LUISA CHIUMENTI


Icona di san Nicola a mezza figura
XIII sec.(?), tempera su tavola, cm 28,7 x 34,2 x 1,7
Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai

    

Un interesse vivissimo ha suscitato non solo sulla città di Bari, che venera San Nicola, quale Patrono, ma anche , per la capacità stessa che hanno  l?arte e la cultura hanno di parlare un linguaggio universale, sui numerosissimi paesi, costituenti quel ?popolo di Dio?, cui il Santo amava rivolgersi, la grande mostra ?San Nicola. Splendori d?arte d?Oriente e d?Occidente?, allestita nella splendida cornice del Castello Svevo di Bari (dal 7 dicembre 2006 al 6 maggio 2007),  realizzata con il  contributo della Fondazione Antonveneta e  organizzata e prodotta da Artemisia.
Curata dal prof.  Michele Bacci (Università di Siena), in collaborazione con Fabio Marcelli (Università di Perugia), la mostra, prima esposizione che sia mai stata dedicata al Santo Patrono della  città, è stata  promossa dall? Assessorato alla Cultura del Comune di Bari, dall?Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia (insieme a: Assessorato al Turismo della Regione Puglia, Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia di Bari, Soprintendenza BAP e Soprintendenza PSAE di Bari e Foggia, Curia Arcivescovile di Bari, Basilica Pontificia San Nicola e Università degli Studi di Bari).
    
L? affascinante figura viene presentata attraverso i linguaggi dell?arte, nei vari episodi della  sua vita basati molto più sulla prassi, che sulla sua azione taumaturgica: una varietà di luoghi che hanno accettato le modalità di adattamento del Santo alle tradizioni stesse locali: dalla Russia, a Cipro, agli Stati Uniti, all? Austria, Germania, Inghilterra, in un avvicendarsi di mille volti diversi, metafora del dialogo fra i popoli, della comunicazione fra le diverse culture con una chiara possibilità di convivenza. E in tal senso è particolarmente efficace la dizione ?oriente-occidente? posta nel titolo della mostra, in quanto identifica il vero ruolo che ebbe il Santo nella capacità di attivare ?meccanismi di Pace?, tanto che, come ha ricordato il Soprintendente Martines, fu proprio da Bari che partì l?unica Crociata priva di eventi bellici e soltanto mirata ad ?aprire? a tutti i Luoghi Santi.

Artista crociato
Ante di trittico a sportelli con san Nicola e Giovanni Battista
1250-1260, Tempera su tavola, cm 57 x 47,5 x 5,4
Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai

    
Come ha sottolineato il curatore della mostra, professor Bacci, la sezione dedicata alla città di Bari ha un grande risalto, e infatti i cittadini di Bari vedono in San Nicola il coronamento della propria identità civica ancorché religiosa; ma la figura del Santo travalica e supera i confini e viene rintracciata in contesti culturali dalle tradizioni più diverse e a volte anche antitetiche, in un grande viaggio che si compie lungo l?arco di ben  quindici secoli, percorrendo diversi continenti, dall?Asia Minore a Costantinopoli, dall?impero bizantino alla Russia ortodossa, dal Levante multireligioso all?Italia cattolica, dall?Albania e dalla Turchia musulmane, all?Olanda protestante e perfino in America, nel cuore di Manhattan.

E il  viaggio si compie attraverso la storia dell?arte, con la forza emotiva di grandi artisti delle varie epoche (dal Beato Angelico a  Paolo Veneziano a Lorenzo Monaco, Andrea Orcagna, Lorenzo Lotto, Corrado Giaquinto, Alvise e Bartolomeo Vivarini, Jan Steen, fino ad Andy Warhol), illustrando la vita e i miracoli di questa grande figura, che ha travalicato le diversità religiose ed etniche con così grande forza.

Ne scaturisce la figura di un santo che ha assunto un ruolo ?universale e transconfessionale?, capace di suscitare la devozione di migliaia di fedeli ?adattandosi? a tradizioni, contesti e funzioni anche molto diversi tra loro, con  25 chiese dedicate e molte piccole diocesi.

Il fascino di San Nicola è in parte alimentato dalle sue origini, anche se non supportate da un numero sufficiente di testimonianze storiche concrete. Per certo si sa che fu vescovo della città di Myra, in Asia Minore, tra il III e il IV secolo, all?epoca dell?imperatore Costantino, distinguendosi subito per la sua generosità, giustizia e capacità di intervenire in modo deciso ed equo a favore di tutti, mentre un fortissimo culto, destinato ad espandersi velocemente nel bacino del Mediterraneo, si sarebbe sviluppato  intorno al suo sepolcro, da cui fuoriusciva un liquido portentoso noto ovunque come il santo myron.

Una fisionomia storica ancora più complicata dal fatto che, nella letteratura agiografica, egli subì una contaminazione con un altro santo resosi illustre, nel VI secolo, nella stessa zona dell?Asia Minore, ovvero San Nicola, abate del monastero di Sion e vescovo di Pinara.

La mostra tende anche a chiarire anche l?equivoco circa la derivazione di Santa Claus da San Nicola ed anche se è difficile trarre studi scientifici validi, risulta ormai  chiaro che si tratta per San Nicola di Bari di un uomo solare, mediterraneo, volto alle comunicazioni soprattutto sui mari, mentre Santa Claus è un uomo che vive nell?estremo nord, nei boschi, nel fulgore dei paesi dell?Europa settentrionale ed è  nato dalla fantasia di un disegnatore tedesco emigrato negli Stati Uniti nell?800.

Lorenzo Monaco
Miracolo marittimo di San Nicola
1422-1424, tempera e oro su tavola, cm 21 x 54
Firenze, Galleria dell?Accademia

    
Fra le opere esposte sono da segnalare, per l?eccezionale bellezza,  otto antichi dipinti su tavola, provenienti dal Monastero di Santa Caterina al Monte Sinai, che rappresentano le più antiche icone conosciute in onore del santo, per la prima volta esposte  in Europa e che mostrano, nella grande vivacità dei colori e nella efficacia rappresentativa, anche una evidente influenza della tradizione pittorica tardoromana.

Oltre a questo prestito del tutto eccezionale, la mostra offre l?opportunità di ammirare numerosi capolavori noti e meno noti della storia dell?arte europea e mediterranea, tra cui: una serie di avori e oggetti in oreficeria bizantini dei secoli X e XI; un gruppo di icone cipriote in cui la tradizione bizantina si combina con elementi di derivazione occidentale;  e alcune straordinarie sculture di età romanica come la statua-colonna di St.-Maur-des-Fossés, oltre al capitello istoriato del Museo nazionale della Catalogna,  alla splendida casula duecentesca del Museum für angewandte Kunst di Vienna, ricamata con un ciclo di storie del santo (il più ampio e dettagliato a noi noto) e ancora ad alcuni pregevoli manoscritti miniati austriaci e fiamminghi alle  tre tavole del pittore rinascimentale tedesco Sebastian Dayg (già appartenenti a un polittico dipinto, che vengono qui riunite assieme per la prima volta), ai polittici di Andrea Orcagna e Pietro Alamanno ed  alla monumentale pala di Lorenzo Lotto con la ?Gloria di san Nicola?, abitualmente collocata nella chiesa dei Carmelitani di Venezia, e le due tele di Corrado Giaquinto illustranti storie del santo (per la prima volta esposte assieme).

La mostra, che si avvale di un progetto espositivo di grande efficacia con la direzione dei lavori di Paolo Capponcelli e Cesare Mari (Panstudio architetti associati ? Bologna), è accompagnata da ampio  catalogo (ed. Skira)  curato  da Michele Bacci e arricchito da molti, approfonditi saggi di eminenti studiosi, che presentano, da varie angolazioni, le diverse tematiche legate alla figura di San Nicola.

L?evento darà anche occasione all?apertura di convegni su tematiche coinvolgenti numerosi Paesi, soprattutto affacciati sul Mediterraneo, interessati dal mito e dal culto del Santo, con la possibilità altresì di percorrere alcuni itinerari, appositamente organizzati, sulle tracce di san Nicola, non solo nella Regione, ma anche nel Mediterraneo, attraverso i miti laici e profani creati dalla sua figura.

 

Per informazioni:    

800 96 19 93