Testo e Foto di ANNAROSA TOSO
Il viaggiatore si distingue dal turista. Sicuramente la scelta della destinazione contribuisce a fare la differenza e alcune mete ? senza voler togliere nulla alle caratteristiche del paese prescelto – sono decisamente di massa. Ma alcuni turisti non sanno nemmeno dove stanno andando e men che meno si sono documentati sullo Stato che si apprestano a visitare. Eppure internet facilita non poco, ma dipende dalle abitudini del turista che non si è ancora tramutato in viaggiatore. Basta buttare un occhio ad alcuni gates di imbarco aeroportuale per capire quale sarà la musica. Eppure, sono queste persone che seguono le mode e raggiungono i luoghi pubblicizzati, che salvano alcune economie, posti di lavoro, contribuiscono ai bilanci dei tour operator, degli agenti di viaggio, delle compagnie aeree e di tutto l?indotto che ruota intorno a un pacchetto tutto compreso. Molti di questi, da turisti si trasformeranno in viaggiatori imparando ad apprezzare, capire e valutare. Magari si sconfesseranno da soli per alcuni viaggi fatti nella propria vita ? ma ricordiamo che tutto nella vita serve e che tutti abbiamo fatto viaggi sbagliati.
Il turismo aiuta le economie di tutto il mondo e lo sanno benissimo i terroristi che hanno colpito paesi come Bali, la Turchia, l?attentato per eccellenza che ha colpito New York nel 2001 o l?ultimo in ordine di tempo avvenuto nel suq del Cairo nel febbraio 2009 che ha provocato la morte di una turista francese e il ferimento di numerosi passanti.
Ma torniamo al nostro turista viaggiatore all?inizio della sua ?carriera?. Se non ha avuto l?opportunità di viaggiare da bambino con i propri genitori, se non ha il desiderio della scoperta nel suo animo e ha glissato le gite scolastiche che sappiamo di culturale hanno molto poco, i primi viaggi sono all?insegna del tutto compreso, magari in un villaggio. Appunto il villaggio. Alcuni si innamoreranno di questo tipo di vacanza, tramutandosi in ?villaggiari?e poche volte tradiranno questo tipo di vacanza. Queste strutture molto spesso sono la fotocopia una dell?altra, dove si mangiano le stesse cose, dove le stesse palme piantate sulla spiaggia ci confondono le idee, dove l?animazione è identica dal Pacifico all?Indiano, dove la pasta è ormai globalizzata, ovvero ripassata in padella con un olio dalle strane origini e dallo strano sapore.
Vale anche la pena domandarsi, come mai, in estate quando abbiamo a disposizione tutto il mare e il sole del Mediterraneo, molti turisti si sobbarcano undici, dodici ore di volo per andare ai Caraibi, in Messico o nell?oceano Indiano per chiudersi in un villaggio dove pioggia, cattivo tempo, monsoni e uragani sono spesso in agguato, giusto in tempo per rovinare il periodo di riposo.
Un?attrattiva particolare oggi la riscuotono le crociere, che consentono in una settimana di visitare tre o quattro paesi, di rimpinzarti di cibo, di godere di pregevoli spettacoli, di avere molti diversivi a bordo tra cui il casinò, la spa, l?animazione e mille altri divertimenti. Quando si prenota una crociera si prevede di fare delle gite organizzate, normalmente dalla compagnia di navigazione con cui si sta facendo la crociera, ma che hanno costi esageratamente alti. Ora qual è la differenza tra turista e viaggiatore? Che il turista sceglie la sua escursione tra quelle offerte dalla compagnia e finisce intruppato in un gruppone e se non è a portata di orecchio della guida, avrà capito poco o niente del posto visitato.
Da non sottovalutare che alla fine del viaggio, solo per le escursioni, il turista avrà speso più di quanto è costata la stessa crociera. Il viaggiatore, viceversa, sa come dovrà organizzarsi. Sa in quali porti potrà prendere un autobus, dove andare a piedi, dove servirsi di un taxi o comunque come muoversi in maniera autonoma.
Poi ci sono i viaggiatori che scelgono delle destinazioni veramente fuori dal mondo, dove per arrivarci occorre cambiare tre ? quattro, cinque aerei in altrettanti aeroporti, proseguire via terra con treni, bus, auto con il supporto di guide e sicurezza privata che spesso non serve a garantirne l?incolumità. Sono viaggiatori che dispongono di tempo e denaro, oltre che di una gran passione per la scoperta e la conoscenza.
E? capitato però che la scelta del paese sia caduta su alcuni luoghi dimenticati da Dio, dove bande di brutti ceffi non solo hanno ripulito i malcapitati, ma che li abbiano anche rapiti e ne abbiano anche chiesto il riscatto. Il governo italiano ha deciso che d?ora in poi, chi si recherà in posti a rischio di guerra o rapimenti, dove esiste uno sconsiglio della Farnesina ben preciso, lo farà a suo rischio e pericolo. I turisti non saranno certamente abbandonati al proprio destino, ma i soldi che saranno spesi per riportarli a casa saranno loro addebitati.
Per fortuna c?è sempre la via di mezzo. Basta dare un?occhiata all?atlante geografico per vedere quanto mondo c?è da vedere e visitare. Ci sono tanti paesi belli per la loro natura, arte, storia e che offrono strutture e comfort e sono mete lontane dal turismo di massa. Perché andare a finire nei guai, in mezzo a guerre tribali, ribelli, rapitori e quant?altro?
Per finire lo shopping. Qualche affare si fa ancora acquistando le particolarità dei singoli paesi, ma la paccottiglia è sempre in agguato. Se però una cosa piace è bene comprarla subito, perché non è detto che la ritroveremo nel corso del nostro itinerario. Sarà il ricordo del viaggio e non ci sarà il rincrescimento di non avere fatto nostro, l?oggetto che ci piaceva tanto. Anzi accettiamo il suggerimento che una saggia signora irlandese dava alla propria figlia: ?se ti piace una cosa, comprane due?.