CLARA DI MEGLIO
?Il turismo attraverso i percorsi della religione, della storia e della cultura? questo il tema del IV workshop che si è svolto a Lanciano, in provincia di Chieti, un?occasione per InFiera, che ha organizzato l?evento, per un presstour attraverso santuari, abbazie, luoghi sacri, oggetto degli itinerari dello spirito con cui l?Abruzzo si sta caratterizzando da quattro anni a questa parte. Il turismo religioso è un nuovo settore in crescita, i pellegrinaggi ci sono sempre stati ma alla motivazione religiosa si è adesso affiancata anche quella culturale e storica e questo nuovo comparto turistico è in aumento, secondo un?indagine del 2002 questo settore sviluppava un business da 3,5 milioni di euro l?anno, pari al 5 per cento di tutto il comparto turistico, sicuramente ogni anno la tendenza è in aumento. E l?interesse verso i viaggi ? pellegrinaggi è molto grande tanto è vero che Tour Operator, in primo piano l?Opera Romana Pellegrinaggi, agenzie di viaggi si stanno specializzando, e Lanciano con il suo workshop vuole diventare un appuntamento nazionale. A questa IV edizione hanno partecipato venti operatori della domanda provenienti da ogni parte d?Italia dal nord al sud, da Varese a Trapani, da Modena a Spoleto, Perugia, Cosenza, Chianciano terme, Milano, Firenze, gli operatori abruzzesi dell?offerta invece, alberghi, consorzi, enti di servizi sono stati 150 e i risultati sono stati più soddisfacenti del previsto.
L?Abruzzo oltre ad essere la regione verde per eccellenza, con una costa che richiama il turismo balneare, una montagna per quello sciistico, è anche ricca non solo di testimonianze storico-culturali ma anche di luoghi sacri che hanno sempre richiamato milioni di fedeli. S.Gabriele dell?Addolorata a Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, 2 milioni e 400 mila pellegrini l?anno, il Miracolo Eucaristico di Lanciano con oltre un milione e il Volto Santo di Manoppello con circa un milione di pellegrini. Queste mete turistiche hanno registrato un incremento dei flussi turistici di circa il 40 per cento nonostante queste località non abbiano grandi strutture ricettive.
Ogni santuario, abbazia, chiesa ha la propria storia, che si ricollega alla santità per cui diventa luogo di pellegrinaggio, ma vanno visti anche da un punto di vista architettonico, all?interesse spirituale si aggiunge quello culturale.
Ripercorrere i luoghi sacri diventa un itinerario spirituale, in ciascuno dei luoghi visitati in questo giro d?Abruzzo, si è ritrovata la scintilla della fede che ha determinata la sua esistenza.
Il Santuario di S. Gabriele
TRA SANTUARI E ABBAZIE
Il Santuario di S. Gabriele, un santo che non è di nascita abruzzese ma umbro, è incastonato nella vallata del Gran Sasso teramano, ed è gestito dai Passionisti. La prima struttura di un?edicola dedicata all?Annunziata e poi di un convento e di una chiesa dedicata all?Addolorata si deve alla visita di S. Francesco d?Assisi nel 1215. Negli anni la chiesa è stata ingrandita e ora a fianco c?è il santuario nuovo. L?urna in bronzo dorato contenente le spoglie di S. Gabriele sono racchiuse in una statua
metallica. Francesco Possenti, da sacerdote diventato Gabriele, morì a 24 anni nel convento di Isola del Gran Sasso nel 1862 ma dal 1892 cominciarono i primi prodigi, venne dichiarato beato nel 1908 e santo nel 1920, chiamato il santo dei giovani. Nel 1926 divenne compatrono della gioventù cattolica italiana, e nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo dichiarò patrono d?Abruzzo.
La Chiesa di S. Francesco
Il Miracolo Eucaristico di Lanciano, l?Ostia che diventa carne e sangue nell?VIII sec. per il dubbio di un monaco basiliano sulla presenza reale di Gesù nell?Eucarestia, dal 1713 è conservata in un?ostensorio d?argento e il sangue in un?antica ampolla di cristallo di rocca e si trova nella chiesa di S. Francesco di Lanciano, mèta continua di pellegrini e non. Il Miracolo è custodito dai Frati conventuali dal 1252. Alle varie ricognizioni scientifiche condotte fin dal 1574, seguì nel 1970-71 e ripresa in parte nel 1981, quella scientifica compiuta dal prof. Linoli libero docente in anatomia e istologia patologica e coadiuvato dal prof. Bertelli dell?Università di Siena, le analisi eseguite con rigore scientifico e documentate da una serie di foto al microscopio hanno dato il risultato che la carne è vera carne e il sangue vero sangue appartenente alla specie umana. La scienza ha così dato una risposta circa l?autenticità del miracolo Eucaristico.
I frati Minori cappuccini invece custodiscono in un ostensorio una singolare reliquia che riproduce su un delicato tessuto racchiuso tra due vetri di 24 per 17,5 cm.,il volto sofferente di Gesù, è il Santo Volto nel Santuario di Manoppello.
Manoppello è un piccolo centro della provincia di Pescara alle falde della Maiella, a circa 20 chilometri da Chieti. Come sia arrivato fin lì quel velo, probabilmente il sudario che ha avvolto il capo di Gesù nel sepolcro, con impresso il volto di Gesù, non si sa esattamente, le notizie storiche risalgono al 1506 quando un misterioso pellegrino lo donò a un medico, Giacomantonio Leonelli, e dopo vari passaggi tra famiglie nel 1638 fu donato ai Cappuccini. Anche su questa reliquia sono stati fatti degli studi, e pare che quel volto non sia stato dipinto da mani umane, non è stampato né dipinto, altri studi si riferiscono alla sovrapponibilità del Volto Santo di Manoppello con la Sindone di Torino, e hanno dimostrato come le due reliquie si riferiscono allo stesso volto.
Santuario di Santa Maria dei Miracoli
Casalbordino in provincia di Chieti, a circa 7 chilometri dalle spiagge del Mar Adriatico, un antico centro fortificato longobardo, oltre ai reperti archeologici che interessano i visitatori colti, ha, a circa 3 Km un Santuario detto della Memoria e della Natura, dedicato a Santa Maria dei Miracoli, un dipinto realizzato subito dopo l?apparizione della Vergine a un contadino, Alessandro Muzio, l?11 giugno 1576, che lo invitava al dovere di santificare il giorno del Signore, la domenica, annunciandogli che il suo campo non era stato distrutto dalla tempesta che si era riversata sul territorio di Casalbordino. La chiesa ha subito varie vicissitudini e quella del 1927 è stata distrutta nell?ultima guerra e ora ricostruita, quindi è una chiesa nuova, ma è l?unico santuario mariano d?Abruzzo molto frequentato dai pellegrini. Sull?altare maggiore c?è la tela dipinta dell?apparizione della Vergine e nella cripta una statua lignea. Il testo scritto originario dell?apparizione è racchiuso nell?archivio parrocchiale di Pollutri. Custodi del Santuario sono dal 1925 i benedettini sublacensi sono in 12 e svolgono anche attività culturali, vi è una vasta e interessante biblioteca, aperta al pubblico per ricerche e studi, circa 50 mila volumi divisi in più sale, e circa 5 mila volumi antichi, del 5-6-700, il più prezioso del 1469 la Città di Dio di S. Agostino. C?è una sala con gli ex voto 80 tavolette del 1822 e si sta allestendo un altro spazio per gli ex voto del ?900. Nel piazzale antistante la chiesa in un verde prato richiama l?interesse del visitatore un?opera scultorea, la ?Mensa del silenzio? un tavolo al centro e sedili distanziati, un messaggio per ricordare la fame nel mondo.
Santuario di Santa Maria dei Miracoli
interno
S. Giovanni in Venere è a Fossacesia, in provincia di Chieti, sotto c?è il mare, la costa dei trabocchi, quelle barche per la pesca tipiche della zona. E? un?Abbazia del VI sec. con rifacimento del XII sec. Costruita su un antico tempio di Venere Conciliatrice per cui ha preso questo nome, la chiesa è custodita da 50 anni dai Passionisti ed è dedicata a S. Giovanni Battista, ed è scelta da molte coppie per sposarsi, e vengono anche dall?estero. Nella zona c?era una volta un grandissimo uliveto, rimane un unico olivo millenario, il più antico d?Abruzzo, divenuto con l?Abbazia monumento nazionale nel 1871.
Ultima tappa Ortona, città di mare una volta con fiorente commercio marittimo, è la città martire, fu distrutta per l?80 per cento nell?ultima guerra, e ricostruita è oggi ancora un richiamo non solo culturale per varie iniziative. C?è un bellissimo e documentato museo della Battaglia e uno scambio-gemellaggio con il Canada, molti canadesi lì combatterono e morirono. E? la città del musicista Francesco Paolo Tosti e a lui è dedicato un museo e una biblioteca musicale ospitati nell?Istituto Nazionale Tostiano, con documenti, foto, partiture, mobili della casa londinese del musicista, che trascorse una ventina d?anni nella capitale britannica dove ebbe un grande successo. Ma Ortona, è la città di S. Tommaso Apostolo. Chiesa di S. Maria Maggiore
La Basilica era stata costruita su una chiesa paleocristiana, distrutta dai Normanni nel 1080, ricostruita nel 1127, nel trecento era stato costruito un porticato con 9 colonne, la facciata e cupola risalivano al ?700, ma il 21 dicembre del 1943 la basilica fu quasi completamente distrutta dalle mine tedesche, ma le reliquie del santo si sono salvate e sono conservate in un?urna di rame dorato nel vano dell?altare della cripta della Basilica ricostruita. Come sono arrivate a Ortona le ossa dell?Apostolo Tommaso? Il 6 settembre 1258 furono portate da tre galee ortonesi che facevano parte della flotta del principe Manfredi in lotta contro Genova, galee guidate dal navarco Leone che aveva trafugate le ossa dell?Apostolo da Chios in Grecia, da Edessa venne portata anche la pietra tombale di fattura armena-mesopotamica.
Il lungo viaggio dell?Apostolo Tommaso è stato recentemente rifatto da alcuni studiosi per documentarne l?attività e la vita ripercorrendo i luoghi attraversati dall?Apostolo, Palestina, India, Turchia, Grecia, Italia, per conoscere e far conoscere meglio il Santo non solo agli ortonesi che lo venerano da sempre, ma anche ai tanti visitatori pellegrini e non che vengono ad Ortona a pregare sulla sua tomba. Ne è scaturito un interessante libro di circa 150 pagine scritto da Remo Di Martino, avvocato e vice sindaco di Ortona, ?Viaggiando con l?Apostolo Tommaso?.