ANNAROSA TOSO



Le Maldive ieri, oggi e come saranno domani. Chi ha avuto la fortuna di mettere piede su uno degli atolli più unici del mondo trenta, trentacinque anni fa e poi ha avuto l?opportunità di far parte dei così detti ?repeaters? si sarà reso conto di come tutto è cambiato. Prima cosa i voli che sono diretti già da tanto tempo, prima era necessario uno scalo a Colombo nello Sri Lanka che si chiamava ancora Ceylon e poi un altro volo fino all?aeroporto di Malè. Si trattava solo di voli di linea e di charter proprio non c?era traccia. Di elicotteri o idrovolanti nemmeno l?ombra e quando si arrivava nell?isola prescelta dopo ore di barca, aldilà della bellezza naturale che ti toccavano il cuore, le strutture che accoglievano i turisti erano, nella maggior parte delle isole, non lussuose, anche se confortevoli. La vita sull?isola era all?insegna del relax e della familiarità, sia con gli altri ospiti che con lo staff. L?atmosfera era ed è rimasta comunque magica, avvolta dal silenzio e da quei colori unici come il verde trasparente del mare, il blu intenso del cielo e il bianco abbagliante della sabbia.  Poi i primi cambiamenti. Alcuni tour operators italiani hanno investito con strutture extra lusso comprensive di Spa, di ristoranti privati, boutique esclusive. E i prezzi a poco poco sono aumentati fino a diventare un prodotto poco accessibile anche per quelle strutture quattro stelle che  una volta erano alla portata di una fascia consistente di persone.


Non parliamo poi delle settimane di alta stagione come il Natale o il Capodanno o le settimane centrali di agosto, quando i prezzi sono veramente altissimi, ma si sa che il prezzo lo fa lo domanda e quindi  chi può o vuole partire proprio in quei giorni, si trova a dover esborsare cifre molto alte.  Ma la forza delle Maldive è che queste isole non perderanno mai il loro fascino, anzi conservano ancora oggi, un appeal molto marcato confermato dal numero veramente alto dei repeaters, secondi solo all?Egitto. Gli italiani sono stati tra i primi a scoprire le Maldive e per anni sono stato il primo mercato, primato lasciato però agli inglesi già dallo scorso anno. Difatti nel 2008 gli italiani sono stati 103.824 e gli inglesi hanno realizzato ben 116.821 presenze. Lo scorso anno gli italiani sono diminuiti dell?11% e nei primi mesi del 2009 il calo registrato è stato del 22%. Ma cosa fa dirottare gli italiani verso altri lidi? Il prezzo, solo il prezzo, che in pochi anni non solo si è raddoppiato, ma anche triplicato, diventando un prodotto troppo caro persino per gli sposini in viaggio di nozze che si dirigono verso il Messico, i Caraibi o alcune destinazioni dell?Oriente  sicuramente più accessibile e con prodotti di livello elevato.


Oggi quindi le Maldive rimangono per gli italiani un prodotto di élite, anche per quelle strutture che non valgono davvero il prezzo richiesto. Gli agenti di viaggio si lamentano perché a volte il rapporto qualità prezzo è scarso e il cliente si lamenta a sua volta per l?esosità della richiesta. E? bene ricordare che dopo lo tsunami le Maldive pur facendo parte dei paesi che hanno subito danni – qualche isola è stata chiusa per mesi e mesi per ristrutturazione – non hanno mai abbassato i prezzi come per esempio fece la Thailandia per recuperare immagine e clientela.

Intanto il mercato russo che nel 2008 si è posizionato al quinto posto dopo Regno Unito, Italia, Germania e Francia ed è considerato quello a maggiore crescita, grazie anche al numero consistente di voli diretti da Mosca verso Malè, sta progredendo a grande velocità, pronto a guadagnare punti nella classifica degli arrivi.


Il calo dei turisti italiani verso le Maldive ha fatto spostare nel nostro paese niente meno che il nuovo presidente della repubblica Mohamed Nasheed, che rendendosi conto che il costante aumento dei prezzi ha portato ad un inevitabile fuga dagli atolli più belli del mondo, ha promesso ai tour operator italiani di riaprire al mercato medio, realizzando, magari con la collaborazione economica degli stessi tour operator, delle strutture alberghiere di 3-4 stelle, promettendo agevolazioni fiscali per gli investitori. Staremo a vedere. Intanto si stanno muovendo le catene charter in previsione della stagione estiva che è alle porte.

C?è solo da sperare che il calo dell?11% registrato lo scorso anno dal mercato italiano faccia parte del calo quasi generalizzato di presenze italiane nel mondo. Certamente, un meno 11% ha fatto pensare molte teste. Auspichiamo che la costruzione di strutture accessibili alla fascia media, una rivisitazione dei prezzi da parte sia all?origine e sia da parte dei nostri tour operator, dia un rinnovato sprint a questo paradiso che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.