CLARA DI MEGLIO
E? stato presentato a Roma il decimo Osservatorio Congressuale Italiano promosso dalla rivista Meeting e Congressi e dal Convention Bureau della Riviera di Rimini, a cura dell?università di Bologna. Discordanti i dati forniti sul mercato congressuale italiano nel 2005, mentre da una parte c?è una leggera flessione sugli eventi congressuali, dall?altra c?è un aumento del volume d?affari relativi al settore, essendo aumentato il numero dei partecipanti (+16.60%), le giornate di presenza congressuale (+10,86%), e i pernottamenti alberghieri (+12,18%).
Decisamente in calo i congressi internazionali organizzati in Italia (-17,16%).
Nella bilancia dei pagamenti congressuali italiana del 2005 c?è un saldo negativo di 623 milioni di Euro che si riferiscono ai 9 milioni di pernottamenti che dividono i congressisti italiani all?estero da quelli stranieri in Italia, necessario quindi che si arrivi alla costituzione di un ?sistema congressuale nazionale? capace di essere competitivo sul mercato estero. Questo verrà proposto all?attenzione del nuovo governo dagli operatori pubblici e privati in termini di riduzione del carico fiscale, di valutazione di un disegno di legge messo a punto da Federcongressi e di sviluppo dell?attività di ?Italia for events?, un progetto interregionale per la promozione ad una sola voce del sistema congressuale, come ha tenuto a sottolineare Stefania Agostini, direttore del Convention Bureau della Riviera di Rimini. L?Italia congressuale deve ancora crescere da punto di vista strutturale se vuole competere con i mercati esteri. ?Esiste una zona d?ombra nell?andamento del turismo congressuale italiano- ha detto Marco Biamonti, editore di Meeting e Congressi- ciò che ora è debolezza può essere trasformato in una grande opportunità?.
C?è qualcosa che impedisce la crescita del mercato congressuale, necessario quindi rivedere i fattori strutturali e istituzionali. L?analisi dedicata al conto economico del mercato congressuale italiano, curato sempre dall?Osservatorio nel 2004 ha attestato a 22,5 milioni di Euro il volume d?affari prodotto e ha decretato la leadership del segmento congressuale (26,20%) sugli altri comparti dell?intero mercato turistico nazionale, quello d?arte è al 23,6%, quello balneare al 23,2%.
Tra le proposte presentate, in prospettiva per il 2006 e gli anni futuri, quella di creare nuovi Convention Bureau, di promuovere leggi a favore del settore e politiche mirate al riconoscimento delle figure professionali e delle aziende che operano in questo mercato, e soprattutto dare più spazio al congressuale nei vari programmi strategici di sviluppo del turismo.
A Roma hanno partecipato al dibattito il presidente di Federcongressi Adolfo Parodi, Ettore Bianchi dell?Enit, gli assessori al turismo delle regioni Toscana, Lombardia e Lazio. L?incontro è stato moderato dal vice-direttore del TG1 Enrico Castelli