LUISA CHIUMENTI


Le tre Grazie, 1812-1816
Marmo, h 182
San Pietroburgo, Ermitage

In occasione del 250° anniversario della nascita di Antonio Canova che coincide anche con il bicentenario di Paolina, è stata allestita in Roma, nella ?villa più bella del mondo?, come lo stesso Canova definiva la Villa Borghese, la mostra ?Canova e la Venere vincitrice? . Ed ecco i grandi marmi (cinquanta opere provenienti dai più grandi musei del mondo), quei marmi che Canova aveva saputo trasformare la materia ?in vera carne?, far da cornice, insieme ai disegni, alle tempere, i monocromi, i dipinti e i  bozzetti in creta e terracotta, alla protagonista della mostra ?Paolina ?. La statua è veramente l?opera di Canova che nel tempo è assurta ad emblema vero e proprio della storia dell?arte occidentale, come sottolinea il prof. Strinati (in Catalogo Electa). Da qui è nata infatti l?idea di allestire una mostra su Canova, proprio attorno a questa figura, che in realtà rappresenta in sé l?idea stessa di neoclassicismo. La statua, ispirata al ritratto di Madame Récamier di David (1800), fu compiuta nel 1808,  in singolare coincidenza con un fatto molto significativo al fine di far comprendere la dimensione anche ?etica? oltre che artistica di un personaggio come Canova.

Amorino Lubomirski, 1786
Marmo, h 149
Polonia, Castello Lancut

Siamo infatti negli anni in cui Camillo Borghese, marito di Paolina, vendeva a Napoleone ben duecentocinquanta marmi antichi della sua collezione. La conseguente, aspra indignazione di Canova indica quale fosse la sua sensibilità nei riguardi della crescita civile di un popolo, che egli considerava strettamente collegata al valore educativo e formativo che l?arte e la cultura rappresentano. E questo fu uno dei fattori che portarono Canova ad essere insignito della prestigiosa carica di Ispettore Generale delle Belle Arti  (carica che prima di lui aveva ricoperto un artista come Raffaello) e che fece di lui il ?primo sovrintendente della storia moderna”, come ha sottolineato il ministro dei Beni e delle attività culturali Francesco Rutelli. Canova infatti si fece strenuo difensore, per tutto l?arco della sua attività artistica, del progresso delle arti e della cultura e soprattutto dell?alto valore etico del mestiere d?Artista. La mostra, che intende ripercorrere la carriera di Canova in tutte le sue fasi, presenta marmi famosi come le ?Tre Grazie?, proveniente  dall?Ermitage di San Pietroburgo o la ?Venere? che è giunta dal Leeds City Art Gallery, o ?Amore e Psiche? giunta in mostra dal Louvre di Parigi. Considerato da molti il ?primo grande artista moderno?, Canova manifesta la sua modernità nella capacità di riferirsi al contesto del suo tempo e di farne parte con estrema consapevolezza.

Amore e Psiche stanti,
1798-1800
Marmo, 150 x 68
Parigi, Louvre

Come ha chiarito Anna Coliva, direttrice della Galleria,  la mostra ha un significato particolare,  in quanto contribuisce  a fare in modo che la Collezione studi sé stessa,  concentrandosi su una delle opere rappresentate nel museo, ma con lo scopo di dare anche seguito ad una ricerca, che da tempo si sta sviluppando, proprio avendo come spunto la statua di Paolina. Ferdinando Mazzocca, curatore della mostra, ha ricordato fra l?altro come lo scultore, celebre in vita, andò incontro dopo la morte ad un progressivo oscurarsi della fama, fino ai primi anni del Novecento, quando invece incominciò il giusto riconoscimento del  suo genio. Ventuno le sculture in marmo, cui si aggiungono ventinove tra disegni, bozzetti in argilla e bozze in gesso. Oltre a un dipinto: una tempera su tela intitolata ?Due ninfe hanno rubato il turcasso ad Amore?, datata tra il 1787 e il 1799. L?importanza del luogo per lo scultore emerge con evidenza fin dall?autunno del 1779, quando lo splendore dei marmi antichi dal ?gladiatore sorprendente? all?Ermafrodito, lascerà un?impressione indelebile nella sua memoria, come è documentato dai ?Quaderni di viaggio? stilati dallo stesso Canova. Lo studio appassionato dell?antico, rappresentato nella Collezione Borghese che, con le opere di Bernini presenti nella Galleria, offre anche una straordinaria opportunità di confronto, è  particolarmente interessante proprio in relazione a quella critica contemporanea al Canova, negativa nei confronti del gusto barocco, che pur evidenzia quel continuo confronto con l?antico.
    
Apollo che si incorona, 1781
Marmo, 84,5 x 40 x 25
Los Angeles, J Paul Getty Museum

Ed ecco ancora il tema del ?ritratto divinizzato? rappresentato da una Paolina Bonaparte come ?Venere Vincitrice? che, commissionata da Camillo Borghese, vede  Canova in certo modo  sfidare la pittura, trattandosi di un tema ad essa assai caro e che proprio nella stessa pinacoteca offre  diversi esempi, come quello vivissimo della ?Danae? di Correggio. Ed alla Venere Vincitrice vengono anche accostati altri capolavori che puntano sul motivo della bellezza vincitrice e civilizzatrice, come  le ?Grazie?, le ?Veneri?, le ?figure giacenti?, gli ?Amorini?. L?esposizione si presenta di grande interesse e fascino perché riesce ad evidenziare l?intero percorso del processo creativo di Canova, dalla prima idea all?ultima mano, attraverso bozzetti,  dipinti e  disegni che accompagnano la visione delle grandi opere marmoree.


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