Testo di Pamela McCourt Francescone
Foto di Angelo Tondini Quarenchi
Un libro provocatorio scritto da un fotoreporter italiano che è anche un?affascinante carrellata sulla città di Kabul dopo la cacciata dei Talebani
Il primo brivido arriva a metà della prima pagina del libro ?Il kamikaze cristiano? di Angelo Todini Quarenghi quando il narratore dichiara: ?Ho una ragione in più per non farmi mancare niente: le prossime tre settimane saranno le ultime della mia vita. Quindi, come ogni condannato a morte, ho diritto a un trattamento speciale?. Sommando queste parole al titolo al lettore non resta nessun dubbio: la parola kamikaze non è una metafora.
Infatti questo libro è il racconto di un fotografo sessantenne con un piano spaventoso per riscattare un?esistenza anonima: organizzare un attentato suicida a Kabul. Oltre che un racconto minuzioso di una tentata vendetta contro il fanatismo islamico, accusato dal protagonista di avergli portato via il suo primo amore, morto l?11 settembre 2001, il romanzo è anche un grande affresco della capitale Afghana nel primo dopoguerra, subito dopo la cacciata dei Talebani.
E? questo il periodo scelto da Tondini Quarenghi, nato ad Arezzo ma da lunghi anni residente a Milano, per un viaggio a Kabul, da cui ha preso ispirazione per questo romanzo. Nella città ridotta in macerie, il protagonista trova altri giornalisti, reporter di guerra, con cui nascono confronti e discussioni vivaci sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo, sul Cristianesimo, sull?Islam, sul terrorismo e il declino dell?Occidente. L?alter ego femminile, invece, è un?affascinante Afghana che vive in Svizzera, tornata a Kabul dopo lunghi anni di assenza, chiamata dal narratore a dar voce all?Islam nei serrati dialoghi con il protagonista Vida. Il romanzo segue, giorno per giorno, l?evoluzione di Vida da un?avversione totale verso il mondo musulmano fino a una riflessione critica sulla stessa civiltà occidentale e a una imprevedibile conclusione.
In questo romanzo sullo scontro e, poi, sull?incontro tra culture diverse, il protagonista, distrutto dalla tecnologia e dalle modernità occidentali, cerca una risposta al fallimento e all?assurdità del vivere nell?ultimo istante, nell?estremo sacrificio: ?Gli occidentali – dice – impareranno come si fa ad andarsene con coraggio e dignità. I musulmani proveranno, una volta tanto, l?orrore che essi hanno generato?. Questi ragionamenti dipendono dal fatto che è un uomo disperato, che – spiega l?autore – vuole scomparire dalla faccia della terra?.
Più che l?Islam odia l?estremismo e il fanatismo armato. Ma non ama nemmeno la civiltà occidentale, che lo ha distrutto con la velocità e la tecnologia. E? un uomo che odia il mondo. E che per questo sogna un riscatto clamoroso: ?Sarò il primo kamikaze cristiano della storia,? dice convinto nel suo delirio, mentre saggiamente il suo autore ricorda che ?un kamikaze cristiano è un ossimoro in partenza: i martiri, nella nostra cultura, muoiono soli e, di certo, la cultura occidentale non si difende facendo saltare una moschea?.
Tondini Quarenghi tiene a precisare che il suo libro non è un saggio ?altrimenti potrebbe passare per un pamphlet anti-islamico. E? un romanzo dove il protagonista, che è un uomo disperato, fa quello che vuole, e a volte dice cose dure sull?Islam, che non sempre condivido?. E prevenendo possibili reazioni della comunità islamica aggiunge, ?C?è una conclusione interessante. Spero che l?opera venga considerata globalmente e non per qualche singolo passaggio che potrebbe anche apparire eccessivo?.
IL KAMIKAZE CRISTIANO
Angelo Tondini Quarenghi
Biblioteca Bietti
442 pp. Euro 20