LUISA CHIUMENTI
Proseguendo in un sempre più ampio e approfondito lavoro su temi del ?500, il Comune di Bologna, nel suo ruolo attualmente così rilevante nella organizzazione di importanti mostre, ha organizzato recentemente in tempi brevi, ma con risultati eccezionali, superiori ad ogni aspettativa, una importante mostra dal titolo: ? Primaticcio ( 1504 ? 1570 ) . Un Bolognese alla corte di Francia?.
La mostra è stata allestita nei saloni del Palazzo Re Enzo che, in tal modo, ha ripreso la sua attività di comunicazione e valorizzazione del grande patrimonio artistico bolognese.
Il Primaticcio, pur avendo un posto predominante nella narrazione delle ?Vite? del Vasari, non fu, fra gli artisti del suo tempo, mai considerato fra le personalità più conosciute.
Nato a Bologna , la città in cui svolse la prima fase di apprendistato e di successiva evoluzione, sulla scia del ?raffaellismo?, continuò poi la propria formazione e Mantova per concludere infine, com?è noto, la sua carriera artistica, con il ?dorato esilio? alla Corte di Francia, chiamato dal re Francesco I di Valois, per la decorazione di Fontainebleau, sede privilegiata del suo lavoro, per la sua trasformazione di quel luogo a ?modello? di una grande corte europea.
Per la mostra di Bologna, curata da Dominique Cordellier, è stato svolto un particolare studio comparativo che, attuando un lavoro scientifico di scavo profondo, guidato dal Conservatore del Dipartimento dei disegni del Louvre, ha messo in evidenza la particolarità di quel linguaggio del Primaticcio che nasce dall?antico, e si trasforma con l?apporto delle esperienze di viaggi, dalla Mantova dei Gonzaga alla Ferrara degli Este, alla corte di un re, come il re di Francia che gli dà piena fiducia.
L? esposizione pone in risalto i rapporti stretti dell?artista con la committenza, ma anche con gli artisti e gli architetti e pone anche l?accento sull?eccezionale produzione grafica dell?Artista. Questa ha infatti un valore pittorico elevatissimo visibile soprattutto nei numerosi sono fogli acquerellati, che nella trasformazione dal bianco e nero, danno eccezionali effetti cromatici; ma è giusto anche rilevare come egli si ?servisse? del disegno per ogni tipo di intervento ( fosse pittura o decorazione arazzo, scultura o architettura).
A Fontainebleau Primaticcio fu interprete di Michelangelo sì, ma sentì forte anche l?influsso di Giulio Romano, Correggio e Parmigianino, dando forma ad uno dei più straordinari cicli decorativi della storia dell?arte, in un esaltante incrociarsi di illusione, artificio, audacia e seduzione.
Se si può considerare protagonista di quel manierismo che contraddistingue una certa ?koiné? europea, che ha rilevato, dai più recenti studi, la possibile definizione di un ?500 bolognese. , è interessante anche ricordare come, accanto a lui, in questa grande impresa, egli ebbe, come comprimari, molti grandi artisti come Nicolò dell?Abate, l?incisore Léon Davent e lo scultore Germaine Pilon.
Promossa dal Comune di Bologna, settore Cultura e Università, dal Musée du Louvre e dalla Reuniòn des Musées Nationaux e prodotta da Arthemisia srl.la mostra si avvale di un prezioso Catalogo edito da la 5 Continents Editions srl., 2005, Milano.
Per informazioni:
Numero verde: 800697616
Comune di Bologna ? Settore Cultura
Raffaella Grimaudo tel. 051 204664