LUISA CHIUMENTI


Canaletto
Capriccio architettonico

Organizzata dal Senato della Repubblica a Palazzo Giustiniani, con il supporto del Ministero per i Beni  e le attività culturali e d il sostegno della Compagnia di San Paolo,  la mostra ?Canaletto.  Il trionfo della veduta? , ha visto la realizzazione di un prestigioso progetto avviato dal professor  Alessandro Bettagno ( recentemente scomparso )  e dalla professoressa Bozena Anna Kowalczyk.

La mostra si apre a pochi mesi di distanza dalla scomparsa del prof. Bettagno, docente e appassionato studioso del Settecento veneto, attivo per ben quarant?anni presso la Fondazione Cini e l?Ateneo Veneto e di recente nominato presidente dell?Istituto di Archeologia e Storia dell?Arte.

Siamo di fronte ad una grande esposizione del vedutismo veneto e veneziano, che segue ad un?altra mostra che Alessandro Bettagno aveva qualche anno fa organizzato alla Fondazione Cini, ma che aveva presentato però  il Canaletto della maturità.

E qui invece, affrontando un? impresa nuova , con l? aiuto prestigioso e l? assistenza di Anna Kowalczyk, in  una bellissima collaborazione, che iniziò girando per tutta l?Europa  e intessendo una rete di relazioni scientifiche in tutto il mondo, riuscì ad ottenere prestiti di opere ( dipinti e disegni di Canaletto e degli allievi ) che sarebbe stato altrimenti impensabile potere ottenere.

Canaletto
Roma – Le rovine del Foro
verso il Campidoglio

Una mostra rara e prestigiosa per la qualità, la quantità e la provenienza delle opere, attraverso la quale in certo modo il Senato apre i suoi battenti all ?Arte:  31 i dipinti e  33 i disegni di Canaletto e poi quattro disegni del Bellotto ed un dipinto di Michele Mareschi, mentre un dipinto e quattro disegni ( complementari all?attività pittorica, ma assai validi per sé ), illustrano anche la personalità del Guardi.

Attraverso aiuti diplomatici ed il lavoro intenso di ambasciatori e del medesimo presidente del Senato Marcello Pera, si sono potute ottenere molte preziose tele e disegni dalla Royal Collection, dalla National Gallery di Washington, dalla National Gallery di Edimburgo, e da molte altre prestigiose sedi museali : da Sidney,  Melbourne o  Kansas City, come da Milano ( Castello Sforzesco ) e da Firenze (Palazzo Pitti ).

Molti però i dipinti del Canaletto pervenuti da collezioni private, specialmente inglesi ( in Inghilterra erano infatti i maggiori committenti dell?artista ).

Si tratta di un momento particolare in cui nasce un nuovo tipo di figurazione nella Storia dell?Arte, con opere molto belle, di elevato valore  e che ebbero subito notevole successo, in quanto direttamente leggibili e ?godibili?.

Bernardo Bellotto
Venezia – Il Campo di Arsenale

Il compianto Alessandro Bettagno,?? senza il cui impulso iniziale? ? come sottolinea il Presidente del Senato Marcello Pera,? forse la mostra non avrebbe avuto luogo?, è stato senza dubbio il massimo conoscitore ed anche grande ?comunicatore? dell? opera del Canaletto?.

Allieva da molti anni del prof. Bettagno, accanto alla cui eccezionale figura di studioso, la curatrice della mostra , Anna Kowalczyk, ha approfondito i propri studi, nell?apertura di sempre nuovi orizzonti, ha quindi portato a termine l?ambizioso progetto. Giunta a Venezia dalla Polonia  per i suoi studi, ella venne colpita immediatamente dal vedutismo del Bellotto , compiendo il proprio dottorato di ricerca proprio su questo artista.

Ma quando le viene propossto lo studio di questo progetto per l?attuale Mostra del Canaletto, ella si rende ben conto, lavorando accanto al prof. Bettagno, che questo grande Artista, pur essendo ben famoso e noto a tutti, mostrava di avere attorno a sé alcuni ?misteri? , a cominciare dalla stessa data di nascita, incerta fra il 17, il 18 o il 28 ottobre, e poi a  tutta la sua vita, che  manca di dati biografici ( a prescindere dalle notizie ricavabili dai viaggi che compì in Italia e in Europa ). Si ha notizia infatti della sua attività di scenografo a 19 anni, mentre è testimoniata la sua presenza a Roma, a 22 anni, mentresi occupa di Teatro d?opera ed è citato come autore di scenografie per Scarlatti.

Tornato a Venezia nel ?25, a 28 anni, riscuote subito un grande successo fra i collezionisti veneziani e la sua pittura subito si espande in Europa. Ed è proprio questo che la mostra ha voluto evidenziare: l?approfondimento di questo studio del paesaggio con cui Canaletto compie la svolta , partecipando ad un ambiente culturale ed intellettuale vivacissimo, verso una poetica che cambierà radicalmente la concezione vedutistica, aprendola ad una fase di stile ben distinta, capace appunto di convogliare verso di sé tutto il grande collezionismo europeo.

Canaletto
Venezia – Campo San Salvatore

Dopo il viaggio a Roma, che lo influenzò in modo fondamentale, ecco le pitture di rovine, tuttavia interpretate in modo diverso, ossia ?descritte? nel loro modo di creare spazi e atmosfere originali. E poi proseguendo nei diversi sviluppi, ecco che le vedute del Canaletto si dispiegano mostrando le sue qualità di vedutista sì, ma anche di topografo, che sapeva descrivere tutti quei luoghi che gli appassionati del Grand Tour amavano ritrovare per poi goderne la vista, al ritorno in Patria, dopo il loro viaggio in Italia.

La mostra, per molti aspetti può quindi essere considerata che può considerarsi un “unicum” , sia per il taglio dato dai curatori che ha portato ad una certa selezione delle opere, sia  forse anche perché, le opere di Antonio Canal, detto “il Canaletto” sono, ad eccezione dei pur importanti esemplari contenuti nei musei, quasi tutte raccolte in collezioni private, che hanno interessato l?America da New York a Baltimora; la Germania da Berlino a Dresda; l?Inghilterra da Londra a Newcastle; l?Italia da Milano a Venezia a  Firenze e a Roma.

Il prestigioso Catalogo edito da Silvana Editoriale, oltre a presentare i saggi dei curatori,  del Presidente del Senato, del Ministro Urbani e del Presidente della Compagnia di San Paolo ( che ha sostenuto la mostra ), reca un molto sentito omaggio allo studioso scomparso In memoria di Alessandro Bettagno? firmato da Michael Levey .

 

Fino al 19 giugno 2005

Per informazioni:





Tel 199.112.112

Per gruppi e scuole : 06 39967350