Testo e Foto di Luisa Chiumenti
Continuando il suo percorso verso la completa ?musealizzazione?, il Palazzo Barberini ha recentemente riaperto al pubblico, dopo circa dieci anni, anche la sua Cappella.
Situata al piano nobile del Palazzo, la cappella, posta in corrispondenza della grande sala affrescata da Andrea Sacchi è , e realizzata, su progetto di Bernini, a pianta quadrata, venne, con grande ricchezza e raffinatezza, interamente affrescato da Pietro da Cortona e dagli allievi: Romanelli, Gimignani, Ubaldini.
Con l?attuale restauro si è provveduto fra l?altro alla sistemazione dell?ambiente con un nuovo impianto di illuminazione ed al risanamento del pavimento in maioliche settecentesche, mentre l?altare è stato oggetto di un sobrio allestimento, in armonia con la parte a monocromo della decorazione delle pareti.
Eseguito da Roberto Della Porta e diretto da Anna Lo Bianco, il restauro pittorico ha rivelato in pieno la grande abilità di affreschista di Cortona e ha permesso di individuare persino ?la mappa delle giornate occorse all?artista (circa 50) ed anche la loro sequenza temporale, permettendoci di ricostruire la genesi del lavoro.
Interessante è stato anche poter intravedere diversi ?pentimenti e finiture a secco? di cui il giovane artista, impegnato in una delle sue prime prestigiose committenze, cercò di servirsi, per qualche inevitabile necessità di ?ritocco? o correzione.
Sono emersi altresì i colori originali, prima offuscati dallo sporco e che ora sono ritornare a rifulgere nel pieno della originaria lucentezza e nitore.
Era stata da poco ultimata la decorazione ella cappella, considerata un eccelso esempio di capacità artistiche del Maestro che di lì a poco avrebbe dato somma prova del suo talento, nella grandiosa volta del Salone, quando, nel 1632, l? 8 settembre, la cappella stessa accolse il battesimo del terzo figlio di Anna Colonna e di Taddeo Barberini, nipote del papa.Il giovane Pietro da Cortona ricoprì completamente di affreschi tutte le pareti e la cupola della cappella con scene sulla Vita di Cristo e di S. Francesco di Paola, con una ?pittura veloce e chiara, dolcissima?, e pur ?densa di pathos?, come è stato più volte sottolineato e come testimoniano la morbidezza delle forme e la vitalità al tempo stesso dei volti, pur sempre classici, dei personaggi. E infatti, pur dominando il senso ?classico? nella presentazione di modelli che evocano l?antichità, tuttavia risulta innegabile la spinta di Pietro da Cortona verso un attento spirito innovativo, soprattutto nella scena centrale, posta sopra l?altare, la ?Crocefissione di Cristo?? (unica interamente di sua mano), con la stupenda figura della Maddalena inginocchiata, con i capelli fluenti, mossi da un vento immaginario, insieme al drappeggio dell?abito con un impeto di particolare, vorticosa energia.
Ma colpisce anche, pur se appena delineato sul fondo, il paesaggio dietro alla Crocefissione nel quale il restauro attuale ha saputo evidenziare particolari inediti: vi appare infatti, con pochi tratti che lo fanno più intuire che vedere, un viandante, alle spalle della Maddalena, insieme alla testa del bianco cavallo, quasi sintetizzato nella grande espressività dell?occhio, focoso e incisivo.
Ma la riapertura al pubblico della Cappella del Palazzo è anche da vedere nell?ambito di un completamento dell?acquisizione dei diversi spazi di Palazzo Barberini che, nell?arco di tre o quattro anni sarà totale, con offerta sempre più ampia di materiali e di manifestazioni, secondo i grandi lavori di ristrutturazione condotti da Laura Cherubini.
Inoltre, è da ricordare come la cappella sia stata riaperta al pubblico in concomitanza con un altro grande evento, quello della presentazione del catalogo di palazzo Barberini, edito da l?Erma di Bernschneider, istituzione preziosa per la cultura italiana, per la sua attenta diffusione della cultura.
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