CLOTILDE PATERNOSTRO


Il nero calice di Venere

L?icona. L?arte di Kokocinski oggi è l?icona. La esempla, la esalta, la pone al centro del dipinto, ne fa protagonista che incarna, nella metafora, i dolori, i desiderii, le ansie dell?uomo di sempre. E? moderno Kokocinski e antichissimo insieme, tutto il Seicento si ritrova in questi emblemi del travaglio, dell?avventura umana, ma è modernissimo nel tratteggiare,nell?icona,  tutto il passato e il presente  dell?uomo. La storia dell?arte segue l?uomo, le sue vicende, ne è  consapevolezza e fantasia insieme,in una immagine che  restituisce  nel dipinto e nella scultura, l?essenza  stessa della vita.

Kokocinski ama la vita e manifesta la potenza dello spirito. E? lo spirito che dà forza all?uomo possedendolo quasi con divina presenza. L?immagine appare sullo sondo plumbeo, ne è consapevole partecipazione; viene  dallo oscuro del mistero a ne esce integra, possente nella  figura  tutta carne, muscoli, possanza fisica. Non è travolta dal mistero,non ne è  succuba, ma ne sorte quasi trasfigurata chiudendo in sé il mistero stesso,  esponedolo  alla luce piena. Icona: compendio di un mistero che da sempre abbaglia l?uomo e che mai  verrà risolto; e pure è realtà vitale,sanguigna, carnale; si palesa nella veemenza di un?apparizione quasi improvvisa, che si impone  nella sua essenza di carne e spirito; trascendenza  e  realtà si fondono nell?unico essere che tutto rappresenta: l?uomo.

Liberi dalla schiavitù delle parole
Nell?immagine che sa d?antico,Kokocinski elabora ogni corrente e tesi; candenzato è il passaggio dall?ombra alla luce che vivissima, in primo piano,illumina l?immagine. Netto è il distacco dal fondo oscuro dominando, l?icona, il  tempo. Annnulla la distanza  del  tempo  l?icona di Kokocinski che tutto risolve nel presente e se per lo spirito la scansione temporale è l?eterno presente,nella vita terrena, l?eterno è il mito; leggenda,storia che tutto con sé trascina. E ritorna  al mito infatti Kokocinski per avvalorare la sua tesi: il passato e il presente nell?unità dello spirito. Il mito incarna il tempo e gli affanni dell?uomo e ad ogni icona Kokocinski dà un nome:  Andromeda, Prometeo,Medea?. parafrasando così il suo eterno. Il mito,l?elegia che tutto incarna, pregi e difetti, gloria e disfatta, la fantasia dà vita all?eterno errare dell?uomo nel tempo.

 Poi accanto al mito appaiono gli angeli,creature celesti che all?uomo si accostano  dando ad esso  conforto e amore. Le grandi ali dei gessi accolgono l?essere umano nell?amoroso gesto, nel ritmo cadenzato dell?incessante battere, nel lieve soffio di una melodia divina.

Temi alti questi di Kokocinski che ritornano nella sua pittura ad ogni ciclo, addensando immagini e pensieri in un unicum che nello spirito ogni cosa assomma.

 I canoni della bellezza sono rispettati in questa pittura: ordine, equilibrio,armonia e bella , intensa è la pittura di Kokocinski perché accarezza l?anima, sollecita l?intelligenza, dispone alla speranza per la potenza dello spirito che su essa da sempre aleggia.

Esemplare è l?icona di Kokocinski che tutto accorda,unisce e glorifica.