CLARA DI MEGLIO



Quarant?anni e non li dimostra! Anzi è quanto mai giovane e vitale l?Agriturist, l?associazione  che è riuscita a portare milioni di cittadini in campagna, a conoscere la natura e anche il lavoro dei contadini e non ultimo i sapori dei prodotti che si coltivano.

Era il 10 febbraio del 1965 quando nella sala della Protomoteca del Campidoglio un gruppo di appassionati e lungimiranti imprenditori della Confagricoltura, Simone Velluti Zati, Rinaldo Chidichimo, Giovanni Martirano, Piergiorgio Ortis, Francesco Amantea fondarono l?Agriturist, e questi si sono ritrovati giorni fa nella sede della Confagricoltura, per festeggiare i 40 anni dell?associazione, insieme con i primi collaboratori come Giorgio Medici, Corrado Barberis, Andrea Milella Cafiero e altri,  ricordando il cammino percorso per avvicinare la città alla campagna, la gente all?agricoltura, un cammino non sempre facile certo. Negli anni all?Agriturist si sono poi affiancati Terra Nostra e Turismo Verde, e tutti insieme uniti nell?Anagritur, il Consorzio delle Associazioni Agrituristiche,  tutti rivolti alla valorizzazione e conoscenza del mondo rurale.


Simone Velluti Zati è stato presidente dell?Agriturist dalla fondazione al 1998, quando è subentrato Riccardo Ricci Curbastro attuale presidente, il quale ha introdotto i festeggiamenti per il quarantennale, presente il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni, e tutti gli altri collaboratori e imprenditori agricoli. Oltre 200 persone hanno partecipato a questo ?armarcord?.

Nei vari interventi sono state chiare le linee strategiche che via via ha adottato l?Agriturist, il recupero per l?accoglienza dei turisti del patrimonio edilizio rurale abbandonato, la rivitalizzazione di paesaggi altrimenti destinati al degrado, il ?ritorno? di tante produzioni tipiche. Gli imprenditori agricoli si sono così  impegnati a difendere il patrimonio naturale perché anche questo è una risorsa per l?accoglienza evitando l?avanzare del cemento.

Come ha detto Ricci Curbastro ?non possiamo dimenticare che almeno 30 mila fra case coloniche, vecchie stalle, annessi agricoli, ormai inutilizzati e diroccati, sono stati ristrutturati per farne alloggi, punti di ristoro, piccoli musei, con grande beneficio non solo per i valori fondiari ma anche per tutta la comunità che ha visto rinascere le proprie campagne dopo anni di abbandono?.


Simone Velluti Zati ha ricordato la nascita e lo sviluppo dell?Agriturist, un?idea iniziale innovativa quarant?anni fa per l?Italia, mentre l?ospitalità in campagna era già attiva da una decina di anni in vari paesi europei come in Francia, l?idea originale e nuova era proprio quella di far aprire verso l?esterno l?agricoltura. Cosa era l?agricoltura negli anni 60?, si è chiesto Velluti Zati. Se le campagne si spopolavano, i giovani andavano in città bisognava far in modo d?invertire la tendenza, portare i cittadini in campagna. E il risultato come oggi si vede è positivo.

Ai 40 anni della fondazione si affiancano altri anniversari, 30 anni fa è nato  un foglio informazione che poi è diventata la rivista Agriturist, e 20 anni fa è stata approvata la legge-quadro che finalmente metteva ordine in un settore che forse si sviluppava in modo disordinato, l?agriturismo entrava così nell?ordinamento dello Stato.

Lo sviluppo dell?agriturismo passa attraverso le cifre, le guide che vengono pubblicata ogni anno dimostra come l?offerta dell?ospitalità rurale sia andata sempre crescendo, alla fine degli anni 80 vi erano 1500 aziende che offrivano ospitalità  ora sono 13.500, e gli agrituristi, cioè coloro che apprezzano le vacanze in campagne erano poche migliaia negli anni 70, oggi sono oltre due milioni e mezzo. Il fatturato del settore vicino agli 850 milioni di euro l?anno realizza un valido sostegno all?agricoltura. Ricordiamo che l?agriturismo nacque come integrazione economica all?attività agricola, un incentivo, un aiuto per i contadini, ma dagli anni 60 molte cose sono cambiate e alla semplice ospitalità presso la casa degli agricoltori si sono aggiunti negli anni altri servizi e il termine agriturismo si è stemperato in turismo rurale, turismo verde.

Gli agriturismi sono ormai presenti in ogni regione italiana, e il suo affermarsi come forma di vacanza alternativa al classico albergo ha fatto scoprire la nostra campagna, rivitalizzato e recuperato le tradizioni locali, i prodotti genuini.


L?Agriturist dal 1975 pubblica una guida per orientare i turisti alla scelta delle proprie vacanze in campagne, nella prima edizione erano presenti appena 80 aziende, nell?edizione 2005, rinnovata nella veste grafica, presenta 1650 aziende, con circa 32 mila posti letto, 768 punti di ristori (73 delle quali aderenti al disciplinare di volontario di qualità ristorazione agrituristica conviviale), 708 proposte con piscina, 681 quelle organizzate per accogliere disabili, 264 le offerte di turismo a cavallo, 101 gli agricampeggi, in 417 aziende si possono acquistare o mangiare prodotti biologici, 391 sono attrezzate per degustazioni, 179 organizzano visite didattiche per le scuole.

Cifre che danno l?esatto quadro di ciò che è diventato oggi l?agriturismo.

 

A completamento dei festeggiamenti per il quarantennale dell?Agriturist il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni ha consegnato al fondatore e primo presidente Simone Velluti Zati il menologio d?oro, riproduzione su medaglia dell?antico calendario agricolo romano che la Confagricoltura attribuisce agli imprenditori che si sono più distinti nella innovazione agricola e nell?azione sindacale. A tutti i soci fondatori è stato poi consegnato una copia di una pubblicazione numerata e firmata realizzata da Agriturist per ricordare i 40 anni dell?Associazione.