Testo di ANNA MARIA ARNESANO e Foto di GIULIO BADINI
Il paesaggio è ancora quello di un tempo, di una bellezza selvaggia e struggente: i pinnacoli di roccia rossastra e gli archi di arenaria che sembrano incendiarsi al tramonto, i canyon vertiginosi solcati da torrenti impetuosi, i deserti di sabbia ocra punteggiati dal verde di qualche cactus solitario. L?aspetto del New Mexico, dell?Arizona, dell?Utah e del Colorado è ancora quello del leggendario Far West, così come trasposto nella nostra mente dalla visione di innumerevoli film western, e ci sono ancora gli indiani con i loro abiti multicolori di pelle e i copricapo piumati intenti nelle danze rituali, e poi i cowboy a cavallo abili nel far roteare il lazo, ma i primi non abitano più nei tepee di pelle nelle praterie brulicanti di bisonti, bensì in roulotte nelle riserve, e i secondi non guidano più le immense mandrie di bovini tra i guadi fino alla ferrovia. Entrambi sono ancora lì, ma solo per i turisti. Forse nessun altro angolo del pianeta esercita un fascino tanto profondo quanto il Sud-Ovest degli Stati Uniti, celebrato con i suoi paesaggi geologici mozzafiato e le sue vicende storiche in innumerevoli film, documentari, libri, fumetti e spot pubblicitari. L?ambiente si presenta decisamente vario: le rocce fiammeggianti del Grand Canyon, una delle maggiori meraviglie naturali del pianeta, si alternano con le vette imponenti della Sierra Nevada e delle Rocky Mountains, le Montagne Rocciose, che riverberano al sole come le bianche saline e le dune gessose dello Utah e del New Mexico, nelle gole del Colorado, tra i giganteschi cactus del deserto di Sonora o negli enigmatici pueblos, gli insediamenti rupestri degli indiani precolombiani.
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Tra Utah e Arizona si concentra il maggior numero di canyon del mondo, un museo geologico di proporzioni colossali. Una terra dove rivive il contrastante sogno di libertà e di avventura per due popoli, uno che vi viveva da millenni in armonia con la natura, l?altro anelante ad un riscatto economico e sociale, con uno scontro inevitabile di civiltà, concluso come purtroppo ben sappiamo. Accanto alla ricchezza di una natura unica e mozzafiato e al fascino di una cultura secolare, ecco il mitico Far West con i suoi violenti protagonisti: nell?ex centro minerario di Tombstone si ripropone ogni giorno la ?sfida dell? OK Corral?, mentre a Talluride, la città dei cercatori d?oro, un emulo di Butch Cassidy crea ancora qualche brivido simulando una rapina in banca.
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Taos Pueblo, il più antico villaggio indiano tuttora attivo, sorse nel IX sec. ad opera di indiani tiwa e divenne uno dei principali mercati spagnoli delle due Americhe, punto di incontro e di contatto tra europei e locali; da fine 800 ospita una nutrita colonia di artisti, intellettuali e hippies che operano a fianco dei nativi. Il Chaco cultural national historical park, ubicato nel canyon omonimo e protetto dall?Unesco, è un sito archeologico di straordinaria importanza perché conserva la più alta testimonianza della cultura india Anasazi, nata con un?agricoltura primordiale nel 9.000 a.C. e che ebbe qui tra il 900 e il 1200 il suo principale centro politico, economico e culturale, con ben 400 villaggi formati da case alte fino a cinque piani e una rete stradale di centinaia di km; Pueblo Bonito, grande come il Colosseo e capace di contenere 1.200 persone in 700 abitazioni, è il villaggio meglio conservato. L?immenso Canyolands national park è un?ampia e profonda valle scavata dal fiume Colorado e dal Green River, i quali hanno formato bizzarre formazioni rocciose di tonalità rossa e beige, come un labirinto di spuntoni rocciosi, profonde gole quasi inaccessibili e pinnacoli, torri e archi di roccia; singolari la Valley of the Gods, elevazioni rocciose sacre ai Navajo, e il Goose Neck, curiosa serie di meandri del San Juan River a forma di collo d?oca. L?Arches national park è un posto incredibile, pieno di spettacolari sculture nella roccia di arenaria rossa create dall?erosione, dove si contano oltre 2.000 tra archi e ponti naturali, compreso il maggiore arco del mondo.
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Il Mesa Verde national park protegge il più famoso sito archeologico statunitense, riconosciuto dall?Unesco come Patrimonio dell?Umanità. Si tratta di villaggi rupestri costruiti dagli indiani precolombiani, a partire dal II sec. a.C. e fino al 1200, entro enormi cavità di grandi canyon e in nicchie sull?altopiano ricoperto da boschi. Qui gli Anasazi costruirono ampi villaggi con case a più piani, locali usati per danze e cerimonie, campi terrazzati e irrigati dove producevano mais, fagioli, zucche e cotone, e producevano ottimi vasi. Durango è una cittadina importante come nodo ferroviario e centro minerario dei cercatori di oro e argento, creata nel 1879 da minatori, cowboy e dai primi coloni; nel centro ospita begli edifici ottocenteschi e saloon dove si respira ancora l?atmosfera da vecchio West. Infine Santa Fe, capoluogo del New Messico e più vecchia città degli Stati Uniti, segnata come nessun?altra nel Sudovest dalla tradizione indiana e spagnola. Un viaggio di scoperta e di approfondimento su strade poco battute, per conoscere il vero volto ? talvolta esaltante, altre drammatico ? dell?Ovest americano. Partenze mensili con voli di linea Lufthansa da Milano e Roma su Albuquerque da maggio a settembre 2009, pernottamenti in hotel con prima colazione, alcuni pasti, percorso in minibus con guida italiana, quote da 3.380 euro.