BARBARA ROSSI


Ritratto di Anita
    

Recentemente si è inaugurato ad Assisi, all? interno del Palazzo del Capitano del Perdono, il ?Museo Pericle Fazzini?.  Il Museo accoglie 50 opere fondamentali del Maestro e viene dotato di una presenza selezionatissima di disegni  quasi sempre legati alla nascita delle relative sculture, e di un percorso di immagini e documenti che, oltre a rileggere in cronologia la vita di Fazzini, illuminano buona parte dei diversi aspetti della cultura del Novecento. Il Museo disporrà di un Comitato Scientifico che avrà il compito di sviluppare intorno alla figura di Fazzini una serie di iniziative a periodicità stagionale,  e verrà dotato di un book shoop tematico, con libri sulla scultura, su Fazzini ovviamente, e sugli amici poeti  (Ungaretti, De Libero, Sinisgalli, Belli ecc..).

 

E? sempre meritevole avere il coraggio di dedicare un Museo ad un? eponente dell? Arte Contemporanea, ancora più meritevole se si tratta di Pericle Fazzini, artista che, in un periodo di ?gruppi? e ?manifesti? si spinse in solitudine ad individuare la qualità della propria cifra stilistica  e quindi della propria dote creativa.

Così questo artista, restituito alla propria responsabilità e alle sole risorse della sua ispirazione, realizza in solitudine alcuni dei suoi massimi capolavori, come il Ritratto di Ungharetti e la Danzatrice. Sperimentare, cercare, tornare alle radici.

Ragazzo coi gabbiani
    
Da una parte quindi Fazzini è un anticonformista come artista del periodo tra le due guerre;  per altri versi la sua scultura è figlia di un cambiamento epocale che questa forma d?arte ha subito nel secolo scorso. Abbandonando la vocazione prevalentemente monumentale e celebrativa che l? aveva caratterizzata dall? antichità a tutto l?ottocento, la scultura  indirizza la ricerca verso nuovi linguaggi, la sperimentazione di materiali non tradizionali, la ridefinizione del rapporto dell? opera con lo spazio circostante e con l?osservatore. A testimonianza di questo sostanziale rinnovamento che elegge l? antimonumentalità e l? antiretorica dell? arte (e della scultura) a sue caratteristiche primarie, anche  l? opera di Pericle Fazzini.

 

La prima mostra del ciclo, aperta sino al 16 settembre 2006, è dedicata a 58 ?Piccole sculture? , di altezza non superiore ai venti centimetri eseguite in cera, oro, e argento tra il 1948 e il 1986 nell? officina di via Margutta a Roma.?Queste piccole sculture sono state molto importanti per me. Durante la guerra e subito dopo mi aiutarono a sopravvivere, le vendevo agli americani anche per cinquanta mila lire. Oggi mi ci dedico costantemente, tornando spesso su figure che ho fatto molti anni fa, perché il mio lavoro è un continuo tornare alle radici.Non sono meno importanti per le loro dimensioni. Cerco di risolvere ogni volta un problema nuovo e lo spazio che vedo a poco a poco diventa infinito?
    
Disperazione
    
Pochi soggetti con varianti minime??tanto più vive quanto più semplicemente cariche di energia vitale?. Figure umane dai lineamenti appena accennati ma carichi di un espressività corporea epifania  di un equilibrio plastico che ne fissa l? esplosione vitale. Il dinamismo delle figure misura la massima possibilità di estensione della materia nello spazio: ?sentire e cavare il proprio spazio dallo spessore della materia, per misurare l? inclinazione di una forza più che di un peso?. Così ogni piccola scultura, (il ginnasta, l? atleta, l?acrobata, la danzatrice, l?amazzone a cavallo, il cavallo imbizzarrito, il ragazzo che pensa, i due giovani a colloquio, l?angelo, Il Cristo crocifisso) è la soluzione di un problema sempre nuovo, legato al superamento della durezza della materia che vuole sapere di aria, di acqua, di luce. ?Lo scultore del vento? come lo definì Ungaretti che cattura nelle sue mani la forma che gli aspetti più eterei e lirici della natura gli suggeriscono.

 

L?apertura del ?Museo Pericle Fazzini? dà il via anche alla preparazione del ?Catalogo Generale delle sculture di Pericle Fazzini? la cui uscita, presso De Luca Editori d? Arte, è prevista per la fine del 2008. La cura del catalogo è affidata a Giuseppe Appella (autore, tra l?altro delle citazioni inserite in questo articolo).

 

Info

Museo Pericle Fazzini, Palazzo del Perdono, Piazza Garibaldi, 1/c Assisi

Tel e fax 075-8044586

http;/museo.periclefazzini.it,


orari: mart-dom 10-13, 16-19 (orario invernale); 

10-13, 14-23 (orario estivo)