LUISA CHIUMENTI


Pier Francesco Mola (1612-1666),
Endimione

Forse proprio da quel primo incontro avvenuto, il 27 maggio 2003, fra il Conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia ed il collezionista Luigi Koelliker, nella casa milanese di quest?ultimo, è nata ( come ricorda appunto l?arch. Petrucci nel suo saggio in Catalogo, ed. Skira, 2005 ) l?idea di realizzare questa mostra così particolare.

Al di là della grandiosità delle sue raccolte ( dalle sculture, ai mobili, agli strumenti antichi, gli orologi di antiquariato, gli oggetti da wunderkammer e i numerosi dipinti ) l?architetto venne colpito infatti dal suo ?entusiasmo contagioso, generosità intellettuale?,accanto ad una grande semplicità.

Trattandosi di opere ancora quasi del tutto inedite, il curatore ritenne necessario stabilire un approccio scientifico, nella struttura organizzativa stessa della mostra, capace di coinvolgere, con grande scrupolo metodologico,  tutti quegli  studiosi che si erano , fino ad oggi,  occupati da vicino dell?Artista.

Pier Francesco Mola (1612-1666),
Dio Padre Onnipotente

Koelliker è un personaggio che tiene veramente alta la passione collezionista ( oggi molto più spostata anche verso il moderno ), e la sua collezione è un vero  e proprio mito, non soltanto in se stessa, ma anche e soprattutto per le ricerche sistematiche che sottende.

La mostra ha infatti messo in luce come sia possibile, attraverso una collezione così grande, costituire un patrimonio di rilevanza notevolissima , spesso raccolte con occhio di storico, ma più spesso dettato dall? intelligente  intuito di cercare opere  che un tempo sarebbero state definite ?minori?.

Il merito di Palazzo Chigi di Ariccia è stato proprio quello di aver voluto allestire una mostra sulla sezione romana di questa collezione: quasi una mostra ?in contro-tendenza?, nel senso che non ha esposto  ( come avviene più spesso ) una pittura romana secentesca rappresentata  soltanto il più consueto Caravaggio e il ?caravaggismo?, ma presentandone una accezione più specifica ed inedita. Lo scopo è stato quello di essere il più possibile obiettivi, ponendosi sulla linea del Collezionista che non intende ?promuovere? le sue opere , ma conoscere la consistenza del patrimonio che possiede.

Salvator Rosa (1615-1673)
La Maddalena

Ed ecco ?Dio Padre?, la bellissima tela il cui soggetto ricorda certamente l?affresco della volta della cappella Nuova della Madonna del Carmelo a Coldrerio , in Svizzera, dove Mola era nato nel 1612 e che aveva poi dipinto nel 1644, ma si collega forse più facilmente non allo schizzo del British Museum ( da cui discende il dipinto della cappella ),  ma piuttosto a quello più sintetico del Gabinetto dei Disegni degli Uffizi ( particolarmente, come nota Petrucci, per la variante del braccio destro rivolto in basso).

Ma ecco anche spiccare in mostra, ad esempio, fra i tanti capolavori, il ritratto ?scultoreo?, inedito, eseguito da Carlo Maratti ( il ?Maratta? ), caposcuola del tardo barocco romano, raffigurante la moglie Francesca Gommi : ? un caposaldo che riscrive la storia della grande ritrattistica del Seicento? ( v. Petrucci, Cat. cit ).

Una mostra dal taglio scientifico, estremamente originale, che si offre ai visitatori fino al 23 aprile 2005, continuando una politica culturale ricca ed attenta portata avanti da anni dal Palazzo Chigi di Ariccia.

 

Per informazioni:

Palazzo Chigi in Ariccia ?

Piazza di Corte, 14 – 00040 ?

Ariccia ( Roma )

Tel. +39 06 9330053

Fax +39 06 9330988