famiglia, originaria dalla Russia, aveva dovuto spostarsi, a seguito della Grande Depressione, in una propaggine del Queens, sorta tra le due guerre: St. Albans. E sarà qui che trascorrerà l?infanzia e la giovinezza, in un ambiente molto sensibile all?arte, poiché la madre era stata un?attrice e il padre era un uomo d?affari, ma seguiva con attenzione  tutto ciò che riguardava l?arte.

Erano i primi anni ?60, allorché Katz, già dedito alla pittura,  ebbe l?occasione di disegnare scene e costumi per il coreografo Paul Taylor e negli anni seguenti la danza lo interessò sempre di più, fino a quando, negli anni ?80, egli non sente l?impulso a dedicarsi particolarmente, nelle sue opere, alla rappresentazione delle indossatrici e dei loro abiti firmati.

Dalla fine degli anni ottanta e per una decina d?anni, il pittore si sentirà affascinato però dal paesaggio, sentito tuttavia in modo assai particolare; egli diceva infatti di partire sempre ? da un?idea di paesaggio, una concezione? e di mettersi poi alla ricerca di un?immagine che la riflettesse nel modo più fedele possibile e e della quale cercava poi di  ?sfumare? i contorni delle forme.


Alex Katz è particolarmente noto al grande pubblico per i suoi grandi cartelloni di personaggi famosi, ma il suo rapporto con la Pop Art è ritenuto da molti un po? diverso da quello degli artisti ?storici? di tale movimento. Egli, che in effetti  per molti ha quasi realizzato una qualche anticipazione in tal senso, presenta una notevole differenza nell?affrontare gli stessi temi ad esempio di Warhol. Basti pensare alle Marilyn di quest?ultimo, nei confronti dei diversi ritratti della moglie di Katz, Ada, considerando le prime quasi una sorta di ?ex-voto?, con un certo ?calore nascosto nello sguardo? e la seconda invece ferma in una sorta di ?gelida concentrazione?. (v.Robert Storr, ?Le regole del gioco? in Catalogo della mostra di Alex Katz al Marca di Catanzaro, a cura di Alberto Fiz, Electa 2009).

I soggetti che appaiono nelle grandi tele esposte al Marca di Catanzaro, fanno parte solo apparentemente del mondo borghese, poiché ?le radici dei suoi lavori risalgono alla letteratura delle buone maniere dei secoli XVII, XVIII e XIX e alla grande tradizione del ritratto, da Gainsborough e Reynolds fino a In gres e Manet, che ne costituisce il complemento pittorico? (ivi). Ne scaturisce l?impulso ad una osservazione più approfondita di quei grandi ritratti, da un punto di vista più prettamente sociale. Colpiscono infatti tutti i dettagli precisi, ad esempio, dell?abbigliamento: dai polsini, ai colletti, agli occhiali, che danno anche sottili indicazioni di ?comportamenti?.

Ma, come giustamente nota Storr, nel saggio citato, Katz travalica in certo modo quelle ?radici?, perché presenta le situazione in modo molto moderno, attualizzandole nel momento in cui egli stesso le vede e quindi le rappresenta così come gli appaiono in quel momento.

 

 

 

Per informazioni:

MUSEO MARCA  tel. +39  0961.746797