LUISA CHIUMENTI
Una bella antologica dedicata ad ?Alberto Sughi? (nato a Cesena nel 1928) è ospitata, fino al 23 settembre 2007, a Roma nelle sale del Complesso del Vittoriano, con circa ottanta dipinti ed una sessantina di disegni realizzati dal 1946 ad oggi. La mostra presenta con grande efficacia, anche per la scelta operata dai curatori, lo sviluppo artistico, ma anche culturale, emotivo ed umano di un artista dalla personalità così viva ed interessante, uno dei più interessanti protagonisti della pittura italiana ed europea dell?ultimo mezzo secolo. Curata dal Prof. Arturo Carlo Quintavalle e realizzata e organizzata da Comunicare Organizzando, l?esposizione è posta sotto l?Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana con i Patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio e del Comune di Roma. Colpisce subito, nell?opera di Sughi, grande ?osservatore della vita? e ?degli aspetti più ricorrenti della quotidianità?, l?incisività della rappresentazione di momenti particolari della vita dell?uomo comune, degli operai, dei lavoratori, o anche di una fanciulla serena, di una coppia di suore come pure la vivacità dell?ambiente accanto alle bancarelle del mercato, apparentemente appena schizzate, eppure disegnate analiticamente in ogni dettaglio.
Ed è forse proprio questa immediatezza che ha fatto sì che registi di fama, abbiano scelto spesso le tele di Alberto Sughi come manifesto dei propri film. Ad esempio Ettore Scola, scelse come manifesto del suo film ?La Terrazza ? uno dei dipinti della ?Cena? (e ricordiamo come, nel 1978, ?La cena? sia stata presentata a Mosca alla Galleria del Maneggio). E ancora Mario Monicelli si ispirò alle atmosfere e ai colori di Sughi per ?Un borghese piccolo piccolo? . E in effetti, il suo rapporto con il cinema è stato anche riconosciuto recentemente da un prestigioso Premio: il 28 novembre 2005 Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito del Premio Vittorio De Sica,come ?omaggio ad un artista che fin dagli esordi ha mostrato per il cinema una sensibilità particolare, fino ad affermare ?il cinema mi ha insegnato a dipingere?. Particolari sono infatti quelle sue atmosfere che nel 1956 il critico Enrico Crispolti definì ?realismo esistenziale?, con tutte quelle espressioni di ?solitudine ed incomunicabilità, di disagio e piacere? che egli riesce a ?rendere? pittoricamente, con il colore di una ricca tavolozza, ma anche con l?efficacia di un monocromo. Certamente considerato fra i maggiori artisti italiani della generazione che comincia a produrre all?inizio degli anni ?50, orientandosi verso il realismo, Sughi vive e lavora nel periodo in cui forte era il dibattito tra astratti e figurativi.
La mostra del Vittoriano presenta l?intero cammino artistico del pittore: da ?La maschera al cinema? (1958), alla ?Donna sul divano rosso? (1959), Uomini al bar (1960), Uomo solo al bar (1960), al ?Pierrot? (1962), Donna che si spoglia (1963), La stanza di un uomo (1968),a ? La cena? ? Donna sola (1976), Ragazze al caffè (1990), fino ai più recenti ?Piano Bar Italia ?(1996), ?Una periferia ?(2004), ?Bar del crocevia ?(2006)?.: tutte ? Scene colte nell?attimo fuggente, come singoli fotogrammi di un film bloccati nel fermo immagine e così isolati dal contesto?. Ma ognuna delle sue immagini svela anche una sua posizione velatamente critica su certe tendenze e situazioni sociali ed a questo proposito ci sembra interessante riportare una sua precisa posizione da lui stesso scritta nelle seguenti righe: ?Il pittore non è solo l?autore dei suoi quadri, è anche quello che per primo li guarda spesso con indulgenza, alle volte con severità.
sulle rotaie, 1951ca
Quando decide che il quadro é terminato, decisione sempre difficile da prendere, il suo giudizio attiene in genere alla struttura della composizione; all?energia del disegno, alla intensità del colore e cosi via. Il discorso sui significati dell?opera è un argomento invece che stranamente, egli sfiora appena. La poetica attinge a una riflessione che si è formata nel tempo, che dà un particolare carattere all?opera di un artista e che poi diventa un tutt?uno con le struttura formale della sua opera.? (A. Sughi). Alberto Sughi, ha dipinto anche grandi opere, di cui alcune esposte in mostra, nelle quali ha voluto proporre un nuovo racconto, quello degli spazi urbani e della loro ossessiva presenza, come nel dipinto ?Città di notte? del 1958.
Ricordiamo come Sughi abbia partecipato a tutte le più importanti rassegne d?arte contemporanea, dalla Biennale Internazionale d?Arte di Venezia alla Quadriennale di Roma – di cui è stato anche Presidente – e a varie mostre. Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato ampie rassegne antologiche.. Invitiamo quindi ad una visita alla bella e completa mostra del Vittoriano, rinviando anche, per ogni approfondimento, al bel Catalogo edito da Skira, curato da Arturo Carlo Quintavalle, con introduzione e schede critiche, ed una intervista all?artista di Sergio Zavoli.
Per informazioni:
06 6780664