LUISA CHIUMENTI
La scena d?improvviso si allarga: non c?è più dinanzi a noi il piccolo palcoscenico che Ivelise Ghione ha ricavato nel suo delizioso, minuscolo Teatro ( per soli 25 posti!) , sorto qualche anno fa in via Capo d?Africa: ?siamo a Corinto, alla Reggia di Creonte, dove Giasone, ripudiando Medea e i suoi figli, sta preparando le sue nozze con la figlia del Re e partecipiamo con emozione al dilaniarsi degli animi della ben nota tragedia di Euripide.
Ecco infatti che nell?interpretazione i personaggi creano una atmosfera tale che quegli spazi angusti diventano uno scenario grandissimo e riescono a fare immaginare la realtà degli eventi narrarti, pur su un palcoscenico in cui pochi elementi suggeriscono appieno la la memoria storica delle vicende che abbiamo letto sui classici testi.
In una interpretazione asciutta e convincente, si sono snodati, dinanzi allo spettatore, le grandi tematiche sottese dalla tragedia, permeate tuttavia da un forte afflato di ricerca verso una corrispondenza con certi aspetti, problemi e temi legati alla contemporaneità. Tra questi, ad esempio, ecco affacciarsi tra le righe il richiamo forte ad una grande sete di giustizia, di chiarezza di regole nei riguardi del rapporto fra i potenti e i personaggi più deboli e fra Uomo e Donna.
L?edificio in cui sorge il teatro di Ivelise Ghione pare fosse, nel ?400, una chiesa, all?interno di un convento, ma in tempi moderni, usato come magazzino, sembrava bene adattarsi a divenire sede di una Associazione Culturale. Il magazzino ospitava in particolare vecchie scene teatrali e poiché l? Associazione svolgeva fra l?altro, all?interno, anche alcune prove teatrali, fu proprio Ivelise Ghione ad avere l?idea , nel 1997, di crearvi un piccolo palcoscenico con il legname abbandonato delle vecchie scenografie! Da qui a creare una platea a scalinata e ad aprirsi al pubblico, il passo fu breve ed ecco sorgere un simpatico teatro ?piccolo piccolo?, ma che, di volta in volta , veniva ad assumere le dimensioni e le atmosfere dei luoghi che facevano da sfondo alle vicende messe in scena.
Infatti il gruppo di lavoro che di volta in volta affianca Ivelise, ha avuto proprio questo intuito: quello di capire che lo spazio angusto e così particolare avrebbe senz?altro stimolato la fantasia e la creatività, cercando in un certo modo di far scaturire dal teatro tutte le possibilità in esso nascoste e non sempre svelate appieno.
Il Teatro Ivelise sorge in uno spazio su via Capo d?Africa, a poca distanza da testimonianze classiche come il Colosseo, il Ludus Magnus e la Domus Aurea, che in modo assai suggestivo ben si accordano con quelle istanze culturali che Ivelise Ghione porta avanti con il suo ?Cartellone? , sempre scelto attraverso uno studio appassionato dei testi.
Ed ecco dunque questa ?Medea? portata sul piccolo palcoscenico, che si spalanca però sempre più sul palcoscenico della Vita, con paralleli e riferimenti continui al vivere di sempre, sulla base di conflitti nati con l?Uomo, ma esaltati dalla potenza drammatica del Teatro classico.
?La possente umanità della tragedia? ? dice Pino Leone ? (a cui si deve la riduzione e la regia ), ?l?ardita passionalità di Medea e la profonda pietà verso gli animi umani in preda ai demoni, fanno di quest?opera uno dei capolavori di Euripide?. E ?l?autentica e vibrante interpretazione di Ivelise Ghione, propone una visione forte, intensa, passionale e provocatoria, pur nel rispetto e nell?ambito dei lineamenti classici dell?opera?.
Un?opera che ha concluso ora le sue repliche , ma che senz?altro verrà riproposta dalla Compagnia, che ha visto in scena, accanto ad Ivelise Ghione, Mario Focardi, Biancalisa Conti B. e Giovanni Receputi ( Regia Pino Leone, Aiuto regista: Ivan Giorgi, Scenografia Gabriella Smacchia, Bozzetti Costumi: Cristiana Leone, Scenotecnica: Emilio de Luca, Michele Funghi).
<B>Per informazioni:
TEATRO IVELISE ?
Via Capo d?Africa, 8 ?
Tel. 06 6868682
( Metro Colosseo )</B>