CARMEN DEL VANDO BLANCO
Curata dagli esperti della ceramica di Pablo Picasso, Salvador Haro e Harald Theil, la rassegna approfondisce la produzione picassiana e analizza i metodi di lavoro dell?artista malagheno nelle sue diverse espressioni e l?influenza operata fra di loro, creando spesso delle sfide nella forma e nei materiali impiegati. Un?accurata scelta di una sessantina di opere, fra sculture, disegni, grafica e ceramica, testimonia i vincoli fra i differenti linguaggi che Picasso adoperò lungo il suo percorso artistico.
Dai suoi primi approcci cubisti, Picasso si domostrò incuriosito dai complessi rapporti fra la realtà e la sua figurazione: una affanosa ricerca documentata dalla gran varietà di materiali e tecniche utilizzati nel suo impegno evolutivo, dentro le sue possibilità e limitazioni, che l?artista cercò di adattare ai suoi obiettivi estetici. A tal punto, che Mourlot, il maestro stampatore delle sue litografie, ebbe a dire: “Ha guardato, ha ascoltato, ha fatto tutto il contrario di quello che ha imparato? e l?ha fatto bene”.
Elementi allora così poco frequenti come oggetti buttati, lamiera e altri materiali di scarto, facevano dire a Picasso: “Io non cerco, trovo”, quando scopriva nuove forme per creare le sue opere di uso quotidiano, come una brocca di ceramica, il manubrio di una bicicletta o una semplice forchetta.
Con l?obiettivo di dare luce alla complessità della sua produzione, questa mostra da una nueva luce su questi pezzi e il nesso fra i soggetti e i metodi delle multipli espressioni adottate dall?autore andaluso.
Spiccano i lavori in ceramica, tecnica già studiata e interpretata indipendentemente dal resto della sua opera, anche se considerata dallo stesso Picasso come una parte fondamentale della sua produzione artistica.
Infatti, interessato già dai suoi esordi, fu durante la seconda posguerra quando iniziò ad adoperarsi su questo materiale nel meridione francese. Picasso amava questa disciplina perché gli offriva nuove forme di figurazione, con la possibilità di interpretare volumi e forme, anche se con l?incertezza del cromatismo, dato che il risultato definitivo dei colori si ottiene solo dopo la cottura dei pezzi.
Oltre all?accostamento di opere realizzate con altri processi ma rapportate allo stesso tema e trattamento, si espone una straordinaria selezione di esculture eseguite con oggetti riciclati insieme alle anfore dalla forma di donna, accompagnate dai disegni preparatori per illustrare il metodo di creazione di Picasso che, a questo proposito, dichiarava: “Si è sempre detto che le anche di una donna hanno la forma di un?anfora?io riprendo la vecchia metafora e la faccio funzionare nella direzione opposta, assegnandole un nuovo alito di vita”.
Con la sua arte, Picasso non smette mai di stupire.