LUISA CHIUMENTI



    

A cura di Maria Grazia Tolomeo, è  stata recentemente allestita in Roma, nel Salone Centrale del Complesso del Vittoriano in  Via San Pietro in Carcere, la mostra di un ? artista, Giulia Battaglia che, nata a Roma, ha però sviluppato la propria formazione e poi l?evoluzione e la crescita articolata  della sua intensa produzione artistica, fra l? Italia e gli Stati Uniti. Era infatti già attiva a Roma, fin  dalla fine degli anni Quaranta, ma poi,  trasferitasi negli USA nel 1966, vi sarebbe poi rimasta  fino agli anni Ottanta.
L?esposizione, che ha presentato al pubblico una selezione di circa 80 opere, soprattutto dipinti e una decina di disegni, si è articolata in cinque sezioni  comprendenti  esempi del realismo dei primi anni, il periodo newyorkese, i giocatori di football, i ritratti, una piccola sezione occupata da una decina di disegni e, a concludere il percorso,  tre grandi dipinti del 2000 in rappresentanza della sua produzione più recente, dovuta alle rinnovate impostazioni del suo lavoro, dopo il suo rientro definitivo in Roma nel 1991.


    
Le sezioni hanno così  permesso di presentare in maniera esaustiva la produzione di Giulia Battaglia, un?artista che, pur nelle diverse evoluzioni dovute alle varie, articolate esperienze, è comunque  rimasta sempre molto fedele a se stessa.
Se nel periodo romano Giulia Battaglia ha vissuto esperienze culturali ed artistiche di notevole interesse, sia durante gli studi fino alla laurea conseguita all?Accademia di Belle Arti, che poi come allieva di Roberto Melli, Aldo Natili, Mario Rivosecchi, partecipando anche all?esperienza della Scuola Romana,  anche il soggiorno statunitense fu ricco di fermenti e di stimoli molto interessanti per la sua crescita professionale.

Eccola infatti lavorare, tra il 1961 e il ?62, al Centro Culturale del Consolato Italiano a New York, e il frutto di quella prima esperienza verrà portato in luce al suo ritorno a Roma, quando esporrà, nel 1963, alla ?Galleria 63? di Bronza Gerard.


    
E sarà di soli tre anni dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti, prima a Philadelphia, dove espose alla Pennsylvania Art Alliance?, poi a Providence, Washington, Baltimore e infine  New York, la città in cui avrebbe soggiornato per quasi vent?anni.

Diverse furono in quegli anni le mostre collettive e personali, intramezzate anche da una personale a Roma, alla ?Gradiva?, nel 1981.

Il suo definitivo ritorno a Roma, nel 1991, avrebbe segnato una svolta nella sua pittura, particolarmente nel colore, che la suggestionò in modo diverso, ma anche nelle tematiche dovute a ispirazioni che non potevano più essere legate a quell??impatto duro della modernità di New York?, ma piuttosto, com?ella stessa dice,  ?alla riconsiderazione del significato interno, simbolico, delle grandi composizioni del Rinascimento?.
La mostra, realizzata e organizzata a cura di Comunicare Organizzando,  si è avvalsa del Patrocinio del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport.

Per informazioni:
tel. 06/32652596