LUISA CHIUMENTI
Foligno ha visto nuovamente una grande affluenza di ospiti italiani e stranieri, giunti per assistere alla famosa Giostra della Quintana, l?annuale manifestazione storica, che si svolge ora in due tornate, a giugno e a settembre ( per la rivincita ), ma che affonda le sue radici nel lontano 1613. Fu infatti il 10 febbraio di quell?anno, che, nella Piazza Grande della storica città di Foligno, nel cuore dell?Umbria, si tenne una giostra cavalleresca in occasione dei festeggiamenti per il Carnevale.
Ed ecco che, circa tre secoli dopo, il 15 settembre del 1946, Foligno ha deciso di ripristinare la Giostra della Quintana e da allora ( prima in una sola tornata, a giugno ed ora anche a settembre), la città si mobilita e si trasforma per l?evento in un sontuoso palcoscenico in cui nobili e dame in splendidi costumi si aggirano fra le strade e i palazzi della cittadina.
Così è avvenuto anche quest?anno per la Giostra della Quintana 2004 il 19 giugno scorso e si ripeterà ( per la rivincita appunto ), il 18 settembre.
In una affascinante simbiosi tra cavallo e cavaliere, la Quintana ha visto nuovamente, nel silenzio di un pubblico attentissimo, i 10 rioni in cui è divisa la città sfidarsi nella “tenzone de la virtute et de l? honore”, realizzando uno spettacolo di grande raffinatezza in cui si sposano in armonia: storia, tradizione e costume, ma anche sport, perché la Scuola di equitazione di Foligno prepara i cavalieri con grandissimo rigore.
La “Quintana”, considerato fra i giochi cosiddetti di “antico regime”, mette in campo, durante tutto il corso dell?anno, le energie dei 10 Rioni ( Ammanniti, Badia, Cassero, Contrastanga, Croce Bianca, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli, Spada) impegnati in tutti i vari settori coinvolti nella manifestazione: dalle taverne che aprono per l?occasione, offrendo al pubblico la propria cucina rigorosamente locale ( in soli 15 giorni di apertura, 50mila persone degustano i piatti tipici della ricca tradizione gastronomica seicentesca folignate), alle sartorie che lavorano agli splendidi costumi. Questi derivano da studi ben precisi effettuati da storici appassionati che si sono ispirati, per la creazione dei modelli degli abiti , cappelli e calzature dei cavalieri, dei nobili e delle Dame, alle figurazioni dei dipinti dell?epoca, riferentisi particolarmente alla moda spagnola. Oltre mille i personaggi, diversificati nei numerosi ruoli, che fanno riferimento ad un arco cronologico compreso tra il 1580 e il 1613.
Splendidi i costosi tessuti ( velluto, seta e broccato ) e i ricami e i merletti eseguiti a mano, che ornano colli, maniche e fazzoletti, per non parlare dei bellissimi gioielli d?oro, perle e pietre preziose, realizzati da valenti orafi locali.
Al rientro del Corteo in Piazza Grande avviene poi la lettura del Bando, che annuncia la Giostra e lancia la sfida, alla presenza delle Autorità cittadine, il Direttivo dell?Ente, i Capo Consoli rionali, gli alfieri, i portainsegne, i Cavalieri di Giostra con i padrini e la Dame. Ed è così che, al rullo dei tamburi, allo squillare delle chiarine, alla luce delle torce, risuonano, con grande suggestione, le parole dello Sfidante, il cavaliere vittorioso nella tenzone precedente.
E se nella Giostra storica del 1613, i 5 nobili che si sfidarono dovevano tentare di colpire sul volto una statua lignea scolpita nel ?600 da un artista fiammingo e rappresentante un guerriero romano chiamato appunto “belli simulacrum”, oggi invece i 10 cavalieri che si lanciano al galoppo in un percorso a forma di “otto” all?interno del “Campo de li Giochi” ( per complessivi 754 metri e delimitato da 44 bandierine) devono infilare nella propria lancia i tre anelli ( sempre più piccoli ad ognuno dei tre giri ), che la copia della statua ( che si trova nell?intersezione delle diagonali del tracciato ), porta infilati nel braccio.
In realtà la Giostra si articola in tornate o “carriere” durante le quali i portacolori dei 10 rioni devono completare l?intero percorso, all?interno delle bandierine, senza penalità infilando tre anelli del diametro di 10 centimetri. In caso di parità i cavalieri ripeteranno il percorso con anelli di 8 centimetri e se la parità dovesse permanere ancora, ripeteranno per la terza volta il percorso con anelli di soli 6 centimetri. Alla fine a parità di punteggio vincerà il cavaliere che avrà la minor somma dei tempi nelle tre tornate. Il vincitore riceverà un Palio dipinto ogni volta da artisti di grande valore.
Ma si tratta di una gara giustamente ritenuta fra le più difficili d?Italia, perché richiede doti di precisione grandissima , abilità nel cavalcare e coraggio e fermezza nel superare improvvise difficoltà o impennate del cavallo!
E? quindi entusiasmante per il pubblico seguire ogni piccolo passaggio, in assoluto silenzio, per non distrarre cavallo e cavaliere, per poi scatenarsi in un grande scroscio di grida ed applausi alla “conquista” dell?anello!
E come sempre, quando si è sicuri che vinca uno dei favoriti ( per migliore tempo e percorso netto ) , anche quest?anno, fra l?esultanza del Rione ( che da molto tempo non vinceva ) il Palio è stato conquistato dal Rione Morlupo, che chiaramente ha festeggiato con tutti i suoi iscritti, fino a notte alta, attestandosi particolarmente alla taverna del Rione, ma anche ad ogni luogo della città!
Dall?anno 2000, nell?edizione di giugno, per le vie della città e nella Piazza Grande per 3500 invitati viene anche allestito un banchetto con sfarzosa scenografia curata dalla Commissione Storico-Artistica dell?Ente Giostra. Ed ecco, la sera precedente alla gara, quelle stesse vie assumere l?imponenza nobiliare secentesca con il Corteo Storico in cui, oltre 800 personaggi, tra nobili e nobildonne, tamburini, alfieri, trombettieri e armati, con i loro meravigliosi costumi, si lasciano ammirare con il loro incedere lento e colmo di sussiego! E comunque la città partecipa con fervore all?evento: per le strade le dame e i cavalieri si mescolano con grande semplicità fra i Folignati fra gli ospiti numerosissimi ( ogni anno più di centomila ), che passeggiano nelle strade e nelle piazze, ammirando le belle chiese e i palazzi barocchi, che drappi e stendardi, bandiere con “l?arme” e i colori dei rioni, contribuiscono a rendere affascinanti quinte di un prodigioso “viaggio nel Seicento”.
Ricordiamo ancora come, in occasione della tornata settembrina della Quintana, oltre alla riproposta della Fiera dei Soprastanti ( il 5 settembre ), l?imponente mercato barocco unico in Italia, si svolga nelle prime due settimane di settembre, anche il “Gareggiare dei Convivi”, un vero e proprio “concorso gastronomico” tra i cuochi dei 10 rioni. E mentre si avvicendano musiche con strumenti d?epoca, danze eseguite da professionisti e giocolieri e mangiafuoco, è al lavoro per decretare la vittoria di uno dei Rioni, una qualificata giuria composta da accademici della cucina e grandi chef.
E il 18 settembre, si svolgerà nuovamente l?imponente Corteo Storico e il giorno successivo avverrà il gran finale, con la rivincita della Giostra al “Campo de li Giochi”, che avrà, come sempre, quale “madrina ufficiale” una star del cinema o della televisione.
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