LAURA PATERNO
La raffinata collezione di Pier Luigi Amata nasce dalla passione per la ricerca sul campo e dalla lenta maturazione, come afferma lo stesso collezionista, della propria intuizione artistica e della propria sensibilità.
All?iniziativa privata del collezionista si affianca la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, che ospita questi 43 dipinti di varie epoche ma con un importante nucleo della prima metà del Seicento, presso le sale dell?Appartamento Barbo di Palazzo Venezia.
I quadri, acquisiti nell?arco di una quindicina d?anni, sono stati musealizzati in cinque sezioni: Natura Morta, Paesaggio, Ritratto, Sacro e Profano, Pittura Caravaggesca.
Le preferenze del Dott. Amata collezionista vanno infatti per il primo periodo a paesaggi, genere avviato a Roma dal Domenichino, come il paesaggio con figure del pittore bolognese Giovanni Francesco Grimaldi (1605 ?1680).
Dal genere paesaggistico si passa alle Nature Morte, fra cui la tela orizzontale di suor Orsola Maddalena Caccia (1576 ? 1676?) madre badessa del Convento di Moncalvo nel Monferrato, dove appare evidente una simbologia religiosa legata alla morte e il peccato (il cardellino e l?upupa) e la resurrezione e redenzione (i gigli, attributo mariano). Il formato orizzontale, inconsueto, fa congetturare la funzione di sovrapporta o decorazione di spalliera, oppure ancora l?impiego in una boiserie.
La preferenza per la pittura di matrice naturalistica si estrinseca poi nell?amore per la ritrattistica lombarda di fine ?500 e primo ?600, per la pittura caraccesca e caravaggesca.
Con il ritratto di Alfonso III d?Este, Sante Peranda (1556 ? 1638), maestro veneziano attivo per la corte estense fino al 1627, sa elaborare e ritrarre l?anima tormentata, orgogliosa e veemente di questo personaggio nato nell?eleganza dell?estremo Rinascimento.
Nella ben selezionata scuola caravagggesca di particolare interesse l?Incoronazione di spine, una delle poche opere firmate e certe di Pedro Nuñez del Valle e Venere con le colombe di Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino (1585 ? 1652), dove gli echi della sensualità di Tiziano si mescolano al gusto del chiaroscuro e dell?ironia irriverente di Caravaggio.
La ricerca della Natura
La collezione di Pier Luigi Amata
Fino al 17 Luglio
Roma, Palazzo Venezia