CARMEN DEL VANDO BLANCO
Damas y coristas, 2000
“L?esposizione è un felice raggio di luce. Per la prima volta nella storia del Museo di Arte Contemporanea di Union Fenosa, le sue opere hanno oltrepassato le frontiere nazionali per intraprendere la loro prima traversata internazionale. E la fortuna ci ha portato in Italia, prima a Napoli e Sassuolo e ora all?Istituto Cervantes di Roma per poi approdare a quello di Milano?
?Siamo arrivati fin qui: così lontano dalla casa paterna e così vicino alla passione materna che illumina questa umile storia di arte, impresa e persone”, sono le parole di presentazione del direttore della Comunicazione di Unión Fenosa, José Manuel Velasco Guardado.
Questi ?frammenti? raccolgono le opere di diciotto artisti spagnoli contemporanei i cui nomi, ormai riconosciuti, accompagnano altri meno noti, emergenti, per offrire un panorama dell?arte attuale in Spagna a carico di una selezione delle relative 18 opere, provenienti dalla collezione del ?Museo de Arte Contemporanea Unión Fenosa (Macuf).?
Los modos del mar ante las playas, 1999
Quindi, tutte le opere -fra pittura, scultura, video, fotografia, istallazioni-,create fra 1997 e 2005, sono collegate da molte affinità fra di loro, tenuto conto del continuo processo di globalizzazione linguistico-artistica e dell? ibridazione che ne deriva.
Superato l?eurocentrismo dal villaggio globale, l?autore nella sua opera esegue una ?frammentazione? della geografia sociale e politica di tutto il pianeta. I piccoli segni, impercettibili e personali, definiscono la loro identità mentre il concetto delle opere, pur costituendo lo spirito del proprio linguaggio culturale, porgono anche quei frammenti indipendenti, arrivati dalla ?virtualità? attuale.
Frammenti che stanno a delineare una realtà allargata, volti a formare una ?coscienza estetica? che possa unire il globo.
Questi ?frammenti del tutto? vanno dall?astrazione postformalista, nell?opera di Din Matamoto, Mitsuo Miura, Miguel Ángel Blanco o Teresa Moro, alla visione tradizionalista nella produzione di Carmen Calvo, passando dal nuovo linguaggio di Diana Larrea e Vicente Blanco e dal ricordo dell?oggetto di Manuel Bouzo e Almudena Armenta.
Orangután, 2003
Chema Madoz, Manuel Vilariño, Vari Caramés e Sofía Jack sono gli autori degli scatti fotografici, mentre Mar Caldas è presente con la videoproiezione e Antoni Abad con la proiezione informatica, che affrontano i temi dell?identità allo stesso modo di Daniel Canogar, Dora Salazar e Florentino Díaz attraverso l?espressione delle loro maschere scultoree.
“Avvicinarci all?attualità spagnola a partire del ?frammento? ci pare la cosa più sensata, dato che nel processo ?planetarizzato? che sta vivendo l?arte, in termini linguistici, aldilà degli aprioristici segni d?identità, sarebbe impossibile ottenere visioni ideali e, soprattutto, visioni totali esemplari.
La filosofia di ?frammenti del tutto? si nutre, quindi, del possibile approcio ad un arte che è stato prodotto in Spagna negli ultimi anni, tenendo presente questo processo di globalizzazione linguistica e la sua propria ibridazione”, spiega X. Antón Castro, autore del catalogo, nonché direttore dell?Istituto Cervantes di Milano.
Arte Spagnola Contemporanea nella Collezione del MACUF<BR>Sala dell?Istituto Cervantes<BR> P.zza navona, 91 – ROMA<BR>(Fino al 25 marzo)