LUISA CHIUMENTI
Esposto uno dei progetti presentati al concorso ?50 Chiese per Roma 2000?.
Nella sezione architettura della mostra ?Venite Adoremus? V edizione,è stato esposto uno dei progetti presentati al concorso ??50 Chiese per Roma 2000? per il complesso parrocchiale per Tor Tre Teste.
Com?è noto il concorso, lanciato dal Vicariato di Roma nel 1993, voleva raggiungere l?obiettivo di dotare tutti i quartieri periferici di Roma di un proprio Centro Parrocchiale, per il grande Giubileo di fine millennio; fra i 534 architetti che inviarono le proprie idee progettuali, abbiamo scelto di esporre di recente, nell?ambito della mostra sopra citata, il progetto presentato dal gruppo formato dagli architetti Cesare Badaloni (capogruppo), Roberto Mariotti e Maria Teresa Trapani, ingegneri strutturisti Umberto De Matteis, Antonino Nuccio e artisti, E. Palumbo, F. Valeri e E. Rosato (?Venite Adoremus? V edizione, a cura di Stefania Severi ? Allestimento Luisa Chiumenti).
Si tratta di un attento ?lavoro interdisciplinare che ha maturato l?idea di un modello architettonico di assoluta identità da collocarsi in un contesto urbanistico caratterizzato da presenze volumetriche soffocanti alternate a capanni industriali e zone verdi, lontano dalla Roma monumentale? (v. C.Badaloni, Relazione al Progetto).
Ne è scaturito il progetto di un complesso architettonico organizzato con le sue pause architettoniche, distaccato da una forzosa monumentalità ed esibizione strutturale, ma qualificato da elementi dalla geometria semplice, interconnessi tra loro, che sintetizzano le funzioni di luogo di raccolta, a formare comunità sotto un unico ?tetto?: il grande piano inclinato proposto che raccoglie le funzioni del complesso parrocchiale insieme all?Aula.
La planimetria generale offre un?idea zenitale dell?organizzazione volumetrica del complesso oltre a svelare il carattere plastico delle scelte operate, che prendono forma dal piano inclinato inciso e che disegna i siti nei quali si collocano i diversi volumi funzione del Complesso Parrocchiale; il vuoto per il grande chiostro interno, le incisioni per creare i diversi spazi occupati dalla sala conferenze, dalle aule della catechesi e dal corpo alloggi ed uffici parrocchiali, fino alla grande fessura sul volume dell?Aula che segna il punto più alto dato come vincolo nelle indicazioni progettuali, che segna come confine la presenza del muro scultoreo di ingresso con i suoi fornici.
Lo spazio interno alterna luce piena e chiaroscuro, soprattutto rivolti alla zona del presbiterio, dove sono concentrate le varie funzioni appartenenti alla Celebrazione: dal fonte battesimale, alla cantoria e fino allo spazio della Cappella Feriale.
Un?asola sulla chiave della volta dell?Aula, fa filtrare la luce che illumina il ?percorso? dell?Aula che si chiude in coincidenza della grande vetrata del pittore Eduardo Palumbo. L?Aula è poi collegata direttamente, a piano terra, al blocco della sacrestia e della sala arredi sacri con i servizi, mentre uno spazio tra questi disimpegna gli altri blocchi che raccolgono le aule della catechesi, l?aula grande, la sala conferenze e gli uffici del parroco e vice parroco con i servizi, connessi e disimpegnati da uno spazio connettivo che evidenzia le posizioni dei vari blocchi in modo quasi ?ipogeo?.
Al piano superiore le aule delle associazioni, gli spazi soggiorno pranzo e cucina, gli alloggi del parroco e del vice-parroco oltre a quelli da utilizzarsi per presenze legate alle diverse attività.