Testo e Foto di TERESA CARRUBBA


Piazza Duomo
Palazzo arcivescovile e Chiesa di S.Lucia

    

La Siracusa degli ultimi anni ha ritrovato il fulgore del passato, riportando alla dignità storica ed architettonica moltissimi edifici di Ortigia, il centro antico della città. I vecchi palazzi nobiliari erano ormai decadenti a causa dal tempo e dalla salsedine; oggi gli è stato restituito l?aspetto originario del ?700 e dell?800 quando la ricca nobiltà e la nascente classe borghese li avevano costruiti. Un?opera grandiosa che ha reso di nuovo a Ortigia l?eleganza e il fascino di quando Siracusa era considerata una delle città più ricche e potenti del Mediterraneo.

Grazie al finanziamento secondo il Piano Urban e all?iniziativa dei privati cittadini, la piccola isola di Ortigia ha riacquistato la sua personalità. E mentre palazzi e monumenti venivano sottoposti ad un energico make-up, nascevano uno dopo l?altro nuovi locali pubblici, bub, ristoranti, ritrovi, alberghi e bed & breakfast, atelier di artisti e artigiani. Così, se da un lato offre la riservata tranquillità delle marine e l?interesse per l?arte e l?archeologia, Ortigia oggi è a tutti gli effetti una città mondana. Giovani e meno giovani s?incontrano nel salotto di Ortigia, Piazza Duomo, o nel brulicante dedalo di viuzze circostanti per un incontro, per una cena raffinata, per un drink e un po? di musica, o per la mitica granita di limone gustata in uno dei numerosi caffè all?aperto. Siracusani e turisti. Perché a Siracusa la stagione estiva si prolunga sino ad ottobre.

BRUNO MARZIANO
Presidente Della Provincia Di Siracusa

    
Da questa rinascita è facile intuire che il turismo a Siracusa sia cresciuto notevolmente. Ce lo conferma BRUNO MARZIANO, Presidente Della Provincia Di Siracusa, che abbiamo intervistato

 

 

 

D.- Presidente, come si è evoluto il turismo a Siracusa?

 

R.- Da più di un decennio il turismo è diventato importantissimo. Per più di 40 anni il modello di sviluppo era basato sull?industria petrolchimica, il turismo non veniva visto come un settore fondamentale dell?economia.   Entrato in crisi quel modello di sviluppo abbiamo riscoperto le risorse del territorio, sostanzialmente l?agricultura  (7 prodotti tutelati),  e il turismo che all?inizio era marginale ma ora è il segmento dell?economia verso il quale puntiamo.

D.- Cosa ha fatto l?Amministrazione locale per questo?

R.- C?è stato un processo di riscoperta dei luoghi, l?identificazione e lo sviluppo di un modello basato sui beni culturali come base dello sviluppo turistico.  Fino a 15 anni fa il turismo nella provincia di Siracusa era mordi e fuggi, anche per la mancanza di posti letto adeguati.  Ora, anche se non siamo ancora al top per quanto riguarda la capacità delle ricettività alberghiera, negli ultimi 5 anni  abbiamo triplicato i posti letto.  A luglio ha aperto un Mercure e un Holiday Inn Express.  Recentemente il Consiglio regionale dei beni culturali  ha approvato la nostra proposta di trasformare il Carcere Napoleonico in un hotel a cinque stelle.  A Noto aprirà dentro la città un albergo di medie dimensioni. Fino ad ora gli alberghi in zona sono stati tutti sul litorale, oggi la vecchia sede delle Poste a Siracusa è stata acquistata dalla catena Marriott. Stiamo determinando le condizioni per un incremento significativo della ricettività alberghiera che non rappresenta un nuova colata di cemento ma la riconversione di edifici esistenti.  Cosi riusciamo  ad avere un doppio risultato:   evitare il degrado dell?abbandono e restituire ad attività imprenditoriali di qualità i centri storici.
        
Il Grand Hotel di Siracusa
    
D.- Siracusa ha problemi di stagionalità?

 

R.- In inverno sono pieni gli alberghi della città, che rimangono semi-vuoti d?estate,  e in estate sono pieni quelli del mare che rimangono chiusi d?inverno. L?obiettivo e che gli alberghi di mare non chiudano d?inverno, tranne dicembre e gennaio, e che gli alberghi di città possano avere una presenza anche nei mesi estivi grazie ad una serie di iniziative  culturali. In questi giorni di sta realizzando la stazione ferroviaria di Fontane Bianche, il nodo che permetterà all?ospite dell?hotel di Ortigia di recarsi nella zona balneare.  L?obiettivo e quello di collegare i nostri punti di forza che sono la costa e i beni culturali.

 

D.- Qual è la situazione del  turismo congressuale?

 

R.- Ancora non abbiamo una sala congressi in grado di ospitare grandi numeri. Entro il mese di maggio 2008 inaugureremo il primo centro congressi di Siracusa in un ex-cinema . Sarà una sala multimediale modulare con 900 posti a sedere, in totali 1200 mq. spazi espositivi; spazi che si alzano e si abbassano a seconda dell?utilizzo dell?ambiente. Un investimento di 5.5 milioni di euro per dotare la città di uno spazio innovativo, a 200 metri dal grande parcheggio di Ortigia.  Con questo centro congresso, il carcere che diventa un grande albergo, e una piazza-parcheggio che è una esplanade, noi possiamo dire di poter pensare alla città del futuro.
    
Il porticciolo della Marina
    
D.- Come arriva il turista in Sicilia?

 

R.- Soprattutto con l?aereo.  E allora ci vuole un sistema aeroportuale efficiente. La Sicilia ha 4 aeroporti sull?isola ed altri tre nelle isole minori, possiamo dire che abbiamo un sistema che può avere uno sviluppo fino a 12-15 milioni di passeggeri nei prossimi anni ma che si deve preparare per poter assorbire fino a 25 milioni di passeggeri nei prossimi 20 anni.  Per questo dobbiamo pensarci adesso. Pensare anche a strutture chiave come una linea ferroviaria dall?aeroporto Fontanarossa di Catania fino alla stazione ferroviaria di Siracusa. Un? infrastruttura piccola, ma che permetterebbe ai visitatori di giungere direttamente in aeroporto da Taormina, da Messina, da Siracusa con il treno.  Non solo si darebbe un?utenza qualificata alle ferrovie, ma permetterebbe  di ipotizzare ulteriori investimenti.  Perché attraverso un sistema di integrazione delle funzioni tra enti locali, ferrovie dello stato e aeroporto, si può offrire a chi arriva in Sicilia la possibilità di partire dalla Piazza del Duomo di Milano, e con lo stesso biglietto aereo-treno, scendere nella città dove passerà il suo soggiorno.