ANDREA CERRETI
A dispetto della sua bellezza è la regione meno conosciuta della Spagna, e non solo dagli italiani. I Romani che la conquistarono, la chiamarono Estremadura ?dura fino all?estremo? per la tenacia con cui le popolazioni difesero il proprio territorio. Altra ipotesi è che il nome le derivi dal fiume Duero. Confina con il Portogallo ed è attraversata dall?antica Ruta de Plata, la strada romana che andava dalle Asturie a Siviglia, da dove poi passarono gli arabi da conquistatori. E come tante regioni di Spagna, l?Estremadura ha assorbito molte tradizioni e usanze dagli arabi che qui hanno abitato, lasciando imponenti tracce, abitudini e occhi neri. Capoluogo dell?Estremadura è Merida, città fondata dai Romani nel 25 a.c. E? stata costruita in gran parte su resti romani, vale a dire su vaste zone archeologiche. E? rimasto fortunatamente in piedi il teatro voluto dall?imperatore Augusto. Il Museo Nazionale d?arte romana allestito una diecina d?anni fa, conserva pregevoli reperti che ricordano le antiche origini di Merida.
Ma la città più affascinante dell?Estremadura è Caceres, la medioevale, dichiarata nel 1986 dall?Unesco patrimonio mondiale dell?umanità. Caceres, non ha mai sofferto i danni di un turismo selvaggio tutelando così il centro storico dalle mura intatte, che si offre al visitatore ancora integro, con angoli da godere nel silenzio. Perché di giorno Caceres ha un?aria pigra e, invece la notte si popola e si anima di giovani, che seguono la tradizione spagnola delle serate infinite e dei ritorni a casa all?alba. Sulla piazza Mayor, la sera i giovani bevono, cantano, ballano ma al mattino si presenta ai passanti pulita come se non fosse stato teatro di divertimento e di allegria. A Caceres si può approfittare di un trenino per fare il giro turistico del centro storico. Si risparmiano energie, date le molte salite, si fa un primo giro esplorativo e poi si torna a piedi a rivedere quello che è piaciuto di più. Bellissima la piazza di Santa Maria con la cattedrale diocesana. Da non perdere la cisterna ispano araba del palazzo de Las Veletas costruito alla fine del XV secolo.
Sui tetti di Caceres nidificano le cicogne protette e amate. In Estremadura sono molte le aree boschive salvaguardate ma è una evidente contraddizione, perché la regione è altrettanto famosa in Europa per le sue riserve di caccia. Dall?Italia sono molti i turisti che arrivano in Estremadura via Madrid, per spostarsi nelle zone ricche di selvaggina. Dall?Estremadura sono partiti i ?conquistadores? per le terre d?oltremare. A Trujllo, nella piazza principale una grande statua equestre ricorda che Pizarro è nato qui e da qui è partito alla conquista di mondi sconosciuti. Il luogo più conosciuto dell? Estremadura è il monastero di Guadalupe. Costruito nel 1340 da Alfonso XI dopo la vittoria sugli arabi a Salado, attira ogni anno migliaia di turisti, che arrivano esclusivamente per pregare e per la visita della chiesa. Tutt?al più si fermano come i fedeli di tanti secoli fa a gustare la cucina con le ricette dei frati nelle numerose trattorie o al Parador del Turismo che ha da sempre ospitato i pellegrini. A soli sette chilometri dal confine con il Portogallo si trova la città di Badajoz che si specchia nel fiume Guadiana. Famosa la Porta di Palmas con due torri merlate, simbolo della città. Badajoz conobbe il suo massimo splendore durante il periodo mussulmano quando era la capitale del sultanato di Taifa. Questa città ha sofferto più di altre delle ripetute conquiste e riconquiste da parte dei cristiani e degli arabi fino alla definitiva presa della città da parte di Alfonso IX che la sottrasse definitivamente al mussulmano Abenhut nel 1230. Corsi e ricorsi storici, mai così attuali come in questo particolare momento storico, dove è difficile essere obiettivi e riconoscere quanto hanno dato gli arabi alla cultura di tutto il mondo.
Nei ristoranti dell?Estremadura non ordinate la paella: sarebbe come chiedere la zuppa di pesce nel Trentino e la polenta con il formaggio alle Eolie. Da assaggiare invece il prosciutto dell?Estremadura, il ?pata negra?, annaffiato con il vino ?tinto?, il rosso di Spagna. I maiali crescono allo stato brado e sono nutriti esclusivamente con ghiande, e patate. Non conoscono i mangimi: il prodotto fornito è prelibato ma molto costoso. Tra le specialità gastronomiche la?caldereta? un piatto a base di capretto, la lepre alla moda di Caceres, le patate marinate, il Gazpacho la minestra fredda di verdura che si mangia in tutta la Spagna ma alla moda di Caceres, la pernice con miele e zucchero, il ?migas? pane duro bagnato e fritto con la pancetta e poi i dolci, prelibati quelli alle mandorle che ricordano tanto i dolci arabi.
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