LUISA CHIUMENTI
Monaco di Baviera ha accolto Il ?Buga ?05?: la Mostra nazionale di giardinaggio e architettura 2005, che è stata organizzata quest?anno da una delle città che da sempre ha dimostrato una grande sensibilità per l?architettura del verde, costellata com?è, nel suo assetto urbano, da tanti parchi e giardini, di ottimo livello qualitativo (com?è noto infatti, il parco del castello di Nymphenburg ed il giardino inglese, furono i primi giardini di Monaco di Baviera , che ?fecero confluire in uno spazio pubblico le idee della rivoluzione francese, della libertà e dell?uguaglianza?).
All?insegna del motto ?Biovision ? il futuro con le piante?, il visitatore del padiglione tedesco della mostra, viene immerso nella vivace molteplicità delle piante coltivate e sperimenta i vantaggi che la sostenibilità offre all?umanità.
Tema fondamentale è stato infatti ?lo sviluppo sostenibile di un quartiere cittadino secondo le linee guida dell?Agenda 21 di Rio de Janeiro?, nella consapevolezza del fatto che ?il futuro delle zone di concentrazione urbana e delle città? sia comunque affidato alla questione della ?sostenibilità?, anche se, in generale, si tenda semplicemente ad associare ai concetti di sostenibilità ed ecologia, l?idea di ?rinuncia, monotonia ed alti costi?! Si è voluto invece dimostrare come il tema della ?sostenibilità? possa essere ?acclamato con l?allegria e gli stimoli che un?interessante mostra nazionale di giardinaggio ed architettura, può suscitare con ?emozionanti eventi artistici e culturali e progetti impostati su criteri ambientali?.
In quest?ambito si inquadra il progetto della città di Monaco per il recupero dell?area dove sorgeva il vecchio aeroporto di Monaco-Riem, che è stata suddivisa in 3 parti: una destinata alla fiera, una a zona residenziale e una a parco, il Landschaftspark, nel cui ambito spicca, ad esempio, la realizzazione di 170 km di percorsi ciclabili attorno al capoluogo bavarese e la ?rinaturalizzazione? di fiumi e ruscelli.
Ecco così il ?Giardino delle Cellule? ( che riproduce il tessuto cellulare di una pianta), in cui 12 vasti ambienti tematici consentono ai visitatori di esplorare la natura e gli elementi aria, terra, acqua da un insolito punto di vista (in uno degli ambienti si può camminare fra canne alte dai 2 ai 3 metri; in un altro in mezzo a pietre giganti scoprendo cosa si nasconde fra di esse; in un altro ancora si può vedere dal basso la tana di una talpa ). Ed ecco invece il lavoro compiuto su un ?fiore computerizzato?, dall?artista Oliver Kosovsky, divenuto il motto dalla Corporate Design della BUGA 05, e simbolo di una certa svolta nelle Mostre di giardinaggio del 21esimo secolo.
Diversa è l? impostazione progettuale di Gilles Vexlard (Latitude Nord, Paris), l?architetto francese del paesaggio che nel 1995 aveva vinto il concorso internazionale per l?allestimento del parco paesaggistico nella città fieristica di Riem, presso Monaco di Baviera, che con la sua estensione di 200 ettari, andò a costituire il parco comunale più grande del capoluogo bavarese ed anche il punto di partenza dell?esposizione ?BUGA 05?.
Il progetto di Vexlard, caratterizzato dal ?lavoro sulle geometrie, sulle linee, sui volumi e sulle proporzioni armoniose?, si basa su alcuni principi fondamentali, che l?architetto così spiega: ?Per me?, egli dice, ?la forma e la continuità dello spazio libero hanno un grande significato. Fin dalle prime riprese fotografiche aeree, sappiamo che lo spazio non ha ne limiti né tempo?, afferma Vexlard.
Da più di 30 anni egli dedica infatti la sua attività di architetto del paesaggio al modo di guardare il paesaggio e all?approccio ad un determinato luogo di questo spazio illimitato sotto il cielo aperto. ?Il lavoro? ? egli dice- ? comincia dal contesto, dalla misura di un luogo, dalla sua morfologia e dal paesaggio in cui si colloca. Per me, la forma geografica di un luogo è come un monumento storico. Il lavoro su un luogo è un?esperienza unica, poiché il paesaggio in cui esso si adagia è unico. È necessario recuperare gli elementi di tipicità di un luogo, metterli in evidenza e liberarli da tutti i fattori ad essi estranei. Il nostro obiettivo è quello di lasciarci sfuggire il meno possibile fra concetto, progetto e realizzazione e di recuperare un luogo, liberandolo da tutto ciò che potrebbe impedire la ?visibilità? del suo paesaggio e della sua tipicità?.
Due giardini saranno mantenuti anche dopo la fine dell?esposizione e costituiranno parte integrante del parco del nascente quartiere Messestadt Riem: i Giardini Paralleli ( con rose, arbusti e piante perenni, divisi da siepi, con splendidi giochi cromatici; e il Giardino Verticale, con piante in vaso dalle dimensioni superiori all?usuale daranno modo ai visitatori di osservare nei dettagli germogli, foglie e rami.
Segnalare particolarmente di seguito, il padiglione tedesco ?Biovision? : un progetto del ministero tedesco per la tutela dei consumatori, l?alimentazione e le politiche agrarie.
Il Padiglione Biovision rappresenta l? Highlight nell?area meridionale della BUGA. Chi accede alla BUGA servendosi dell?ingresso meridionale, ha la possibilità di godersi, dalla scalinata esterna del padiglione tedesco, una meravigliosa vista sui 190 ettari di superficie, prima di iniziare il percorso fra i giardini. | |
L?architettura del padiglione tedesco: la costruzione è paragonabile ad una collina tagliata a strisce. I sei dischi di legno che supportano la costruzione sono al contempo anche il supporto delle pareti. Il suo profilo ad arco ricorda la silhouetten dei paesaggi tedeschi. La membrana del tetto, tesa fra i dischi, fa sì che la luce del giorno affluisca dall?alto all?interno del padiglione. | |
I giardini tematici, dopo aver percorso le loro tappe all?interno del padiglione, scivolano dolcemente all?aperto; tutte le aree di esposizione consentono così ai visitatori del padiglione l?accesso diretto ai giardini all?aperto, per poter conoscere le piante inerenti al determinato tema dell?esposizione ? dalle erbe medicamentose fino alle viti. Si possono ammirare tante vecchie specie di verdure, già quasi dimenticate, come pure le nuove colture, le piante tessili, medicinali e coloranti. |
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