Testo di LUISA CHIUMENTI e Foto di STEFANO ROSSINI



    

Castelbasso, divenuto ormai da anni punto di convergenza di esperienze culturali all?interno del territorio abruzzese, in provincia di Teramo, vede quest?anno ? la luce  e i colori di Mario Schifano?  illuminare le stradine e i vicoli del Borgo, nella realizzazione del ?Castelbasso Progetto Cultura 2006?, che anche quest?anno ha aperto i suoi battenti nel mese di luglio e percorrerà l?intera estate fino al prossimo settembre.
Ma bisogna considerare come, accanto al progetto culturale, anno dopo anno, proceda il progetto di recupero urbano, con il graduale ripristino architettonico delle abitazioni, che è iniziato, fin dai primi anni del 2000,  su sollecitazione dell?Associazione ?Amici di Castelbasso?, ideata e diretta da Osvaldo Menegaz, la persona che ha soprattutto intuito la possibilità di attingere alla cultura per valorizzare e promuovere l?intero  territorio.


    
E? stato così che il Comune, nella figura del Sindaco Ruggeri  ha poi subito partecipato con iniziative sempre nuove, in sinergia con la Regione e con la Provincia, facendo sì che anche i privati collaborassero, intuendo le valenze economiche dell?impresa.
Il tema di quest?anno, per la sezione arti visive curata da Silvia Pegoraro, : ? Mario Schifano, il colore e la luce? , ha dato  in modo assai suggestivo, ad una esplorazione del tema ?Mediterraneo?. E? noto infatti come l?artista, nato in Libia  e vissuto in un ambiente legato allo studio archeologico delle antiche civiltà mediterranee, ne esprima ( in particolare nel percorso trattato nella mostra dai primi anni ?60 al ?98, anno della sua morte ), tutta la luce, il colore e le risonanze culturali.
La potente pittura di Mario Schifano, come giustamente ha sottolineato Monica Schifano, è stata acutamente definita dalla curatrice della mostra , nella frase ?colori mai veduti da occhio umano? ( cfr. Catalogo della mostra Mario Schifano, Il colore e la luce ?, a cura di Silvia Pegoraro ,  edito da Skira ).


    
Interessante è segnalare, fra le molte altre peculiarità messe in essere anche dalla completezza espositiva delle opere di Schifano, la forte sensibilità per il ?quotidiano?, messa in luce molto bene da Ottaviano Del Turco ( la televisione il telefono, i contatti umani ), presente nelle grandi tele di Schifano, che fra l?altro inseriscono per la prima volta, nel loro ?racconto?, le prime scritte pubblicitarie! ).
Ma accanto alla grande mostra di Schifano, un altro progetto dal titolo tratto da una iscrizione sulla romanica chiesa del borgo: ?Conuscite? ( ?Conosci te stesso ?), si presenta come  un omaggio alla storia dell?antico Borgo: un progetto a cura si Chiara Materazzo, che ha saputo cogliere una sorta di dialogo fra le case del borgo, le strade  e i fondachi ed un percorso di arte contemporanea, ispirato appunto alla secolare storia, alla geografia, al folklore di Castelbasso e del  suo territorio.


Il progetto ha voluto quindi evidenziare quel lungo lavoro legato alla terra, alla storia, alla geografia , alle condizioni sociali del borgo, valido oggi per la creazione appunto di quel ponte d?unione tra un passato antico e folkloristico e le più attuali tendenze dell?arte contemporanea che, attraverso la cultura, sta ?cancellando definitivamente l?isolamento del borgo?.

E? così che sculture, installazioni, fotografie e video, accompagnano il visitatore  in un percorso espositivo che in certo modo attua un ribaltamento del significato dei circuiti museali tradizionali, accogliendo, in un sistema anulare ( così com?è la configurazione topografica del borgo ), le opere di nove artisti, ?ciascuno impegnato a rappresentare una fase storica della vita del borgo, in un contesto di segni legati alla morfologia del territorio.

La gioiosa atmosfera delle origini, con campi ricchi di messi in cui tradizioni e solidarietà rendevano nobile ed importante il lavoro del contadino, è stata interpretata dal lavoro  ( installazioni ambientali sonore e fotografiche nella zona dei ruderi ), di un gruppo di artisti di cui hanno fatto parte Silvia Stucky, Giordano Pariti e Barbara Tucci.

E così via attraverso i secoli, dalle condizioni cinquecentesche , con le antiche prigioni di via del Forno ( poi divenute Ospedale ) evocate dalle installazioni della giovane videoartista  Maria Grazia Pontormo, alla descrizione del passaggio della peste nel ?600, sviluppata dal collettivo artistico Nimec in una installazione audio video interattiva, si giunge alla situazione storica cui si è ispirata Francesca De Rubeis. L?artista si è infatti riferita, nel suo lavoro, ai tanti danni fisici ed economici subiti dalla popolazione a causa della coltivazione del riso che si attuava sul territorio nel ?700.  Gli abitanti infatti, non solo non potevano trarne il giusto profitto ( che andava invece ai prepotenti feudatari del luogo ), ma erano anche colpiti dalle malattie che derivavano da tale semina. Dura e forte è quindi l?immagine del video realizzato dall?Artista, che vede una donna lanciare proprio quel riso, con sempre maggiore violenza e livore, contro una porta chiusa.


    
Ed ecco che la libertà dal feudalesimo che, nel 1806, vide Castelbasso divenire Comune autonomo, unito a Castellalto, viene interpretata artisticamente nel video del teramano Ercole Coruzzi.

Il percorso della mostra si conclude, significativamente, con l?opera di Giuseppe Moscatello, ispirata alle migrazioni che, nel ?900, portarono nelle Americhe numerosi abitanti del Borgo: così si delinea lungo le mura del paese, un tracciato che, seguendo simbolicamente le linee stesse delle case, ne indica in certo modo quel graduale spopolamento che è ancora nelle memoria di alcuni degli attuali abitanti, pur sempre fieri e consapevoli della propria appartenenza alla terra.

La manifestazione, come ogni anno, ripropone la sezione letteratura ( curata da Renato Minore) ed  avente per tema il tempo della poesia, con ospiti di fama, quali Alda Merini ed Edardo Sanguineti, con due grandi serate di ?reading poetici?, in due ?contrapposizioni per eccellenza del fare poetico?.

La sezione Spettacoli, come ogni anno curata direttamente dall?Associazione ?Amici di Castelbasso?, vedrà inoltre sul palcoscenico artisti come Marco Paolini, Niccolò Fabi, Catherine Spaak, Stefano Bollani, Caterina Guzzanti e i SudSound Sistem.

?Sapori e saperi? è infine il percorso che, curato da Massimo Di Cintio, conduce gli ospiti attraverso le particolarità della tradizione enogastronomica proposta dalla storia di Castelbasso.

 

 

 

 

Per informazioni:

 

Associazione AMICI    PER   CASTELBASSO