CLOTILDE PATERNOSTRO


mostra di Casa dei Teatri
Il Gufo Dottore per Pinocchio
immagine usata per la locandina

Due nomi storici e due ?teatrini? legati da comune intento: donare la favola, la gioia, la creatività con la realizzazione della fantasia la più sfrenata, la più pura, la più bella. Perché innocente. La gioia per la gioia, l?incanto del ?meraviglioso? goduto per se stesso, l?in­venzione del personaggio, della scena, della storia da rac­contare e con quali attori! I ?fantocci? meravigliosi di Maria Signorelli e i Piccoli di Podrecca (1914 -1959). Nomi storici dicevamo, che la storia del teatro ? di figura? l?hanno fatta, l?hanno imposta al grandissimo pubblico e non solo dei bambini ma degli adulti soprattutto; nuovamente conoscono il sorriso che spontaneo nasce guar­dando i burattini saltellare sul piccolo palcoscenico, andare avanti e indietro e tra le quinte poi sparire, per ricomparire in una nuova invenzione figurale. I ?fantocci? di Maria Signorelli e i Piccoli di Podrecca. Quale meraviglia.

Gruppo Piccoli di Podrecca
I due ?teatri? sono in scena a Roma con due eccezionali mostre,il primo dal titolo ?Magico Teatro? con i famosi ?fantocci?, mostra a cura di Giuseppina Volpicelli alla Sala S. Rita (Piazza Campitelli) fino al 13 gennaio e il secondo alla Casa dei Teatri, al Villino Corsini di Villa Pamphili, dal titolo illuminante ?La Fabbrica dei sogni?, fino al 5 febbraio, con i ?piccoli di Podrecca?, più marionette e materiali scenici della collezione Signorelli acquistati da Podrecca nel 1960.

La mostra è sempre a cura di Giuseppina Volpicelli, burattinaia per vocazione e tradizione (essendo figlia di Maria Signorelli).

Ricordiamo che con il suo teatro in miniatura Vittorio Podrecca (1883 ? 1959) , ospitò anche i Balli Plastici di Depero e riuscì ad amalgamare gli stimoli provenienti dal mondo dell?infanzia con la musica, il mondo delle arti e lo spettacolo contemporaneo; mise in scena infine opere di musica antica e del Novecento.

I fantocci di Maria Signorelli,
Il Violinista, 1930

?La Fabbrica dei sogni?? i sogni sono davvero queste scene e questi personaggi quale godimento per l?anima che si rinnova occupando lo spazio troppo sovente dimenticato della favola della dolce infanzia, del delizioso richiamo della magia buona e invitante.

I ?fantocci? o sculture morbide nacquero dalla fantasia di Maria Signorelli intorno agli anni ?20 e Anton Giulio Bragaglia per la prima volta li espose nella sua galleria d?arte di Roma nel 1929; nel ?30 già furono a Parigi presentati da Giorgio de Chirico e successivamen­te, altra tappa suggestiva: Berlino ( e da qui, il mondo). Fantocci o ?Sculture morbide? , come li definisce Patrtizia Veroli in un breve ma incisivo scritto, realizzato per la mostra di Sala Santa Rita; sculture che invitano al tatto, al giuoco, alla suggestione di una immediata creazione, nascente da un qualsiasi spunto o letterario o di vita.

I fantocci di Maria Signorelli,
Girls, 1930

Sono fatti di stoffa, tessuti, fili, nastri e con l?aggiunta, talvolta (quando serve) di objets trouvée – frammenti di specchi, stecchini, bottoni. la Signorelli realizzò in essi le suggestioni del Manifesto tecnico della scultura futurista (1912) di Boccioni e del Manifesto del tattilismo (1921) di Marinetti, cogliendo, dal primo, l?innovazione di sculture vedute in qualsiasi materiale possibile e dal secondo l?essenzialità dei valori tattili su quelli cromatici ( si ispirò anche ai manichini di De Chirico, a quelli di Depero, di Klee e di Alexandra Exter). E fu capace di inventare i dolcissimi ?fantocci?per farli vivere, ballare – spettacolare la danza delle Girls (1930) nella sequenza dei sei pupazzi legati assieme e piroettanti, quindi in contemporanea sul palcoscenico colorato (siamo alle Folie Berger!) oppure di Bagnante moderna (1929), signora civettuola adagia­ta su sedia a sdraio in rilassato abbandono o la magnifica scena di gruppo di Antigone (1931) di Sofocle con ben quattordici fantocci, quattro in primo piano e gli altri, in tondo, a fate il famosissimo coro greco. E i ballerini di ?Tango?. al solo vederli si intuisce la musica.

Ultimo gruppo che vogliamo nominare ( ma tantissimi ve ne sono esposti nelle teche): ?Vecchia Berlino (1932), garbatamente ironico: l??omone? di bianco vestito e la fanciulla ritrosa con cap­pellino e piuma ( sul cappello). Sofisticata o burlesca ironia per una  coppia tanto male assortita quanto più non la si potrebbe immaginare.

I fantocci di Maria Signorelli,
Vecchia Berlino, 1932

E nella ?Fabbrica dei sogni?? Una successione di sale tutto un sorriso.

         Nella prima sala ?Benvenuti tra i Piccoli?, vediamo marionette del primo periodo di Podrecca (1914) assieme ad alcuni personaggi degli spettacoli; La gazza ladra, Danza spagnola, Pinocchio, Ventimila leghe sotto i mari ecc.; in più è esposto il fondale di scena del Don Giovanni lungo quattro metri.

 

Nella seconda sala abbiamo: le ?Sorprese del varietà?, i brevi numeri con diversità di situazioni e ritmi indiavolati; è presentato anche il Pagliaccio sui trampoli, che fungeva da siparietto tra un numero e l?altro (e tanto ancora è nelle teche). Nella terza sala: ?Dal bozzetto alla Scena?: ammiriamo i fondali di Ventimila leghe sotto i mari  e le riproduzioni dei fondali per Cenerentola e Ali Babà (scena del pescatore di perle), più bozzetti di scene e figurini dise­gnati da Cambellotti, Prampolini, Sergio Tofano (STO), Pieretto Bianco e tanti altri. Sempre nella quarta sala infine è la ?Comagnia del­le maschere italiane?, tra cui: Arlecchino, Colombina, Pulcinella, Pantalone, Brighella, Tartaglia, il Dottor Balanzone, Pierrot e Capitan Fracassa il completo repertorio storico.

 

Due mostre, in sintesi, da vedere, ammirare, per tanto imparare su un?arte antica e sempre rinnovata, anche aggiornata ai nostri tempi.

Stimolo soprattutto per la fantasia di ognuno grande o piccino,

 

perché la fantasia è una delle più stupefacenti categorie dell?animo e con tanto riguardo va trattata; è un dono e sempre sarà un dono per gli uomini di qualsiasi tempo ( antidoto perfetto contro il ?freddo? del meccanicismo e della tecnica la più avanzata).