BARBARA ROSSI
di Marco Presta e Fabio Toncelli<BR>con Marco Presta e<BR>Annalisa Favetti<BR>Alla chitarra Riccardo Manzi<BR>Con la partecipazione di Giancarlo Ratti<BR>Regia di Fabio Toncelli
Abbiamo due ore di vantaggio è il titolo di un? intelligente lavoro teatrale in scena al Teatro Vittoria di Roma sino al 25 febbraio.
Parleremo questa volta soprattutto di uno spettacolo: non troppo dei testi, poco del pedigree degli autori, Marco Presta e Fabio Toncelli (il primo è apprezzato conduttore e autore di un noto programma radiofonico, Il ruggito del coniglio ; il secondo è un bravo regista di documentari- per lo più – ma non solo), per nulla dei pur bravi attori in scena.
Questo spettacolo non è sicuramente adatto a chi ama la pièce bien fait: l?allestimento può essere definito minimalista. Non è adatto neanche a chi va in brodo di giuggiole per le metafore, le allegorie e i voli pindarici e le citazioni pseudo – intellettualistiche: il linguaggio diretto, il continuo riferimento all? hic et nunc non lascia spazio alle prosopopee.
Il pubblico è invitato a lasciare il Bel Paese e a raggiungere chi è emigrato all? estero. Ma dove fuggire e perché? E la fuga, è la vera soluzione? Certo è nel DNA nazionale (?Dante che fugge da Firenze, Cagliostro dai Piombi di Venezia, Gaucci da Perugia?e la fuga di cervelli, basta sentir parlare Elisabetta Gardini per renderci conto della situazione?). I bravi interpreti ci intrattengono- e trattengono- con sketch , canzoni, monologhi e immagini ancora per un po? su territorio nazionale e ci propongono una divertente cronaca ?in miniatura? dei vizi e delle virtù dell? italiano di oggi.
Abbiamo ?solo- due ore di vantaggio: gli inseguitori ci tentano con il D.O.C. made in italy ( ?abbiamo il basilico fresco, le riunioni di condominio, l? arrotino sotto casa, il navigatore di serie, l? Arcuri che sta migliorando nella recitazione??) ma la situazione attuale non permette ripensamenti. I nostri antenati ci avevano avvisato, tutto era prevedibile ma un Paese che non ?coltiva? la propria memoria storica, se non anche la più recente storia nazionale, subisce rivalutazioni improprie, outing selvaggi e nuovi tabu.
C? è un certo tipo di teatro che vale la pena di partecipare.
Quando ciò che c?e dietro il palcoscenico, tutta la intelligenza e la passione, le ansie e le gioie, le suggestioni e i sentimenti, l?ammirazione e l?invidia, le idee e la fantasia anima ciò che si vede sul palcoscenico. E? un bel vantaggio per chi lo fa e per chi lo fruisce.
Per ora il vantaggio di questi due bravi autori è solo di due ore. Ma siamo sicuri che sono sulla buona strada giusta.
Teatro Vittoria
Piazza S. Maria Liberatrice 10 – Roma ( zona Testaccio)
Info e prenotazioni
06 . 5740-170/598
Platea 22 euro
Balconata 17 euro