CLARA DI MEGLIO



Varie iniziative e manifestazioni,  non solo nelle Marche per le nuove scelte della Fazi Battaglia, che dopo 50 anni ha deciso di cambiare l?etichetta del  Titulus, cioè della storica bottiglia a forma di anfora, che è uno dei simboli del vino italiano e che contraddistingue la produzione del Verdicchio delle colline di Jesi.

Non è stato facile raggiungere la decisione del cambiamento, ma la famiglia Giannotti, quarta generazione dei titolari della Fazi Battaglia, guarda al futuro con ottimismo, grazie all?entusiasmo delle donne che compongono la famiglia, a cominciare da Maria Luisa Sparaco, la madre e le due figlie Barbara e Chiara Giannotti, ciascuna con un ruolo ben preciso nell?azienda cui collabora naturalmente anche l?unico figlio Luca.

Prima di arrivare alla decisione di fare cambiamenti è stata fatta per un anno una ricerca di mercato, realizzata dall?agenzia Astra, per verificare se il contenitore, la famosa Anfora color verde smeraldo, fosse ancora attuale dopo 50 anni, il risultato è stato che oltre il 60 per cento degli intervistati riconosce il vino e l?azienda, pertanto l?Anfora non si tocca. Quell?anfora disegnata dall?architetto Antonio Maiocchi nel 1953 vincendo un concorso indetto dal capostipite della famiglia, l?innovativo e lungimirante imprenditore Francesco Angelini.


    
Fu lui che nel 1949 acquistò una piccola cantina di Cupramontana, la Fazi Battaglia con una produzione annua di appena 60 mila bottiglie, ma comprese la potenzialità di quel vino delle colline jesine, e con entusiasmo, passione e molto lavoro, acquisendo via via altri terreni fece crescere l?azienda che oggi conta oltre 300 ettari coltivati a vite, suddivisi in 12 singoli appezzamenti. Per quanto riguarda l?etichetta invece, la prima fu disegnata dal pittore Bruno d?Osimo, l?incarico del restyling è stato dato alla Robilant & Associati che dopo vari tentativi, dovendo rinnovare un mito, è riuscita a coniugare il legame con il passato alle nuove esigenze stilistiche,  rendendo l?etichetta più elegante, sobria, semplificando i dettagli,  moderna, ed equilibrata valorizzando maggiormente le linee sinuose della bottiglia.

Ma il restyling ha interessato anche altro, gli altri elementi caratterizzanti della nuova veste sono: la nuova capsula rossa, il cartiglio che è legato al collo, altra caratteristica del Titulus, che è stato riscritto con curiosità sull?azienda, sul Verdicchio e sulle Marche.

L?azienda nel corso degli anni si è trasformata, con le acquisizione di altri vigneti, in Toscana nel 1969 acquistando l?antica casa vinicola del Marchese Fassati e recentemene la tenuta Greto delle Fate in Maremma. Attualmente sono 13 i vini tra rossi e bianchi prodotti dalla Fazi Battaglia, oltre alle grappe di Verdicchio.

Titulus
    
La presentazione della nuova etichetta è avvenuta presso l?Azienda a Castelplanio, in provincia di Ancona. Maria Luisa Sparaco, nipote di Francesco Angelini, ha dato con parole commosse un primo quadro dell?azienda, rifacendone brevemente la storia, e presentando i figli, o meglio le figlie che continuano con passione il lavoro iniziato dal nonno. Barbara Giannotti responsabile marketing della Fazi Battaglia ha presentato la ricerca dell?Astra e Chiara, che si occupa in particolare della comunicazione dell?azienda, ha presentato gli interventi che si sono succeduti al convegno ?Sinergie tra territorio e vini di successo? . Maurizio de Robilant  ha spiegato come è stato raggiunto il restyling dell?etichetta, Natale Giuseppe Frega, preside della Facoltà di Agraria dell?Università Politecnica delle Marche ha trattato della ricerca nei vigneti . La Facoltà di agraria pur essendo giovane è considerata la prima d?Italia, ?ci distinguiamo dalle altre Università perché abbiamo un forte legame con il territorio che curiamo particolarmente e, a proposito della ricerca, questa è necessaria se si vuole che l?Italia cresca?

E? intervenuto anche il Magnifico Rettore  dell?Università Politecnica delle Marche Marco Pacetti, e a chiusura  il Presidente del Consiglio Regionale delle Marche Raffaele Bucciarelli che ha ricordato come la Regione ha saputo mantenere la propria identità, e per vincere la globalizzazione si augura che come i titolari della Fazi Battaglia hanno saputo mantenere i legami con il territorio così anche tutti gli altri rimangano insieme per mantenere le proprie caratteristiche, sulla base della qualità e della diversità.