Testo e Foto di LUIGI BERNARDI
figuranti in costumi medievali
Il Piceno, uno scrigno di tesori nel cuore dell?Italia. Il Sistema Turistico locale si chiama Picenomaremonti e rispecchia la realtà. Fortunata quindi la scelta di quel popolo, forse di Sabini, che in questa terra si diressero seguendo il volo di un picchio (?picus? in latino), come dice il mito, uccello totemico da cui avrebbero derivato il nome. E il picchio rosso maggiore è una specie protetta presente nel Parco dei Monti Sibillini, che devono il loro nome alla leggenda della Sibilla, al contempo fata e strega, che ha dato il nome ad una delle vette, appunto il Monte della Sibilla, alto 2175 metri. Qui è la grotta citata nel romanzo cavalleresco ?Guerin Meschino? di Andrea da Barberino; attorno località dai nomi inquietanti, come il Pizzo del Diavolo, l?Infernaccio, il Passo Cattivo. La cima più alta dei Sibillini è il Monte Vettore (2476 metri) seguito dal Pronte Priora (2334 metri). E qui si trova anche il lago di Pilato, a 1940 metri di altezza, dove, secondo la leggenda, il celebre ed esecrato personaggio, condannato a morte da Vespasiano, sarebbe affondato col suo carro.
E ad Arquata del Tronto si può visitare il Centro informazioni appunto dedicato al parco dei Sibillini nonché a quello confinante del Gran Sasso e dei Monti della Laga, esteso per 150 mila ettari tra le Marche, l?Abruzzo e il Lazio. E ad Arquata si rivive un? atmosfera medioevale nel borgo antico, nelle chiese dell?Annunziata e di San Francesco o salendo al castello della Regina Giovanna d?Angiò, che, a quanto pare, si divertiva a convocare nel maniero aitanti pastori per poi farli scaraventare giù dai torrioni; uno dei tanti nobili personaggi vissuti in queste terre ancora oggi riproposti nelle saghe medievali che animano città e paesi del Piceno specie d?estate.
E ad agosto ad Arquata si è svolta la rievocazione storica ?alla Corte della Regina Giovanna? che consiste in un corteo, di cui la sovrana è protagonista, che si snoda dal castello fino alla piazza ove si celebra in suo onore un banchetto, tra balli, suoni, canti e libagioni. Sempre nel territorio di Arquata , nella frazione di Pretare, ogni Ferragosto, si celebra la ?Discesa delle Fate?, strane creature dalle sembianze femminili ma con le zampe di capra che scendevano ad allietare i pastori di notte ma poi dovevano tornare nelle grotte prima che facesse giorno, perché al servizio della Sibilla. Ma il cavaliere Guerrin Meschino le liberò dai magici poteri della Sibilla; divennero così normali belle donne, sposarono i pastori, dando origine al borgo di Pretare.
Se proseguiamo nella valle del fiume Tronto giungiamo ad Acquasanta Terme. Siamo sulla Salaria, l?antica via che collegava, e collega, Roma all?Adriatico, nel comprensorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Già il nome della località è un programma. Qui sgorga dal sottosuolo un?acqua termale sulfurea alla temperatura di 30 gradi, contenente solfuri, solfati e cloruri di calcio, magnesio e sodio, impiegata nei reparti di cura dello stabilimento termale per bagni, inalazioni, aerosol, nebulizzazioni, irrigazioni nasali, insufflazioni endotimpaniche, ventilazioni polmonari, massaggi, idromassaggi e soprattutto fanghi.
Il territorio di Acquasanta è ricco di tesori artistici, come le chiese di San Giovanni Battista e della Maddalena nel capoluogo o gli innumerevoli borghi sul territorio, nonché di boschi e cascate che assicurano prodotti genuini come i marroni, funghi, tartufi, mirtilli, lamponi. Di straordinario interesse il tondeggiante e dominante Castel di Luco, nonché il Monastero di San Benedetto in Valledacqua, fondati dai monaci benedettini di Farfa, qui rifugiatisi nel X secolo per sfuggire agli attacchi dei saraceni. La foresteria offre ospitalità tutto l?anno; d?estate in particolare qui si svolgono settimane di manifestazioni religiose e culturali.
Ascoli è una città museo, perché ha saputo conservare integro il suo centro storico, costruito in travertino dalle sfumature dorate. La vita urbana si concentra nelle due piazze principali , quella del Popolo e Piazza Arringo. Nella prima possiamo ammirare il Palazzo dei Capitani del Popolo e la Chiesa di San Francesco; nella seconda la Cattedrale dedicata a Sant? Emidio da Treviri, il Battistero, il Palazzo dell?Episcopio con il Museo Diocesano, il Palazzo Panichi con il Museo Archeologico e il Palazzo dell?Arengo con la Civica Pinacoteca.
armaioli in piazza
Ascoli Piceno ha naturalmente strutture ricettive nel centro storico; ma, proseguendo verso il mare, si può sostare, uscendo dalla superstrada Ascoli-Mare a Castel di Lama, alla Corte del Sole, un antico casale trasformato in albergo, oasi accogliente in una zona a sviluppo commerciale (l?indirizzo è : via 234/ma 110, 63100 Ascoli Piceno, tel. 0736.812684 – 0736.812692 , fax 0736.818034 ;
Palazzo con la statua di sisto V
Giungiamo sul mare, dove sfocia il fiume, a San benedetto del Tronto. Da secoli importante porto peschereccio, oggi San Benedetto è anche una accogliente località balneare ricca di palme e molte altre attrattive, tra cui ovviamente l?enogastronomia, a base di pesce, olive ascolane ed altri prodotti, assaporati con i vini del Piceno.
Poco più a nord Grottammare, località che ha conosciuto anch?essa un notevole sviluppo turistico balneare, ma dominata dall?antico borgo dove nacque Felice Peretti, religioso divenuto papa con il nome di Sisto V (1585-90), che ebbe il merito di risistemare il centro di Roma, con interventi sul sistema viario ed il recupero e la ricollocazione degli obelischi egizi. Grottammare ha dato i natali anche a Pericle Fazzini (1913-87), scultore protagonista dell?arte del Novecento, con opere quali la ?Resurrezione? eseguita nel 1975 per la Sala delle Udienze, o Sala Nervi, in Vaticano, e il monumento a Padre Pio a San Giovanni Rotondo nel 1986. A lui è dedicato un museo nella rocca dominante il borgo antico, nella cosiddetta Torre Della Battaglia.
il vicolo più stretto d?Italia
Se da Grottammare ci spostiamo verso l?interno troviamo, a 12 km dalla costa, Ripatransone, che deriva il nome dal feudatario Transone, signore del luogo vissuto nel IX secolo. Situato a circa 500 metri d?altezza, l?antico borgo viene chiamato il Belvedere del Piceno, Perché da qui la vista spazia dal Monte Conero al Gran Sasso fino al Gargano. Vanta un ricco patrimonio storico, con sei musei: pinacoteca-gipsoteca, archeologico diocesano di arte sacra, del vasaio e del fischietto, della civiltà contadina e artigiana, storico-etnografico con oploteca; e ancora palazzi e chiese nonché teatri. Vanta inoltre il vicolo più stretto d?Italia, largo solo 43 cm. . Qui si svolgono metà agosto la Festa del grano e il Puzzle Gastronomico.
E nell?entroterra di San Benedetto del Tronto un altro belvedere è costituito da Acquaviva, con la sua dominante rocca eretta all?epoca dei Signori Acquaviva (1300), teatro di battaglie, ricostruita dopo il 1486. Qui si trova un Museo delle Armi Bianche. Acquviva per l?estate prevede un ricco calendario di manifestazioni , quale la rievocazione storica ?Sponsalia? e ?Impalmazione? , il ?Palio? e il ?Banchetto nuziale medioevale? .