BARBARA ROSSI



    

?Tutto è cominciato una notte di marzo in cui nacque mia figlia Caterina, fantasticando su quali immagini giocose avrebbero potuto accompagnare l? avvio della sua vita??

 

 

Vincenzo Mollica si presenta al Vittoriano con un piccolo fantasioso cammeo fatto di immagini e soggetti pittorici.  Il noto giornalista, inviato del Tg1 e, cronista di cinema , musica e spettacolo è anche un fantasioso disegnatore, che  ha realizzato, negli anni, una  curiosa raccolta di immagini che testimonierebbe un poco probabile- ma molto seducente per la mente – ?scandalo?,  avvenuto nella storia dell? arte del 900.

Infatti, sembra che ?una banda di falsari d? arte si sia aggirata per il pianeta sostituendo tutte le opere in cui era raffigurata Betty Boop con dei facsimili.?: ne sono stati vittime pittori come Tamara Lempicka, Hopper, Magritte, Picasso e molti altri. Questi giganti dell? arte contemporanea, in realtà, e questa è la tesi di Mollica, si sarebbero ispirati a Betty Boop ? icona vissuta tra il 1931 e il 1939 in un mondo fatto di cartoons ? per realizzare alcuni dei loro capolavori, dando vita ad un? avanguardia artistica che avrebbe portato il nome di boopismo.

Ma allora Portrait of  Tamara De Lempicka non è altro che una copia dell? originale Portrait of Betty Boop? Tutto questo è sconosciuto alla storia dell? arte ufficiale.

Prima di questa ?straordinaria?mostra.


    
Francesco De  Gregori, Milo Manara, Pablo Euchaurren, seguono Vincenzo Mollica in questa piccola follia che è puro esercizio di fantasia, e credono che ciò sia successo veramente, e ne danno un contributo. Come quando, da bambini, giocando con i nostri coetanei era facile credere di essere tutti una temibile e spietata ciurma  di pirati o dei piccoli impavidi esploratori, e ognuno  assumeva un ruolo e ?compiva? delle gesta.

 

Vincenzo Mollica , da grande, si presta alle interpretazioni creative, anche queste in mostra, di Federico Fellini, Mario Schifano, Andrea Pazienza e Milo Manara e ancora Staino e Cavezzali, per citarne alcuni. E di notte, incontra i ?suoi? personaggi:

?Fu in una notte di luna piena e in uno stato di euforia alcolica che Amedeo Modigliani incontrò un parodista, che narrava le sue gesta firmandosi Mommigliani??


    
Un? incantevole mostra che si serve di immagini sacre della  storia dell? arte per umanizzarle raccontando attraverso i  fumetti e i suoi personaggi, la nostra esperienza di bambini. Ci lasciamo  sedurre da questo gioco e ci divertiamo a ritrovare Betty Boop  e Olivia di Braccio di ferro in inaspettate situazioni; in quadri, illustrazioni, manifesti cinematografici, copertine di partiture musicali.

 


    
Seguendo lo spunto voluto dall? autore, e partecipando al gioco assumendo il ruolo di ?copista che copia?, riporto all? originale senso una frase scritta in proposito da Francesco De Gregori:

? Ci si deve sempre fidare di chi, soprattutto in nome di Betty Boop, riesce a mescolare la storia e il senso dell? arte con la poesia e con l? esercizio, sempre più raro e difficile, dell? ironia e della leggerezza.?