LUISA CHIUMENTI



La ?notte magica? dell?antico Capodanno Agrario, il giorno dell?Estate di San Martino?, ha visto , nello scenario affascinante del paese di Codrongianos ( Sassari ), svolgersi un Evento molto articolato e suggestivo.

Sullo sfondo della rievocazione della giornata dedicata al Santo cavaliere  dal rosso mantello, insieme con percorsi ludici, esposizioni di oggetti e produzioni tipiche artigianali e degustazioni di prodotti locali, un folto gruppo di studiosi  ha affrontato le tematiche legate alle peculiarità dell?acqua minerale che porta il nome del Santo e che ha le sue sorgenti nei pressi di Codrongianos: l?Acqua San Martino.

?Cum grano salis?,  il titolo del Convegno tratto da  una citazione da Plinio ( Naturalis  Historia ), introduce in certo modo al fondamentale tema che è stato dibattuto, ossia le ragioni per cui ?le acque ricche di sali minerali fanno bene alla salute?.

Ideato e progettato da Gabriella Belisario ( naturalista, scrittrice e comunicatrice ), il Convegno accolto dalla bella aula Consiliare del Comune di  Codrongianos è stato promosso dall?Acqua minerale San Martino con la collaborazione del Comune di Codrongianos e dei comuni e Pro Loco del distretto del Coros.


Dalle relazioni piane ed accessibili proposte dai convegnisti, coordinati da Marco Rapagnani (dai geologi come i professori  Filippo Belisario e Giacomo Oggiano; ai farmacologi, come il professor Giancarlo Pantaleoni , a biofisici e chimici, come i professori Vincenzo I. Valenzi e  Antonio Vodret ) il pubblico ha potuto percepire l?importanza di una giusta rivalutazione sia delle attitudini terapeutiche dell?acqua San Martino, che della possibilità anche di formulare un progetto di ripristino del complesso termale, anche per un proficuo sviluppo turistico del territorio.

L? acqua minerale proveniente dalle sorgenti di San Martino si può considerare come una delle più antiche acque minerali commercializzate  in Sardegna: infatti il suo imbottigliamento venne autorizzato con  D.M. del 27 aprile1925, ma il suo  sfruttamento sembra risalire addirittura all?epoca romana,  come è fra l?altro testimoniato  dai reperti trovati nelle vicinanze, che farebbero pensare alla presenza in loco di uno stabilimento termale:  residui di muratura, tracce di sentieri  e, in particolare, una vasca in pietra.


Ciò è stato ricordato in particolare nella interessante relazione del prof. Vodret, sui particolari valori di queste acque, analizzate da medici, farmacologi, geologi e chimici, nell?ambito delle specifiche competenze. Il professore ha ricordato infatti come ?il Senatore Giovanni Spano,  nel commentare l? ?Itinerario dell?Isola di Sardegna? del Conte Alberto La Marmora , riportasse, a proposito dei ?Bagni di San Martino?, come  ??il nome di San Martino? fosse derivato ?da una chiesa vicina, ora distrutta ( forse la chiesetta di un antico villaggio, Bedas, del quale non sono rimaste tracce): ma queste acque erano conosciute dal tempo romano, perché nel promontorio vicino si trovano stoviglie romane, diote, embrici, conche di pietra, massi lavorati, monete ed altro; ma il nome del Santo, come è accaduto nelle altre Terme, ha fatto sparire quello che aveva anticamente.?

Ma tale origine è anche ricordata nella lapide che la Provincia di Sassari vi appose nel 1902, in cui si dice : ?Le acque minerali di S. Martino prima quasi disperse tra macerie e ruderi di vetuste terme romane il Consiglio Provinciale di Sassari fece raccogliere e convogliare. L?uso ne informò ai precetti delle innovate indicazioni terapeutiche assecondando i voti di medici e scienziati e la fede del popolo mai diminuita dall?incuria e dall?oblio in cui fu tenuto per secoli tanto ausilio della salute?.
L?utilizzo della sorgente è comunque addirittura ascrivibile ad epoca preromana, come sarebbe testimoniato dalla presenza,  nel costone roccioso in prossimità della pineta che circonda lo stabilimento,  di una ?domus de janas? ( particolare tipo di sepoltura sarda ).

?Peraltro? ? continua la relazione del prof. Vodret, ?le prime notizie storiche sicure risalgono agli inizi del secolo XIX ad opera del La Marmora, che  visitò il luogo per la prima volta nel 1822, prelevandone un campione che fece analizzare a Torino dal prof. Cantù. Ma fu  comunque il  La Marmora, che descrisse con molta precisione le caratteristiche dell?acqua San Martino, ricordando poi che ??Nel 1866 fu mandata ad effetto la deliberazione del Consiglio provinciale di Sassari per l?erezione di uno stabilimento dei bagni di San Martino. Vi sono ben disposte le vasche che ricevono l?acqua alla temperatura che si desidera. Le camere dello stabilimento sono indipendenti, discrete e ben ariose con tutte le convenienze. L?opera costò 15 mila franchi. ?? ( Vodret ).


E venne nella stessa sede anche descritto l?edificio termale di cui oggi si possono vedere gli avanzi, ma che il la Marmora aveva visitato nel 1869 : ? 

La casa ha due piani, con sette camere nel primo, pulite e mobiliate, comode e con letti di ferro, sedie e tutto l?occorrente. Nel secondo piano vi sono altre 7 camere per le persone meno agiate. Nel piano terreno, a piè del salone e camere per il custode vi sono 4 camerette con le vasche di marmo che ricevono l?acqua incanalata. Lo stabilimento ha un bell?aspetto architettonico esposto al mezzodì. L?area fu ceduta dal Comune di Codrongianos alla Provincia. (?). Nel tempo dei bagni vi è un medico direttore, per regolare la temperatura secondo le diverse malattie. Il custode si presta a tutto, anche per il pranzo. (?). L?edificio attuale fu innalzato col disegno dell?Ingegnere Sentinelli, nell?area della casa che prima vi aveva eretta il cav. Ingegnere Bonino, che andò in rovina , perché inservibile all?uso, e perché era priva di custodia. La principale sorgente è appellata Fontana del Bagno, dove trovasi il castello, ossia il bacino coperto a forma di cupola (?) Le bagneruole sono di marmo in quattro stanzine, le une in faccia alle altre. Si paga cent. 50 della legna per riscaldar l?acqua per ogni bagno, e 50 cent. per la camera. Il custode è pratico a prender l?acqua in bottiglie per chi vuol farne provvista?.
Ma lo Stabilimento non fu poi gestito nel modo con cui avrebbe potuto decollare con successo e ben presto non fu più frequentato; tuttavia le acque cominciarono invece ad essere imbottigliate ed usufruendo di un apposito R.D. (settembre 1919), ne  venne anche regolamentata la vendita, con una specifica autorizzazione ministeriale che venne data alla San Martino con D.M. n. 59 del 1925. 

Da qui, con successivi passaggi e miglioramenti, si giunge ai tempi nostri in cui la Provincia,  avendo deciso  di privatizzare le sorgenti San Martino, ha creato un?apposita SpA, cedendo ad industriali del settore una quota pari al 90% del capitale. Agli albori di questo nuovo secolo la Provincia ha ceduto la sua quota e la SpA si è trasformata  in Srl, con amministratore delegato Luca Simula, con una produzione di ben 10.000.000 di pezzi annuali ( una grande quantità, se si pensa che agli inizi della produzione si avevano 1.000 bottiglie al giorno che uscivano dal lavoro del tutto manuale di sole dieci donne! ).

 

 

Per informazioni:

San Martino srl

Loc. San martino ? 07040 Codrongianos ? Sassari

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