LUISA CHIUMENTI



La mostra, allestita a Roma, presso il  Museo della Civiltà Romana ( fino al 10 aprile ?05 ), dal titolo:  ?Rintracciare le tracce di Leonardo nel territorio di Roma e dell?Umbria. Leonardo a Roma ( 1513 ? 1516 ) e Leonardo  in Umbria ( 1502 ? 1503 ) ?, ha scelto una tematica legata appunto al territorio. 

La mostra ha infatti focalizzato il periodo in cui Leonardo, chiamato  da principi e  papi e  infaticabile viaggiatore ed esploratore della natura, ha dimostrato la sua grande sensibilità proprio per uno sviluppo territoriale in senso moderno e allargato.  Nella consapevolezza oggi, di non poter prescindere dal conoscere la propria storia, per potere creare un futuro  di benessere e di sviluppo, secondo un?idea quindi familiare allo stesso Leonardo, la mostra presenta ?Didascalie da leggere ? e ?macchine da toccare? , in un percorso scientifico, anche se organizzato in modo molto lineare e semplice. Partendo da una biografia, per poi rimandare a tutti i codici sparsi per il mondo, sulla scorta delle innumerevoli notizie ( anche specifiche ed analitiche ) le notizie che si hanno su Leonardo in tutti i campi indagati da Leonardo, si sono prese in considerazione sedici macchine esposte, proponendo  una spiegazione chiara e sintetica delle stesse.


Si tratta di una mostra assolutamente didattica,  per la quale la Presidente dell??Associazione Piazza Duomo?,  di Spoleto, Rita Correnti, insieme con l?Associazione ?La città Ideale? di Vigevano, hanno avuto il forte sostegno delle numerose Istituzioni Comunali , Regionali e Museali interessate.

L?inizio dell?attività di costruzione dei modelli di macchine risale a più di dieci anni fa, con la conoscenza e l?approfondimento dei Codici di Leonardo da Vinci. Dapprima furono realizzati alcuni prototipi in scala per lo studio e per la realizzazione di quelli più grandi, che oggi costituiscono circa trecento modelli.

Nella costruzione delle macchine  sono impiegati i materiali dell?epoca ? legno ( abete e faggio ), ferro, stoffa, cordame, bronzo e pietre, preferibilmente componibili e facili da trasportare.

L?elaborazione al computer del disegno leonardesco permette di realizzare modelli in scala che si avvicinano al progetto originale molto più e meglio di quelli  che venivano costruiti 50 anni fa.  Notevole è l?aggiunta a questi modelli dell?interattività  che permette di evidenziare , attraverso il movimento, i principi meccanici o idraulici che ne regolano il funzionamento, rendendoli quindi adattabili a visite didattiche  e a laboratori per ragazzi ( Gabriele Niccolai in Catalogo ?Le tracce di Leonardo nel territorio. I luoghi, gli studi, le macchine? ? a cura di Rita Correnti, con Luisella Cerri e Gianluca Lenzi (Mondadori Electa  S.p.A. ? Milano 2005 ).


Ricordiamo ancora che a Vigevano si può visitare la ?Mostra permanente delle macchine funzionanti tratte dai Codici Leonardeschi? in   un antico mulino del 1400 che  accoglie 30 macchine , esatte riproduzioni dei disegni contenuti  nei codici leonardeschi che, grazie alla interattività, stimolano anche nei ragazzi grande curiosità, per i laboratori didattici che vi sono organizzati, insieme con programmi di visita personalizzati.

Si tratta del Mulino di Mora Bassa, attualmente di  proprietà dell?Est Sesia, (Consorzio di bonifica per le acque per l?irrigazione),  che fu donato da Ludovico il Moro alla consorte Beatrice d?Este come regalo di Nozze, e che, secondo la tradizione locale , fu anche luogo d?incontro fra il Duca Ludovico e l?amante Cecilia Gallerani.

 

 

Per informazioni:

Associazione Culturale ?La città ideale?

Vigevano