TERESA CARRUBBA


Castello del Valentino

Fondata dai Celti e abitata dai Taurini, Julia Augusta Taurinorum diventa colo­nia romana intorno al 30 avanti Cristo e si caratterizza subito per la classica pianta rettangolare a croce latina, tremila metri di mura e all?interno un geometrico reticolato stradale. Di queste antiche pietre rimangono scarse tracce; resta però la sostanza, l?impianto. La vicenda particolarissima nella storia della città è tutta qui, nell?avere portato a coincidere la struttura romana con la definizione della città quale capitale barocca dello stato sabaudo. Una capitale voluta dai rappresentanti di una dinastia venuta dalla campagna e non specialmente famosa per cosmopolitismo e aperture culturali, ma straordinaria nel sapersi scegliere gli architetti: da Ascanio Vitozzi a Guarino Guarini, da Carlo e Amedeo di Castellamonte a Filippo Juvarra, solo per citare i massimi.

Monte dei Cappuccini
Sono loro gli autori dei luoghi da non perdere. Anzitutto l?asse cittadino, la via Nuova disegnata nel ?600 dal Vitozzi e rimasta ancora oggi cuore di Torino, la celeberrima via Roma. Si parte da Piazza Castello ( ancora un progetto del Vitozzi), al centro il Palazzo Madama, quasi un sommario di storia cittadina. In origine è la romana Porta Pretoria ( ne restano le tracce nelle due torri poligonali anteriori ); nel Medioevo diventa Castello successivamente ampliato dai Savoia, soprattutto nel ?600 da ?Madama Reale? Maria Cristina di Francia, la vedova di Vittorio Amedeo I. Nel  ?700 Juvarra gli diede la splendida facciata, e nell?800 tra il ?48 e il ?64, fu sede del Senato Subalpino e poi di quello italiano. Palazzo Madama ospita il museo civico di arte antica, 37 sale, migliaia di opere d?arte e di nobile artigianato dal Medioevo all?800, tra l?altro il celeberrimo ?Ritratto di ignoto ? di Antonello Da Messina.

Palazzo Reale
Palazzo Reale, la reggia dei Savoia: secoli di lavoro a partire dal 1658 e dai disegni di Carlo di Castellamonte, interventi di tutti gli architetti di corte,  da Juvarra a Benedetto Alfieri, a Pelagio Pelagi, al Vittone. L?ala detta della Segreteria è diventata l?Armeria Reale, altro museo da visitare, inaugurata da Carlo Alberto nel 1837, è una delle collezioni d?armi più ricche d?Europa. A pochi passi la Chiesa di San Lorenzo, capolavoro di Guarino Guarini al quale si deve anche la vicina cappella del­la Santa Sindone, uno dei più grandi monumenti del barocco europeo. Il no­me di Guarini torna per il palazzo del Collegio dei Nobili, nel quale si trovano tre delle principali raccolte ar­tistiche torinesi: il Museo egizio, fra i più importanti del mondo, oltre 30 mila pezzi che documentano ogni aspetto delle antiche civiltà egiziane; la Galle­ria Sabauda, collezione di pittura di no­tevole ampiezza in cui spiccano molti capolavori di scuola fiamminga e olan­dese e l?Accademia delle Scienze. È ancora opera del Guarini il vicino Palazzo Carignano, costruito al­la fine del ?600 e divenuto due secoli dopo sede del Parlamento Subalpino (1848) e poi del Parlamento italiano (1861), oggi sede del Museo del Risorgimento italiano.

Chiesa di San Lorenzo
Da piazza Castello verso il Po, il fiume di Torino. La Mole di Alessandro Antonelli, quasi il simbolo della città: nata nel 1862 come tempio della comu­nità israelitica, 167 metri di costruzione avveniristica, imprevedibile ed estrosa.

Il tratto ad arcate del lungofiume, detto Murazzi, reso vivibile riadattando magazzini e depositi per le barche, oggi è un popolare punto d?incontro, con locali alla moda , una delle zone più frequentate di Torino.

Il parco del Valentino, mezzo milione di metri quadri di viali, aiuole, boschet­ti, fontane e colline artificiali. Con il cin­quecentesco castello del Valentino, il moderno complesso di Torino Esposi­zioni, il borgo e la Rocca costruiti a fi­ne ?800 in occasione dell?Esposizione Generale Italiana e Artistica di Torino. Il Museo dell?automobile intitolato a Carlo Biscaretti di Ruffia, un ?unicum? mondiale, si può dire, per la documentazione della storia e dell?evo­luzione dell?auto e della moto. Al di là del Po, attraversato il ponte Vittorio Emanuele, la chiesa neoclassica della Gran Madre di Dio, modellata sul Pantheon di Roma, e il Monte dei Cappuccini con la bella chiesa del Vitozzi, splendido panorama sulla città circondata dalle Al­pi da una quota di 280 metri.

Ancora il grande Guarini, il santuario della Consolata (1703). Poco fuori città, arcifamosi, due capolavori del grandis­simo Juvarra: la villa reale di Stupinigi (1729) e la basilica di Superga (1731).
    
Chiesa della Gran Madre di Dio
Molte altre cose, molti altri luoghi an­drebbero visti a Torino. E sicuramente il successo riscosso lo scorso anno per la XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali ,  è stato una spinta in più al turismo verso questa città ricca di storia, di arte e di bellezze naturali. Perché sì,  il capoluogo piemontese in quell?occasione di rilevanza internazionale espresse ampiamente la propria capacità di accoglienza e la possibilità di amplificare l?interesse per l?evento allargandolo alla città tutta, attraverso numerose manifestazioni collaterali . Una posizione di spicco, non solo per le Olimpiadi Invernali, ma anche per la progettualità di uno sviluppo del territorio, ha rivestito TURISMO TORINO, Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica di Torino e Area Metropolitana  che dal 1998 valorizza le risorse locali per diversificare ed intensificare l?offerta turistica della città verso l?Italia e verso l?Estero.     

Ramsete II – Museo Egizio

La città prevede di continuare ad organizzare eventi che richiamino attenzione e di dare una destinazione fruttuosa alle strutture costruite ex novo o ristrutturate per la manifestazione sportiva.

Per esempio, Torino Esposizioni diventa sede della Galleria d?arte moderna,  il Palazzetto del ghiaccio viene utilizzato per pattinaggio ed hockey, il Pala Isozaki organizza eventi musicali.

Rinnovata la metropolitana e l?aeroporto, costruiti nuovi alberghi e valorizzati quelli già attivi e prestigiosi, come le Méridien Lingotto e Le Méridien Turin Art+Tech, disegnati da Renzo Piano trasformando l?antica fabbrica Fiat.

 

Torino oggi, può dunque guardare ad un futuro turistico sempre più florido, con la consapevolezza delle proprie potenzialità e delle sue grandi capacità organizzative .

 

 

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Tel: 011 535181