TERESA CARRUBBA
La nostra idea della Germania non è solo un?idea. Ordine, efficienza e rigore ne fanno un Paese in cui la qualità della vita raggiunge livelli di tutto rispetto. Senza nulla togliere, ovviamente, all?aspetto gioiso dell?intrattenimento, a quello avventuroso del viaggiare, a quello costruttivo della cultura. Qui, tutto funziona. Prima in testa, la sanità. Niente attese, strutture ospedaliere snellite da attrezzatissimi studi medici convenzionati e autonomi per certe analisi di controllo, ottima collaborazione tra medici di famiglia e specialisti. Uno Stato molto attento alla prevenzione. Persino in fatto di droga. Leggi pesanti e strutture di recupero immediato per evitare che si passi dall?erba all?eroina. Ma anche riguardo all?alcolismo; i controlli severissimi sulle strade, tra gli automobilisti, hanno fatto calare del 12% il consumo di birra tra i giovani. Grande l?attenzione per gli anziani: una rete di volontariato tessuta da Chiesa e servizi sociali, militari di leva obiettori di coscienza destinati all?assistenza, istituti di riposo e cronicari in gran parte sovvenzionati dal Governo, specie laddove la pensione dell?anziano non copre la spesa. Ma anche molti centri sociali, nei paesi e nei quartieri delle grandi città, vivaci di iniziative e molto attenti anche all?efficienza fisica degli anziani, almeno a giudicare dalle numerose possibilità offerte per svolgere attività di movimento.
Rigoroso il sistema d?istruzione. All?Università, assolutamente gratuita, o ci si laurea negli anni prescritti dal corso o ci si rinuncia per sempre. L?unico neo sembra essere l?occupazione, che interessa il 10%. Ma anche qui, lo Stato interviene con la sua efficienza prevedendo ottime sovvenzioni per i disoccupati. Se non altro, ciò impedisce la fuga dei giovani all?estero, per cercar fortuna.
Abbiamo chiesto conferma di queste notizie a
Bernd J. Gerversmann <BR>Direttore dell?Ente Nazionale<BR> Germanico per il Turismo
D.- Come si vive in Germania?
R.- In modo abbastanza ordinato e disciplinato. In grandi città come Monaco, per esempio, il traffico non è caotico, non c?è difficoltà di parcheggio. Il servizio di trasporto pubblico è molto efficiente e si può raggiungere qualsiasi parte della città in tempi piuttosto brevi.
D.- Come funziona l?assistenza sanitaria?
R.- C?è una Cassa mutua statale che è organizzata piuttosto bene. Il cittadino va dal medico di famiglia il quale, se lo ritiene necessario, lo indirizza a un medico specialista. Gli ospedali sono efficienti e ben attrezzati, stanze con 2-3 letti, ognuno con strumentazione d?emergenza. Non ci sono grosse liste d?attesa per fare esami diagnostici. Il medico fa la prescrizione e ci si reca negli istituti convenzionati con la Cassa mutua. Gli appuntamenti vengono dati a uno-due giorni dalla richiesta. A volte sono i medici di base stessi che hanno uno studio attrezzato per effettuare prelievi di sangue e analisi di routine. Negli ospedali ci sono ambulatori privati anche per pazienti esterni, per visite ed esami a pagamento.
D.- A che livello è la ricerca medica?
R.- Viene effettuata nelle ditte farmaceutiche o nelle cliniche universitarie. Molti scienziati e ricercatori vanno a svolgere la loro attività di ricerca in America. Ma il motivo non è, come si potrebbe pensare, la mancanza di fondi. E? vero, in America ci sono fondazioni private che finanziano la ricerca, mentre in Germania non esistono. Tuttavia il problema è un altro. In America non ci sono le forti limitazioni di ordine etico che abbiamo in generale in Europa e quindi lì la ricerca medica ha spazi più ampi.
D.- Com?è organizzata l?assistenza agli anziani ?
R.- Se l?anziano è in casa da solo, in genere cerca un aiuto esterno, privato. Ma ci sono altre possibilità. Primo, il servizio caritativo organizzato dalla chiesa e dai volontari. Ogni mattina una persona incaricata, tra suore o laici, va a casa dell?anziano. Lo aiuta nell?igiene personale, controlla se ha preso le medicine o semplicemente gli fa compagnia. Poi ci sono i militari di leva che si dicono obiettori di coscienza e che vengono assegnati ai servizi sociali. Sono quasi il 50%. Vengono destinati agli ospedali o all? assistenza domiciliare agli anziani. Si informano sulla salute e sullo stato d?animo, li accompagnano fuori per una passeggiata, fanno la spesa, acquistano medicinali , effettuano pagamenti all? ufficio postale o quant?altro. Infine ci sono gli istituti per anziani. Religiosi e non, privati e statali. Lì l?anziano può avere una stanza o addirittura un appartamentino. I costi, però, sono piuttosto elevati. Chi non avesse le possibilità economiche di sostenere la retta mensile dell?istituto, lo Stato interviene per la differenza. Ovviamente si parla di strutture semplici. Ci sono degli istituti-residence, infatti, che chiedono una retta mensile, comprensiva dei pasti, fino a 2.500 euro.
D.- I comuni organizzano attività sociali per anziani?
R.- C?è un sistema sociale dei sindacati che opera piuttosto bene. Soprattutto nelle piccole città. Si organizzano attività per anziani, per esempio la ginnastica in palestra, con assistenti esperti. Nell?ospedale cittadino, nel fine settimana, gli anziani possono accedere alla piscina, spesso di acqua termale, che negli altri giorni viene utilizzata per la riabilitazione. Spesso vengono effettuati corsi di ginnastica in acqua. Poi ci sono i centri sociali , chiamati ?porta aperta per gli anziani? dove si può mangiare a prezzi molto bassi, giocare a carte, prendere un caffè con un dolce e chiacchierare un po?. In genere questi centri sono forniti anche di una piccola biblioteca e di uno spazio tranquillo dove leggere. Organizzano anche feste, viaggi ed escursioni. In alcune città ci sono università con corsi serali frequentate da chi durante il giorno lavora, ma anche da molti anziani, che seguono corsi specifici.
D.- Il termalismo è molto sviluppato?
R.- Abbiamo 400 stazioni climatiche. Tutte attrezzate. Purtroppo il sistema sanitario nazionale copre soltanto le spese della visita medica, non delle applicazioni. Tuttavia, sono molto frequentate, anche perché quasi sempre le stazioni climatiche o le terme sono inserite in un contesto ambientale che offre spunti culturali, naturalistici e di svago. E? possibile vivere un turismo termale.
D.- Com?è strutturato il sistema d?istruzione in Germania?
R.- C?è una scuola elementare di 4 anni. Dopo o si va al ginnasio, che corrisponde alla scuola media italiana. Dopo 13 anni complessivi, 4 di elementari e 9 di ginnasio, si ottiene la maturità. Oppure c?è un tipo si scuola che finisce a circa 17 anni, ottenendo una ?maturità speciale?. Poi c?è la scuola ?normale?, di 6 anni, che porta i ragazzi fino ai 16 anni. L?università funziona piuttosto bene, nonostante la Comunità Europea abbia detto che la Germania è all?ultimo posto. Ci sono moltissimi ragazzi che si iscrivono all?università, ma purtroppo ce ne sono molti che non raggiungono la laurea. Sia per mancanza di interesse sia perché costretti a lasciare gli studi. Lo Stato, infatti, è molto severo in fatto di istruzione. Il corso universitario va concluso obbligatoriamente nei tempi stabiliti dalle varie facoltà. In genere 4 o 5 anni. Se non ha finito gli esami entro quel periodo, non può più laurearsi, né iscriversi ad altra facoltà.
D.- La disoccupazione?
R.- Il 10%. Quando un giovane non trova lavoro, però, non emigra all?estero, rimane in Germania. Perché noi abbiamo un sistema sociale molto efficiente che accredita al disoccupato una cifra mensile più che dignitosa.
D.- I giovani sono assillati dal problema della droga?
R.- Sì, come dappertutto. Ma la nostra legge è molto rigida. Ci sono dei centri statali di recupero che accettano anche giovani che fanno uso di droghe leggere per evitare che facciano il passo pericoloso verso quelle pesanti. Spesso si consiglia persino di cambiare città, di allontanarsi dalle vecchie conoscenze, in genere responsabili dell?introduzione alla droga. Il pericolo, comunque c?è, anche nei piccoli paesi.
D.- Per quanto riguarda l?alcolismo, c?è molto controllo, specie se si è alla guida di un autoveicolo.
R.- Sì. Soprattutto il sabato sera dopo le 23, e soprattutto nelle strade fuori città, c?è un controllo severissimo da parte della polizia. Il tasso limite è lo 0,5 contro lo 0,8 dell?Italia. Per questo motivo Il consumo della birra, negli ultimi 5 anni è diminuito del 12%. Parallelamente è aumentato del 12% il consumo di soft drink. I giovani tedeschi non sono inclini all?alcool, ma fino a 10 anni fa i locali e le discoteche servivano solo birra o altri alcolici. Niente acqua o bibite. Per cui, per loro, non c?era possibilità di scelta. E nasceva l?abitudine.
D.- In Germania, si vive meglio in una grande città o nei centri piccoli?
R.- La città grande offre una vita culturale vasta e un tipo di vita più vivace. I centri piccoli offrono più vita sociale, tutti si conoscono, si incontrano, organizzano attività insieme, si formano squadre sportive.
Se si vuole una vita dinamica, moderna, tecnologicamente adeguata, dunque, si parla di Berlino o Monaco, Chi cerca una vita più a misura d?uomo, Francoforte o Amburgo. Chi ama il contatto con la natura sceglie un piccolo paese dove non si può aspettare una grande vita culturale, ma in cui può vivere più da vicino le amicizie, le attività en plein air. Dove si vive meglio? Dipende da quello che si cerca nella vita.
D.- Dopo la caduta del muro di Berlino, come vivono i tedeschi in quella città?
R.- Per gli abitanti di Berlino Est la vita è cambiata totalmente. Per quelli di Berlino Ovest, molto di meno. Tuttavia, si è verificato uno strano fenomeno. Dopo la caduta del muro gli abitanti di Berlino Est all?inizio andavano molto raramente ad Ovest, preferivano frequentare i loro vecchi club o locali che conoscevano bene. Andare ad Ovest creava loro una certa diffidenza e addirittura timore di non essere accettati in certi ambienti. Poi, invece, questi locali dell?Est sono diventati meta dei berlinesi dell?Ovest, acquistando per questo una notorietà mai conosciuta prima. Fino a diventare una moda, una scelta elegante. Oggi, i quartieri più ricercati di Berlino Est , sono Prenzlauer Berg, Hackescher Markt e Friedrichshain. Lì ci sono i negozi e i locali più alla moda, molti dei quali sono stati aperti negli ultimi anni, in certi casi proprio dagli abitanti di Berlino Ovest. E delle colonie di artigiani che hanno rivalutato un certo tipo di commercio locale, mescolandosi alla mondanità in un?armonia insospettabile. Io stesso, tedesco ma bavarese, sono rimasto sorpreso dall?interesse che suscitano quei quartieri nei berlinesi dell?Ovest. E dalla vivacità di quelle strade che ogni dieci metri offrono un locale di struttura e possibilità diverse. Ad Hackescher Markt c?è un enorme edificio popolare, un tempo abitato dagli operai, con otto caratteristici cortili interni, uno dopo l?altro. Oggi trasformati in un centro ben frequentato, all?insegna del divertimento. Mangiatori di fuoco e giocolieri, musicisti e danzatori, il teatro ebraico di Berlino, un locale all?interno di un vivaio di piante, e ristoranti e birrerie e locali dove ascoltare musica o ballare. Per tutta la notte.
Il quartiere Prenzlauer Berg, poi, con le sovvenzioni dello stato si è rifatto il make-up, con risultati sorprendenti.
D.- Dunque, non c?è più diffidenza, oggi, tra i berlinesi dell?Est e quelli dell?Ovest?
R.- Dopo la caduta del muro, hanno cominciano a fraternizzare. All?inizio, era considerato persino chic avere un amico di Berlino Est. Molti professionisti dell?Ovest si sono trasferiti all?Est . Altri vi hanno aperto esercizi commerciali che lì non esistevano. Così come alcuni dell?Est che non avevano lavoro si sono spostati ad Ovest.