LUISA CHIUMENTI



Il Complesso del Vittoriano in Roma ( via San Pietro in Carcere -  Fori Imperiali ),  ha recentemente visto l?allestimento, nella Sala Giubileo, di una mostra di Alexandra Clark, dal titolo suggestivo: ?La natura di profilo ?.

Nata a Buenos Aires e formatasi poi in Inghilterra e successivamente in Svizzera, Alessandra Clark vive ora e lavora in Italia.

Tornata in Inghilterra per assistere i genitori anziani, Alexandra Clark sentì fortemente il desiderio di dipingere, quasi per ricordare meglio, sullo stimolo di un?acuta ?nostalgia? , le immagini forti dei viaggi compiuti anni addietro fra l?Africa e l?India.

E così, durante i ?lunghi pomeriggi di pioggia?, osservando quei prati inglesi ?così verdi? per le copiose piogge che poteva vedere tutto attorno dalle sue finestre, cominciò a sentire fortemente il  desiderio di rivivere ?altre? atmosfere, in cui il sole cocente,  rendeva tanto vivi e caldi i colori, nei paesi vicino all?equatore o negli sconfinati  deserti, con quel particolarissimo impeto di libertà che trapelava nei movimenti e  negli sguardi stessi degli animali che popolano foreste e savane.

Da queste nostalgie e dal ricordo di lontane sensazioni, nascono le immagini che la Clark recupera dalla sua mente, per dare vita, con pennelli e  tavolozza a veri e propri ?ritratti di leopardi e pappagalli?, ma   anche a bellissimi disegni di  petali di fiori visti risplendere nei giardini tropicali, nonché volti di uomini e donne dalla pelle bruna,  avvolti in turbanti e ?ripescati nei labirinti della memoria?.


La via dell?immediato  successo come pittrice venuta quasi casualmente, dopo una personale a Londra, stimolò la pittrice a continuare sulla strada della pittura.

Oggi la Clark realizza quadri ispirati alla natura incontaminata che circonda il suo studio, situato in quella fascia di territorio che si estende tra i boschi del Lazio settentrionale e le dolci colline toscane, ma sono pur sempre  gli animali, le piante e i fiori, così rigogliosi in questa zona, che animano quelle terre, così come avevano animato i paesi  in cui ella aveva viaggiato e vissuto ( e che nella mostra romana, in una sezione retrospettiva, ella ripropone: sono  leopardi e giraffe, orchidee e gigli esotici, e visi avvolti nel particolare abbigliamento).

Ma negli ultimi anni ecco che i protagonisti delle tele della Clark sono galline e fagiani, lepri e cinghiali, pecore e cavalli, capre e conigli e di essi continua a cogliere ?l?anima?, così come aveva fatto con quegli animali selvaggi del passato.

Ma i ?musi? degli animali della  Clark sono veri e propri ?volti? ed appaiono illuminati dalla luce dell? intelligenza, poiché  l?artista li raffigura con amore e rispetto come veri e propri ?compagni di vita?. Essi sono infatti gli «amici» del suo piccolo zoo domestico e si aggirano liberamente n giardino e nei campi pieni di dignità. Allo stesso modo i fiori e le piante sono colti al culmine dello splendore e della vitalità:  le orchidee sono fragranti di rugiada, ma anche i pomodori sembrano appena colti e la pelle delle cipolle rosse riflette la luce.


Se sono state molte le collettive cui ha partecipato la Clark ( basti ricordare come, dopo aver partecipato, nel 1994, alla collettiva intitolata «Ritorno alla Bellezza» alla Roy Miles Gallery di Londra, il  successo delle sue opere ha spinto la stessa galleria ad organizzare una personale nel 1996, intitolata «Faces and Flowers» ) ,  molte sono state poi le ?personali?, allestite presso importanti gallerie in Inghilterra, Stati Uniti e Australia. Nel 1997 ecco i suoi quadri esposti alla mostra della Royal Horticultural Society nel Devon del nord.e  nel 1998 alla Hahn Gallery di Albemarle Street a Londra, mentre,  nel 2004, si apre la sua prima personale in Australia (alla Galleria Charles Hewitt di Sidney), intitolata «Il giardino botanico italiano» con «le rose di Pina» e le «peonie di Giovanna» dentro vasi di terracotta e vetri di Murano. Il risultato: la richiesta di un?altra esposizione nella primavera del 2006.

E se, come acutamente annota nel suo saggio Guido Rebecchini, si possono riscontrare numerose ascendenze e citazioni nell?arte della Clark, in certo modo in controcorrente rispetto alle tendenze contemporanee, ciò che colpisce è òo spirito con cui si pone di fronte alla realtà, senza fermarsi sull? inquietudine del degrado, ma scegliendo di puntare lo sguardo ? frutti della Terra per cantarne le lodi?.

L?arte di Clark,  in certo modo in controcorrente rispetto alle tendenze contemporanee, non  rappresenta inquietudine degrado, ma preferisce fermare lo sguardo sui frutti della Terra e a cantarne le lodi.

 

La rassegna, organizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, si avvale del patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e della Provincia di Roma ? Assessorato alle Politiche Culturali, della Comunicazione e dei Sistemi Informativi.

 

Per informazioni: tel. 06/6780664