LUISA CHIUMENTI


Scipione
    

Curata dall?Archivio della Scuola Romana e promossa dal Comune di Roma (Assessorato alle Politiche Culturali) e dalla Provincia di Roma, la mostra si è avvalsa del supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura (che fornisce anche i servizi mussali), si è aperta in Roma al Casino dei Principi di Villa Torlonia, una bella mostra su ?Scipione? (1904-1933).

E? da sottolineare come in effetti l?apertura al pubblico del Casino nobile di Villa Torlonia e  la realizzazione al suo interno del Museo della Scuola Romana, abbia  avuto anche il pregio di offrire una ?nuova prospettiva sui protagonisti del mondo artistico romano negli anni tra le due guerre?.

Centosessanta opere, in parte donate e in parte concesse in comodato, in una esposizione realizzata grazie alla generosa disponibilità di numerosi collezionisti privati, che di esporre in modo permanente, per la prima volta, opere di quegli artisti che, lavorando in Roma, in un periodo piuttosto inquieto, ma denso di stimolanti segnali, si applicavano con impegno nella ricerca di  un linguaggio artistico che fosse il più possibile testimone delle tradizionali suggestioni della nostra terra, pur aprendosi, comunque alle sollecitazioni che pervenivano d?Oltralpe.

Ritratto di ragazza
    
Sono testimonianze di artisti che vanno da Mario Mafai ad Antonietta Raphaël, da Pirandello a  Basaldella a Ferrazzi, Trombadori, Donghi e Francalancia e molti altri appartenenti a quella che viene identificata come  ?Scuola Romana?,  e tuttavia apparivano soltanto  due disegni di  Scipione che, morto giovanissimo, ebbe un periodo piuttosto breve di espressione della sua potenzialità creativa.

Ecco quindi come la mostra attuale può anche finalmente come un corretto completamento, nell?ambito appunto della ?Scuola Romana?, della presentazione del suo vero spessore artistico.

Ed ecco la ?sua? Roma, così come appare al visitatore con tutta l?angoscia del momento storico che la città stava allora vivendo, espressa dalla vivida pennellata densa di quel colore rosso mattone che descrive le murature,  le fontane e le piazze cittadine, ma anche i corpi e le membra sofferenti dell? umanità che le percorre.

Piazza Navona
    
Nelle sale del Casino dei Principi di Villa Torlonia viene presentata quindi (fino??..), la prima monografica che Roma abbia mai dedicata  a Scipione, (dopo quella ?storica? del 1954, organizzata dalla Galleria Nazionale d?Arte Moderna) che  presenta, oltre a 27 dipinti, anche  26 bellissimi disegni, che forse danno l?immagine di  una sua ?romanità? più serena, agganciata a quelle pur lontane radici storiche, da cui poteva ancora trarre linfa vitale.

La sua forte esperienza di vita, con la lotta contro la malattia e la consapevolezza della ineluttabilità della morte: tutto si sente palpitare in una estrema ansia di ricerca, che si coglie nei diversi momenti della sua appassionata e spesso convulsa e quasi febbricitante  espressione artistica.

Ritratto del cardinale decano
    
Ed è quindi acuta l?osservazione di Claudia Terenzi (Archivio della Scuola Romana), per cui, nella personalità di  Scipione, in ogni momento, anche in quelli  più dolorosi della malattia, ?ad una sorta di allucinato estraniamento subentra l?eccitazione, il bisogno di lavorare: alla fine quasi soltanto disegnare e scrivere? (cfr. testo in Catalogo della mostra, ed. Palombi, 2007)

 

Per informazioni:

Tel. 06 82059127