GIUSEPPE GARBARINO
Se potessimo tornare indietro nel tempo e affacciarsi alla finestra della storia, magari alla battaglia di Campaldino, o a Gavinana dove Francesco Ferrucci nel 1530 difese l?ultima libertà della Repubblica Fiorentina, potremmo udire il suono dei tamburi che con la loro cadenza segnalavano alle truppe il ritmo dell?incedere verso il nemico.
Se poi lo sguardo si perdesse alla ricerca delle milizie che a ranghi serrati si muovono nei prati verso il proprio avversario, noteremmo nelle posizioni più elevate gli alti ufficiali a cavallo e accanto a loro i bandierai che con le loro evoluzioni segnalavano gli spostamenti da effettuare per riuscire a sorprendere il nemico e magari concedergli la giornata di vittoria.
Più antichi erano gli stendardi che sventolavano sulle case torri, veri e propri fortilizi all?interno della Firenze medievale. Da questi stendardi, che con il tempo indicarono anche le magistrature della città, dopo lunghi anni, forse secoli di oblio nacquero nel 1973 i Bandierai degli Uffizi, oggi considerati tra i più rappresentativi ambasciatori storici della città di Firenze nel mondo.
Con il tempo le antiche bandiere di guerra, sono diventate oggi simbolo di pace e di gioia, spettacolo e musica, un vero e proprio insieme di estrosa ginnastica e acrobatismi cromatici che entusiasmano chiunque assiste alle esibizioni.
Abbiamo detto trentacinque anni, trentacinque anni nei quali il gruppo è cresciuto, maturato e si è fatto conoscere in tutto il modo. Poche settimane fa erano allo stadio Flaminio di Roma per sostenere i colori della nazionale italiana di rugby contro l?Inghilterra e negli anni passati sono state numerose le apparizioni quasi magiche negli angoli più remoti della terra, da New York all?Australia, dal Messico al Giappone, sempre con i colori di Firenze e dell?Italia.
Non si contano le apparizioni in Italia e a Firenze, dove si esibiscono in ogni importante manifestazione storica, dallo Scoppio del Carro davanti al Duomo la mattina di Pasqua, alla sfilata storica del 24 giugno, festa di San Giovanni patrono di Firenze e così a scandire con i tamburi e le fantasie degli sbandieratori il tempo della città e i suoi appuntamenti.
Anche le occasioni benefiche non sono mai mancate tra le partecipazioni dei Bandierai, come la partecipazione a Telethon o a manifestazioni sportive che come Corri la Vita, un evento per raccogliere fondi per la lotta contro il cancro e tante altre occasioni nelle quali il prestigio dei Bandierai e un segnale chiaro di sostegno e prestigio.
Per anni hanno anche accompagnato, insieme a tutto il Corteo della Repubblica Fiorentina l?inizio del Calcio Storico Fiorentino, oggi purtroppo interrotto a causa delle violenze tra i giocatori.
Il 2 di marzo scorso, il gruppo dei Bandierai degli Uffizi è sfilato per le strade della città, inatteso per la massa di stranieri che brulicava festosamente nelle strade intorno a Piazza della Signoria, i quali rimanevano sorpresi per l?apparizione al ritmo dei tamburi delle bandiere con il giglio di Firenze, giglio che per ovvie ragioni coreografiche è oggi contornato dai simboli delle 16 antiche magistrature della città.
Partiti dal Palagio di Parte Guelfa, ambiente utilizzato da ?spogliatoio? e sede del Calcio Storico, hanno percorso una serie di strade per raggiungere tra due ali di folla Piazza della Signoria, il cuore pulsante della città.
Qui sono stati accolti all?interno del Palazzo Vecchio, da mille anni la sede comunale e subito dopo sono usciti in gran formazione a fianco del Davide di Michelangelo, passando sotto il Perseo del Cellini e schierandosi accanto alla fontana del Nettuno dell?Ammannati, per offrire a tutti i presenti un saggio di maestria con una esibizione che nonostante il vento è stata eccezionale.
I ritmi dei tamburi ricordano ancora gli usi militari di un tempo lontano, ma i colori degli abiti e i sorrisi di tutti ci fanno stare con i piedi saldamente in terra e soprattutto nel nostro secolo!
E? il momento giusto per ricordare uno degli animatori di questo gruppo, Luciano Artusi, ?Capitano di Guardia del contado e del distretto? o in modo più moderno: ?Direttore del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico?. Personaggio della storia nella storia, sempre vigile con il suo sguardo controlla ogni uscita del gruppo, pronto a un sorriso o a riportare in carreggiata entusiasmi troppo vivaci.
Il gruppo degli sbandieratori rappresenta la sua storia, ci sono ancora ?vecchi? affezionati, capisaldi di tutte le attività e i giovani di belle speranze per la vita e bravissimi con i vessilli al vento oltre i giovanissimi, piccoli con la grinta di chi vuole affrontare la vita da vincitori, piccoli tamburini che già a 10 anni sfilano davanti a migliaia di persone senza tradire minimamente l?emozione, con semplicità e naturalezza.
Quante foto di quei bambini accanto a curiose signore giapponesi, e così il sorriso di Firenze va in giro per il mondo; si chiama promozione turistica e inorgoglisce i genitori che li guardano.
Ma la voce del gruppo, quella che ?comanda? e che da il Saluto alla Voce, così si chiama uno dei momenti più significatici delle manifestazioni, quando i Bandierai presentano le bandiere e i tamburini si levano il cappello inchinandosi seguendo l?antica etichetta militare davanti alla folle che li acclama, la voce del gruppo, dicevo, è quella di Pierluigi Vitali vestito di tutto punto con un elegante uniforme rinascimentale, il cappello con le piume colorate e la spada, simboli dell?antica funzione di ufficiale.
La sfilata del 2 marzo è solo la prima di una serie di manifestazioni che ricorderanno alla cittadinanza i trentacinque anni della fondazione dei Bandierai degli Uffizi, così come ha fatto l?Assessore alla Valorizzazione delle Tradizioni Fiorentine Eugenio Giani che ha presentato il gruppo sottolineando la storia e l?attività completamente affidata al volontariato e alla passione.
E? infatti la passione e il sentimento di appartenenza ad un ?gruppo? della città per la città, che anima i Bandierai degli Uffizi, sempre pronti a sacrificare le festività e giorni che molti dedicherebbero al riposo per ?correre? nel vero senso della parola con la bandiera di Firenze al vento.
Ma non ci sono solo le manifestazioni pubbliche, per arrivare a tale perfezione, i bandierai e i tamburini si esercitano due volte alla settimana ritagliando per questa attività le ore serali, quelle che più di tutte sarebbero dedicate alla quiete della famiglia e al riposo dopo una giornata di lavoro.
Durante gli allenamenti i bandierai provano figure, passaggi e nuove coreografie insegnando ai neofiti di questa arte i trucchi e i primi rudimenti di quell?equilibrio fisico che deve fondersi con quello mentale.
E? in queste occasioni che Lorenzo Nistri si occupa della formazione dei tamburini più giovani, alcuni di 8 anni di età e di tenere in forma quelli ormai ?maturi?; dopo alcuni mesi di allenamento i neofiti sono pronti ad indossare la ?divisa? storica del gruppo.
Quando sentirete un rullo di tamburi giratevi a guardare, forse sarete per le strade di Firenze, e allora saranno i Bandierai degli Uffizi, forse sarete lontani, in un sogno o in un?altra città, ma guardate se tra i colori delle bandiere spicca il giglio rosso, chissà ???