CANDIDA FRANCESCONE
Foto di Pamela McCourt Francescone
Nove ore di volo e finalmente si atterra a Mahè, la più conosciuta delle isole di questo paradiso chiamato Seychelles.
Ritirati i bagagli si riparte alla volta delle piste di atterraggio per salire su di un piccolo bimotore che in poco più di 20 minuti ci porterà verso quella che per la prossima settimana chiameremo casa, l?isola di Frégate.
Rigenerati nello spirito dallo spettacolo di colori che ci si presenta dal finestrino del piccolo aereo, d?un tratto si allarga sempre di più ai nostri occhi una macchia color smeraldo incastonata da contorni di sabbia bianca come la neve.
L?isola di Frégate è un eco-rifugio per uccelli prossimi all?estinzione e per pochi fortunati clienti che ogni settimana pernottano in una delle 16 bellissime ville nascoste tra le rocce e il verde.
Non si tratta di un luogo per sole coppiette in viaggio di nozze; la struttura propone infatti 14 ville arroccate su scogli con una vista da sogno sul mare, e due immerse nel verde, ideali per famiglie con bambini.
Questo è senza dubbio uno dei più esclusivi resort al mondo, vivendo quasi esclusivamente con ciò che l?isola stessa offre, il tutto sotto la continua supervisione di un team di agronomi ed ecologi. La maggioranza dei prodotti freschi e delle spezie ed erbe utilizzate per i trattamenti di benessere proposti provengono infatti dai giardini dell?isola; dalla frutta e verdura alle spezie ed erbe aromatiche.
Le attività proposte sono talmente tante che si rischia di non riuscire a fare tutto. Gli amanti della pesca sono facilmente accontentati grazie ai 2 bellissimi vascelli a che, su richiesta dei clienti del resort, salpano alla volta dei ricchi fondali delle Seychelles. Con l?aggiunta soddisfazione di poter poi mangiare al proprio rientro sull?isola ciò che è stato pescato nel corso della giornata.
Per noi amanti della subacquea questo mare ha tutto ciò che si può desiderare; acqua cristallina, fondali impressionanti, una vita sottomarina trafficata e coloratissima.
Oltre agli ospiti del resort e di chi vi lavora, l?isola è abitata da una ricca varietà di uccelli, tra cui i Frégate ? che all?isola danno per l?appunto il nome – i magpie robin ed il colombo magnifico, oltre alle immense tartarughe di terra in cui ci imbattiamo di continuo. Lenti e saggi animali grandi come un tavolo che incuranti dei visitatori ti passeggiano vicino alla ricerca di foglie da ruminare.
Dopo aver trascorso una giornata in barca e sott?acqua nulla dà maggiore gioia che un trattamento rivitalizzante presso il The Rock Spa, situato sulla sommità del punto più alto dell?isola. Un luogo che si raggiunge con una passeggiata che già è di per sé un?esperienza che solleva lo spirito, lungo un percorso che si districa tra canyon di graniti e grandi banyani.
Gli elementi ed il design del centro relax sono una celebrazione della natura e dei suoi elementi naturali: roccia, acqua, legno ed aria.
La gamma di trattamenti proposti è impressionante; si spazia dalle terapie ayurvediche, alla riflessologia, aromaterapia, reiki e shiatsu. Il tutto con l?uso di prodotti naturali e personalizzati, come gli oli essenziali prodotti in India su espressa indicazione del centro, studiati per poter dare i risultati migliori quando mescolati con gli ingredienti offerti dall?isola.
Sotto consiglio di un ospite che l?ha già provato chiediamo il trattamento ?Coco de Mer?, che promette essere un?esperienza unica e sensuale, come il frutto da cui prende il nome, famoso per la sua forma dai chiari richiami erotici e protagonista di molte leggende locali.
Il trattamento, che è molto più di quanto ci potessimo aspettare dura per ben novanta minuti.
Dopo un lungo e rilassante il corpo viene cosparso da uno scrub fatto con un impasto profumato e soffice di cocco fresco grattugiato mescolato con olii naturali specifici per rimuovere impurità ed idratare la pelle. Ma non finisce qui. Dopo aver sciacquato via questa gradevole pasta dal proprio corpo riprende, ancor più rilassante, il massaggio, con olio di cocco caldo mescolato con la suadente essenza di ylang ylang, coltivata direttamente sull?isola.
Non si può soggiornare sull?isola senza aver trascorso una giornata da quella che, ha detta del New York Times, è la più bella spiaggia del mondo, Anse Victorin. Scendiamo lungo un sentiero, circondati da alberi dai nomi esotici come takamaka, casaurine e banyan, e poi una lunga e scoscesa gradinata che ci conduce finalmente a questo spicchio di sabbia candida e soffice come borotalco, protetto da rocce di granito e file di alberi di cocco che sembrano prostrarsi allo spettacolo di mare i cui colori sfumano dal blu al turchese.
Dopo aver trascorso una giornata al sole e immersi nelle tiepide acque di questa incantevole spiaggia la jacuzzi (di cui tutte le ville sono dotate) è un invito irresistibile, e cosi ci concediamo un momento di relax, ancora immersi in acqua, sfogliando pigramente le pagine di un libro preso in prestito dalla ricca biblioteca dell?hotel.
A cena ci raccontano che Ian Flemming, padre della spia al servizio di sua maestà più conosciuto al mondo, James Bond, fosse convinto che l?isola, un tempo nascondiglio dei pirati, nascondesse ancora una serie innumerevole di tesori mai recuperati.
Verità o l?immaginazione di uno scrittore? Di tesori inestimabili non ne sono mai stati recuperati, ma l?occasionale ritrovamento di monete dell?epoca e di armi danno motivo ai visitatori dell?isola di pensare che, chissà, magari qualcosa di nascosto ci possa essere davvero.
Quando finalmente arriva il momento di tornare alla vita di tutti i giorni portiamo con noi la sensazione di aver comunque scoperto un tesoro, di quelli che solo la natura di un paradiso come questo è in grado di regalare.
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