GIOVANNA LA VECCHIA
Palazzo Venezia ospita la mostra Spazio-Luce: l?armonia dei contrari nelle opere di Silvana De Stefano
Tredici opere sintesi superba di scultura, pittura e architettura dall?8 luglio esposte nel Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia per raccontare l?armonia dei contrari contenuta nelle costruzioni di Silvana De Stefano. Allieva di Fazzini, Greco e Scialoja, Laureata in Architettura nel 1989 si trasferisce in California, poi a New York dove conosce l?onnipotente mercante d?arte e talent scout Leo Castelli. Inizia così una felice collaborazione tra Roma e New York, che produce risultati importanti come “Movimenti”, la gigantesca installazione di sei sfere di acciaio che si muovono nello spazio. Seguono la ben nota “Colonna sospesa”, scultura di ben 1.700 chilogrammi e un flusso di circa 600 litri d?acqua, e il manifesto per l?Unesco nel 2002. Gli ultimi due anni li ha spesi per realizzare le opere esposte a Palazzo Venezia.
Il Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia esporrà fino al 18 agosto le opere di un? artista che affronta una grande sfida: creare un?arte che concili gli opposti, che renda lieve ciò che pesa e forte la leggerezza. Le opere in mostra non solo incorporano lo spazio, piuttosto lo creano, più che composizioni, si tratta di costruzioni, dai telai solidi, dai bordi larghi e resistenti, progettate congiuntamente alle tele, alle lastre di bronzo, titanio e rame, alle onde e alle sfere di acciaio, alle ampie stesure cromatiche. “Silvana De Stefano compie una specie di rivoluzione copernicana” scrive Giuseppe Appella “introduce il movimento dove era stabilità, utilizzando tutte le risorse dell?azzardo e potenziando la durata come elemento costitutivo determinante e sconcertante”. Claudio Strinati definisce il lavoro della De Stefano “affabile e assertivo, mantenuto dentro il preciso rigore dell?equilibrio e della stabilità, carico di una nobile e sensibile eloquenza”.
Discrezione e precisione insieme, nelle sue opere, sensazioni che ognuno prova nella quotidianità, nell?alternanza di facile e difficile, ostico e ovvio, immediato e da interpretare. E? un continuo andirivieni di energici impulsi e di pause solenni, un senso di leggerezza che si alterna ad uno di forza, una nuova dimensione dello spazio, una nuova proiezione della luce.
Costanzo Costantini, giustamente, ricorda come il tema della leggerezza, connesso a quello della pesantezza, sia stato già affrontato in epoca recente da Milan Kundera che si chiedeva: “ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa?”. Ma già Parmènide, nel sesto secolo avanti Cristo, si era posto questa domanda rispondendo “il leggero è positivo, il pesante negativo”.
Aveva ragione oppure no? “Questo è il problema” conclude Costantini “ma una sola cosa è certa: l?opposizione pesante-leggero è la più misteriosa e la più ambigua di tutte le opposizioni”. Alla leggerezza, alla sottrazione di peso, al levare e non al porre è ispirata la scultura da Michelangelo al Bernini, da Brancusi a Picasso, da Giacometti a Calder. Anche la scultura di Silvana De Stefano si ispira agli stessi principi, di equilibrio instabile, liberando vibrazioni luminose di grande effetto visivo ed emotivo.